Il Piano Estate per i docenti: ferie non godute ma anche non retribuite

Come risaputo, quest’anno i docenti hanno potuto prender parte, su base volontaria, alle attività previste dal Piano Estate, il progetto che li ha visti impegnati sin dalla prima fase, a giugno, con attività di recupero della socialità e non solo.

Così quest’anno anche le ferie, i diritti e i vincoli a cui sono legati gli insegnanti si adattano alle nuove iniziative e alle nuove misure dovute principalmente dalla diffusione del virus durante l’anno scolastico.

Per quanto riguarda le ferie dei docenti è necessario fare riferimento al contratto collettivo del 2006-2009.

Con le attività scolastiche ferme, il contratto collettivo stabilisce che i docenti hanno diritto a 30 giorni di ferie per ogni anno scolastico. Se l’anzianità supera tre anni di servizio, i giorni di ferie diventano 32. Per i precari, invece, le ferie si calcolano in misura proporzionale alla durata del servizio prestato.

In ogni caso, le ferie dei docenti vanno fruite durante i periodi di sospensione delle attività scolastiche.

I docenti che abbiano scelto di partecipare al Piano scuola estate 2021, possono decidere di dedicare alle attività, in tutto o in parte, i giorni residui rispetto ai 30 o 32 giorni di ferie non dedicati all’attività didattica.

L’adesione dei docenti al Piano estate della scuola, dunque, potrebbe diventare una sorta di rinuncia ad una parte delle ferie senza monetizzazione alcuna, in quanto la mancata retribuzione aggiuntiva dipende proprio dalla volontarietà dell’adesione.

Lo prevede il CCNL: il pagamento delle ferie non godute può avvenire solo in casi ben definiti e riconducibili a situazioni non imputabili al dipendente: malattia, infortunio, decesso, risoluzione del contratto di lavoro per inidoneità fisica assoluta e permanente, e congedo obbligatorio per paternità e maternità.

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