Il pesce pulitore (Labroides dimidiatus) si riconosce allo specchio: non è una notizia nuova, ma è stata confermata dai risultati di nuovi esperimenti. Già nel 2018 alcuni ricercatori avevano effettuato il test dello specchio su questo pesciolino grande come un nostro dito, ma all’epoca i risultati erano stati contestati a causa del numero esiguo di pesci coinvolto e della metodologia utilizzata. Ora gli studiosi hanno potuto osservare che i pesci pulitori, quando si trovano davanti allo specchio e vedono un (finto) parassita sul proprio corpo, lo riconoscono e cercano di grattarlo via per mangiarselo.
il pesce vuole mangiare il parassita. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati su Plos Biology, ha testato l’autoconsapevolezza di 18 pesci pulitori: nel primo esperimento i ricercatori hanno tatuato la pelle dei pesci simulando la presenza di un parassita (vedi immagine in basso), e li hanno poi messi davanti alla propria immagine riflessa: 17 pesci su 18 hanno cercato di grattare via e mangiare il presunto parassita, dimostrando di essersi riconosciuti allo specchio.
Si sente ma non si vede. In un secondo esperimento, condotto per verificare che i pesci non si accorgessero del parassita tatuato a causa di una sensazione fisica invece che visiva, gli esperti hanno inserito il tatuaggio molto più a fondo nella pelle, di modo che non fosse visibile ma che i pesci ne sentissero la presenza: il loro comportamento, tuttavia, non è cambiato, a dimostrazione che era proprio la vista della macchia a scatenare una reazione negli animali.
la grattatina davanti allo specchio. Infine, per provare che la presenza del parassita (e non di una macchia qualunque) fosse fondamentale per scatenare la risposta del pesce pulitore, i ricercatori hanno applicato dei tatuaggi verdi e blu, che non sembravano affatto cibo. Nessuno dei pesci ha provato a mangiarli, a riprova che la vista (e non la sensazione) dei finti parassiti era ciò che spingeva i pesci a grattarsi davanti allo specchio.
Nell’immagine A, un pesce pulitore con un tatuaggio che simula la presenza di un parassita; nell’immagine B, macchie verdi e blu, che vengono ignorate dal pesce.
© Kohda et al. | Plos Biology
«In 50 anni di test dello specchio effettuati sugli animali, questo è il primo che utilizza delle macchie alle quali i pesci prestano attenzione», sottolinea Masanori Kohda, coordinatore dello studio. «Abbiamo comunque ancora parecchio lavoro da fare, soprattutto dal punto di vista quantitativo, per dimostrare che i pesci, così come altri animali, sanno riconoscersi allo specchio».
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15 pesci (più uno!) con i superpoteri