I giovani stanno male: la “fluttuazione” dei sintomi depressivi
Il sistema di sorveglianza PASSI, acronimo di “Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia”, coordinato a livello centrale dall’Istituto Superiore di Sanità, ha rilevato per la prima volta alcuni dati che hanno evidenziato un rischio aumentato di sintomatologia depressiva nei giovani, durante le fasi di lockdown a causa della pandemia Covid-19, che in passato risultavano essere un gruppo a minor rischio.
Si tratta di uno dei primi studi in Italia che ha investigato l’andamento temporale dei sintomi depressivi durante la pandemia, e anche uno dei pochi studi nel mondo che abbia esaminato un arco temporale lungo. Sono state fatte oltre 55 mila interviste dal 2018 al 2020. L’incremento dei sintomi depressivi è avvenuto nel bimestre marzo-aprile 2020 (7,1% rispetto al 6,1% del 2018-19), seguito da un decremento (4,4%) nel bimestre maggio-giugno, dopo la fine del lockdown, e successivamente da un cospicuo incremento in luglio-agosto (8,2%). Infine è …..
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