E dalla stampante in 3D esce una succulenta bistecca

LONDRA – Ultima novità nel menù della carne artificiale: succulente bistecche, appena uscite da una stampante in 3D. Una startup israeliana ha raccolto 29 milioni di dollari di investimenti per aprire un grande stabilimento pilota che dalla seconda metà di quest’anno fornirà dei perfetti facsimili di filetti, fese e arrosti a ristoranti in Medio Oriente, Europa ed Asia. “Vogliamo cambiare la convinzione che una carne deliziosa può provenire soltanto dagli animali”, dice Eshchar Ben-Shitrit, amministratore delegato di Israel Redefine Meat Ltd, all’agenzia Bloomberg. “Abbiamo tutti gli elementi per rendere questo concetto una realtà”.

Il caso

“Liberiamoci delle mucche”. Il creatore della polpetta …

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Carne sintetica: ecco le polpette di mammut

Si torna a parlare in questi giorni di carne sintetica, dopo la decisione del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida di punirne la produzione e la commercializzazione nel nostro Paese con multe fino a 60.000 euro. Quasi in contemporanea con la decisione italiana di dire no alla carne “in provetta”, arriva dall’Australia la notizia di un’azienda che ha appena creato in laboratorio una polpetta di carne sintetica… di mammut. «Abbiamo scelto il mammut perché è un animale simbolo della perdita di diversità e dei cambiamenti climatici», spiega al Guardian Tim Noakesmith, cofondatore dell’azienda Vow, produttrice della polpetta.

Al tema della transizione ecologica e di sistemi alimentari più sostenibili è dedicato il numero 366 di Focus con la guida Ecosapiens. Ogni mese su Focus trovi centinaia di curiosità, i temi della scienza, della tecnologia e dell’ambiente spiegati in modo chiaro ed esauriente. Abbonati a Focus.

Polpette di mammut: la ricetta. Per produrre la polpetta di mammut (una polpetta gigante, grande quasi quanto una palla da bowling), i ricercatori sono partiti dalla sequenza di DNA della mioglobina, una proteina muscolare chiave che dona alla carne il suo sapore caratteristico, integrando i tasselli mancanti con DNA di elefante. La sequenza è stata poi inserita nei mioblasti di una pecora, cellule staminali che si sono replicate fino ad arrivare a 20 miliardi. Le cellule sono poi state utilizzate per produrre la carne: «È stato un processo rapido e facilissimo», commenta Ernst Wolvetang, professore all’Università del Queensland (Australia) che ha coordinato il lavoro. «Ci abbiamo messo appena un paio di settimane».
Mix di carne. La Vow ha già studiato oltre 50 specie “inusuali” da poter trasformare in carne sintetica, tra cui alpaca, bufalo, coccodrillo, canguro e pavone. L’idea dell’azienda è mixare le cellule di diverse specie per creare nuovi tipi di carne: «L’obiettivo è far sì che miliardi di consumatori di carne smettano di mangiare proteine animali convenzionali e inizino a consumare carne sintetica», spiega George Peppou, amministratore delegato di Vow. «Cerchiamo cellule facili da coltivare, saporite e nutrienti, che possano essere mischiate per creare pezzi di carne gustosi».

Da questa foto si capisce quanto grande è la polpetta: a misura di mammut!
© Aico Lind

Una soluzione green per i carnivori? Attualmente il consumo di carne sintetica è permesso solo a Singapore e negli Stati Uniti: in Italia, lo abbiamo visto, si sta scontrando con numerose critiche. Il nome certo non aiuta: carne sintetica fa pensare a qualcosa di finto, artificiale e poco sano. Tuttavia la carne coltivata in laboratorio è vera carne, con la differenza che, per produrla, non vengono allevati e macellati animali. È anche amica dell’ambiente (sempre che, è importante sottolinearlo, i laboratori che la producono usino energia proveniente da fonti rinnovabili): per produrla si usano molto meno terreno e acqua rispetto all’allevamento animale, e le emissioni di metano sono ridotte a zero.

Vow assicura che le fonti energetiche da loro utilizzate sono rinnovabili.

Carne (sint)etica. Le polpette di carne di mammut sono state probabilmente più una provocazione simbolica che un vero e proprio esperimento per piatti del futuro – tra l’altro non sappiamo nemmeno se siano dannose per il nostro sistema immunitario, visto che quest’ultimo non è mai entrato in contatto con la proteina di carne di mammut – però sono molte le aziende che stanno cercando di replicare in modo realistico in laboratorio la carne di polli, manzi e maiali, per permettere ai carnivori di non rinunciare a una bistecca e di farlo senza danneggiare il Pianeta (e salvando le vite degli animali).

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