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Terme romane: Funzionamento e Struttura – Per Scuola Primaria

Benvenuti a questo entusiasmante viaggio nel tempo che ci riporterà indietro di migliaia di anni alla scoperta delle terme romane.
Questo articolo è stato creato appositamente per i bambini di scuola primaria e mira a fornire un’approfondita panoramica del funzionamento e della struttura delle terme romane.
Durante il periodo dell’Impero Romano, le terme erano molto più che semplici luoghi in cui fare il bagno: erano centri di vita sociale, luoghi di incontro, di relax e di esercizio fisico. All’interno di questo articolo esploreremo come funzionavano le terme, la loro struttura, come venivano costruite, come l’acqua veniva riscaldata e molto altro ancora. Preparatevi a immergervi in un mondo affascinante e antico, pieno di ingegnose innovazioni e straordinarie realizzazioni architettoniche.
Cosa Erano le Terme Romane?
Le terme romane erano enormi edifici pubblici dove i cittadini romani potevano fare il bagno, socializzare, praticare sport e partecipare ad attività culturali. Esempi famosi di terme romane includono le Terme di Caracalla a Roma e le Terme di Bath in Inghilterra.
Struttura delle Terme Romane
Le terme romane erano costituite da una serie di stanze con funzioni diverse. Tra queste vi erano l’apodyterium (spogliatoio), il tepidarium (stanza tiepida), il caldarium (stanza calda) e il frigidarium (stanza fredda). Alcune terme avevano anche palestre, biblioteche e giardini.
Come Funzionavano le Terme Romane
Le terme romane utilizzavano un sistema di riscaldamento chiamato hypocaustum. Questo sistema riscaldava l’aria sotto il pavimento e le pareti delle terme, creando un antico sistema di riscaldamento a pavimento. L’acqua veniva poi riscaldata in grandi caldaie e condotta attraverso condutture di piombo alle varie stanze.
Costruzione delle Terme Romane
La costruzione delle terme romane richiedeva grande ingegno e abilità. Erano necessari materiali resistenti al calore, come la pietra e il mattone, e i condotti dell’acqua dovevano essere sigillati per evitare perdite.
L’Importanza delle Terme nella Società Romana
Le terme erano centrali nella vita sociale romana. Erano luoghi in cui gli amici si incontravano, dove si tenevano lezioni e discorsi e dove si svolgevano attività di fitness. Fornivano anche benefici per la salute, come il miglioramento della circolazione sanguigna e del sistema immunitario.
Conclusione e Suggerimenti Utili
Abbiamo scoperto insieme un mondo affascinante e antico: le terme romane. Queste strutture erano ben più di semplici stabilimenti per il bagno: rappresentavano il cuore pulsante della vita sociale nell’Antica Roma, oltre ad essere testimonianza della straordinaria capacità di ingegneria dei Romani.
Per approfondire ulteriormente, potreste visitare un museo o un sito archeologico che ospita resti di antiche terme romane. In Italia, ad esempio, potreste visitare le Terme di Caracalla a Roma, o le Terme di Diocleziano. A Bath, in Inghilterra, c’è un meraviglioso museo delle Terme Romane dove potrete vedere da vicino la struttura di queste incredibili costruzioni.
Potreste anche leggere libri sull’argomento o guardare documentari che vi permetteranno di capire meglio come le persone vivevano e utilizzavano le terme nell’antica Roma. Un suggerimento potrebbe essere il libro “La Vita Quotidiana a Roma” di Jérôme Carcopino, che fornisce un’ottima panoramica sulla vita quotidiana nella Roma antica, incluso l’uso delle terme.
Un altro modo per rendere l’apprendimento divertente potrebbe essere creare un modello di cartone o argilla di una termas romana. Questo vi permetterà di visualizzare le diverse parti delle terme e di capire meglio come funzionavano.
Ricordate, l’apprendimento non finisce mai e il passato ha sempre qualcosa di nuovo da insegnarci. Buon viaggio nell’affascinante mondo delle terme romane!

Sotto potete vedere un breve video adatto ai bambini di Scuola Primaria, per capire ancora di più il Funzionamento e Struttura della Terme romane:

Come erano fatte le terme degli antichi Romani?

Maestra di Sostegno – Scuola Primaria

Le navi inquinano meno: lo dicono le loro “scie”

Anche gli oceani hanno le loro “scie chimiche”: sono quelle lasciate dalle navi da carico durante la loro navigazione. A guardarle ci pensano i satelliti che possono così seguire le trafficate rotte marittime del nostro pianeta, dal Pacifico settentrionale al Mar Mediterraneo. Dal 2020, però, qualcosa è cambiato. I rilevamenti dallo Spazio hanno mostrato una riduzione dell’inquinamento che quelle nubi trasportano con sé, al punto che in molti casi sono scomparse del tutto.
“Merito” della frenata del commercio internazionale dovuta alla pandemia? Non solo. Nel 2020 infatti l’Organizzazione marittima internazionale (Imo) ha introdotto un regolamento che limita dell’86 per cento il contenuto di zolfo che può essere emesso dalle navi. Gli effetti si sono visti appunto via satellite: la quantità di scie delle navi è dimezzata. I dettagli si leggono in uno studio pubblicato di recente su Science Advances. 

UN VENTENNIO DI OSSERVAZIONI. I ricercatori hanno spiegato come sia stata utilizzata l’intelligenza artificiale per mappare le tracce lasciate dalle navi, raccolte in circa 17 anni di immagini catturate dal Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (Modis) della Nasa a bordo del satellite Aqua. «Senza questo tipo di strumento e di campionamento su larga scala delle scie delle navi, non si sarebbe potuto seguire la dimensione del problema e capire se davvero si è di fronte a un miglioramento». Le scie della navi furono osservate per la prima volta nelle immagini satellitari meteorologiche acquisite negli anni Sessanta e definite come “linee di nuvole anomale”.
Si capì immediatamente che erano formate da vapore acqueo che si agglomerava attorno a piccole particelle di inquinamento (aerosol) prodotte dagli scarichi delle navi. Le goccioline altamente concentrate diffondono più luce e quindi appaiono più luminose delle nuvole marine non inquinate che si formano come conseguenza della loro concentrazione attorno a particelle più grandi come il sale marino.

Riduzione reale. Limitando il contenuto di zolfo nel carburante (si è passati dal 3,5 per cento all’attuale 0,5 per cento) si è modificato profondamente la composizione chimica e fisica degli scarichi delle navi. Meno emissioni di zolfo hanno significato meno particelle di aerosol rilasciate a formare le “nubi delle navi”.
Nel 2020 e nella prima parte del 2021, la riduzione del traffico marino a causa della pandemia ha ridotto ulteriormente l’inquinamento dell’1,5 per cento. Ma anche con la ripresa del commercio l’inquinamento generale è rimasto al di sotto di quel che c’era prima degli anni Venti di questo secolo, dimostrando una volta per tutte che era proprio il contenuto di zolfo a creare i danni peggiori.

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