Nuovo anno scolastico: oltre al Patto, serve poter contare da subito sul personale docente
È previsto per oggi il tavolo di confronto in modalità telematica che vedrà il Ministero dell’Istruzione e i sindacati della scuola discutere il tema del precariato e delle necessarie assunzioni prima del nuovo anno scolastico.
Già lo scorso il 16 aprile le due parti si erano confrontate su questo argomento.
Ne era emerso che, se da un lato il Governo mostrasse una forte volontà a ripartire a settembre in sicurezza e con i docenti in cattedra, dall’altro mancasse un piano stabile e concreto per la ripresa.
Proprio per questo, durante l’incontro, il Ministro Bianchi ha annunciato l’invio di un testo di impostazione generale relativo al Patto sull’Istruzione.
Di qui l’avvio poi di tre tavoli tematici su: reclutamento ordinario e straordinario, organizzazione e autonomia scolastica, PNRR.
Si tratterebbe, cioè, di dare concreta esistenza al Patto per l’Istruzione citato durante il primo incontro tra i sindacati e il Ministro che era stato appena eletto.
Il tema caldo, comunque, era e resta quello del reclutamento: servono soluzioni immediate e attuabili nel breve
termine per arginare il danno del precariato a partire da settembre prossimo. Di sicuro non potrà essere il solo documento del Patto a risolvere il problema del precariato, ma serve in qualche modo cominciare e al più presto.
I sindacati hanno sottolineato che “la tempestività degli interventi sono determinanti per far ripartire la scuola”.
Dunque “resta obiettivo prioritario, insieme alla definizione del Patto come premessa al rilancio di una forte politica di investimento in istruzione e formazione, mettere la scuola nelle condizioni di poter riaprire a settembre 2021 potendo da subito contare sulla presenza di tutto il personale docente, dirigente e ATA necessario al suo funzionamento”.
La speranza è che, quindi, l’incontro odierno possa condurre ad una soluzione unitaria e condivisa.
