Levi (Aie): “La nostra sfida è conquistare i ragazzi, i lettori di domani”

Avvicinare le nuove generazioni alla pagina scritta consolidando “una platea di lettori per il domani”. E’ questa la sfida degli editori per ‘sedurre’, attraverso la saggezza nascosta nei libri, i ragazzi abituandoli al tempo lento della lettura. A pochi giorni dalla Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, che cadrà sabato prossimo, Ricardo Franco Levi, presidente dell’Aie, l’Associazione italiana editori, considera questa la prova con cui fare i conti nei mesi che verranno. Una prova che si fonda sulla certezza che “nella lettura e nell’approccio al libro si specchia la qualità di tutta una società e di una Nazione”.

La sfida per gli editori, dice dunque Levi all’AdnKronos, è quella di “conquistare i ragazzi che sono i lettori di domani e che, nella fascia d’età che va dai 13-14 anni fino ai 22-23, calano un poco nella lettura cominciando a trovare tante altre occasioni di intrattenimento. Dobbiamo ottenere che il libro diventi un elemento di divertimento e distinzione e che possa essere alla moda, per così dire. I ragazzi sono abituati a moduli temporali molto ristretti di comunicazione che non sempre sono quelli della lettura”. Invertire la rotta risulta quindi un vero e proprio impegno “per consolidare una platea di lettori per il domani”.

Passando dai tempi che verranno ai risultati fin qui conseguiti va detto che, negli ultimi mesi, il mercato del libro ha dato dei segnali di ‘affaticamento’. La stessa Aie, infatti, ha fornito recentemente dei dati che indicano un rallentamento delle vendite sottolineando che “nei primi tre mesi del 2022 l’editoria italiana di varia, ovvero romanzi e saggi venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione, è in flessione del 3,7% a valore e del 2,3% a numero di copie rispetto ai primi tre mesi del 2021, che avevano registrato un andamento particolarmente positivo”.

“I dati – osserva il presidente dell’Aie – hanno segnalato un certo rallentamento”. Si tratta “di un segno meno rispetto a un anno particolarmente vivace per il libro nella stagione della pandemia che ha visto chiudersi tutti gli altri consumi culturali. Per cui, nel ritorno alla normalità, era anche da prevedere che ci potesse essere un rallentamento”. Una riflessione cui si lega la consapevolezza che la situazione generale fin qui maturata “rispetto all’anno prima della pandemia sia ancora con dati largamente positivi. Di certo il futuro, e anche l’immediato futuro, è denso di preoccupazioni”, avverte però Levi. Preoccupazioni che si basano su diverse criticità che potrebbero incrinare il mercato del libro. Criticità, sottolinea il presidente dell’Aie, che vanno “dall’aumento delle materie prime, ovvero la carta e la logistica, alla capacità di spesa delle famiglie”.

In questo scenario Levi riconosce che, negli anni della pandemia, le Istituzioni hanno perseguito una politica del libro che “è stata addirittura presa a modello in Europa”. Una politica che si è tradotta in diversi interventi concreti, il primo dei quali è stato “la dichiarazione del libro bene essenziale che ha consentito di tenere aperte le librerie anche nei giorni del lockdown”. Levi menziona anche “il sostegno alla domanda” che si è incanalato in diverse iniziative rese ora permanenti. Ovvero, “la App 18, la Carta dell’insegnante, l’aiuto alle biblioteche per l’acquisto dei libri nelle librerie del territorio, iniziative che hanno contribuito a sostenere il mercato e che adesso, ed è anche questo un elemento di soddisfazione, sono diventate permanenti diventando un elemento strutturale del mercato del libro”.

A fronte della mole di interventi messi in campo per il mondo del libro, Levi chiede “da un lato di continuare con questa politica e dall’altro di immaginare e studiare forme per estendere il sostegno all’acquisto dei libri al di là dei diciottenni magari allargando la platea delle età. E’ in ballo poi quella di legge di sistema di cui si è fatto promotore il ministro Franceschini e che si spera possa arrivare a compimento in questa legislatura”. Una legge che potrebbe contribuire a definire “un quadro di certezza e di accompagnamento agli investimenti del mondo del libro analogo a quello che c’è stato per tutta la filiera del cinema con una legge per il settore”, conclude.

(di Carlo Roma)

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