Stati generali della scuola: “Ministro Bianchi, nulla cambia”

“Ogni ministro dell’istruzione pensa agli Stati Generali e così di passare alla Storia. Non fa eccezione il prof Patrizio Bianchi“. A commentare la possibilità degli Stati generali della scuola pensata dal ministro è Libero Tassella, SBC. “Ma dopo gli Stati Generali, indetti dal Capeto nel 1789, ci fu la Rivoluzione. Dopo gli  Stati Generali nella Scuola, svuotati tanti canestri pieni di parole, come diceva Francesco De Gregori nel signor Hood, c’è  lo status quo. Insomma nulla cambia. E ritorna in mente la famosa frase pronunciata da Tancredi allo zione Principe di Salina, uno degli ultimi Gattopardi siciliani”.

La scuola

“Nella scuola ci vogliono non solo risorse per abbandono e dispersione. Nella scuola – sottolinea Tassella – bisogna ripensare la didattica, perché  la pseudoscuola delle competenze ci sta conducendo all’analfabetismo di ritorno, nuova piaga del nuovo millennio, dopo aver sofferto per decenni  quella dell’analfabetismo tout court sanata prima dalla scuola e poi dalla  Radio e dalla Televisione che ha insegnato a parlare l’italiano al Veneto, al Lombardo, al Lucano e al Siciliano. Bisogna diminuire il numero degli alunni nelle classi, ripensare gli spazi e gli organici, ridurre in maniera drastica il precariato e rivedere l’autonomia e la dirigenza scolastica. E far sentire professionisti gli insegnanti, pagandoli come tali e non come  paria, come sempre si è  fatto. Bisogna invertire la rotta non per tornare indietro alla scuola che fu,  di cui non sentiamo nostalgia, ma per andare avanti e non fare la fine del Titanic”.

La critica

“Il Ministro che partecipa al gran ballo  a Catania  al suono sulle sue stesse parole, nel convento benedettino  che  fu  del terribile di Don Blasco  dei Viceré del catanese De Roberto,  monaco gaudente e puttaniere, si rende conto di dove sta andando la nave che pro tempore sta guidando? Ci auguriamo  che lo faccia per il più  breve tempo possibile. Anche perché  i suoi risultati in questi mesi sono stati al di sotto delle attese e in linea con la catastrofica Azzolina. Cambiano l’ordine dei ministri, ma i risultati non cambiano”, conclude Tassella.

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