Blocco di sale Esports e LAN in Italia, intervengono l'associazione e le aziende di settore

La scorsa settimana L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha decretato la chiusura a tempo indeterminato dei “parchi di intrattenimento digitali” in Italia, quindi le sale Esports e LAN che coinvolgono un’attività ludica con apparecchi da home entertainment senza gettoniera. La decisione è arrivata in seguito a un esposto della Led S.r.l. che ha segnalato la presunta concorrenza sleale delle suddette sale ai danni delle sale giochi a gettoni. Oggi IIDEA, nella sua qualità di associazione che rappresenta l’industria dei video game e degli Esports in Italia, esprime la sua solidarietà ai gestori delle sale LAN che hanno subito il sequestro di PC e console per videogiochi di intrattenimento. L’Associazione dichiara che la normativa di pubblica sicurezza che impone l’omologazione degli apparecchi utilizzati per il gioco nei locali aperti al pubblico (art. 110 TULPS), di cui è stata contestata la violazione, non sia applicabile ai dispositivi messi a disposizione degli utenti per giocare ai videogiochi nelle sale LAN e auspica che questa interpretazione venga chiarita e confermata al più presto, per permettere agli operatori interessati di continuare a svolgere la loro attività con serenità e nel pieno rispetto della legge. IIDEA si rende inoltre disponibile ad accogliere le istanze dei gestori delle sale LAN e a lavorare insieme per definire una soluzione condivisa per l’inquadramento più corretto della loro attività sulla base della normativa vigente ed eventuali proposte da sottoporre all’attenzione delle istituzioni.

“Laddove il Governo italiano ritenga necessario intervenire, IIDEA auspica che qualsiasi valutazione sia effettuata guardando all’evoluzione del settore Esports nel contesto europeo, sia in termini di mercato che di cambiamenti normativi. In questo modo, non si rischia di danneggiare o minare la competitività dell’Italia rendendola meno attraente per gli investitori di altri paesi“, ha dichiarato Thalita Malagò, Direttore Generale di IIDEA. “Per esempio, il Parlamento europeo ha appena pubblicato una bozza del suo rapporto non legislativo sugli Esports e i videogiochi (2022/2027 INI). In questo rapporto, si afferma che a causa della natura senza confini (degli Esports), l’Unione europea è il livello appropriato per affrontare le sfide. Il rapporto dovrebbe essere approvato quest’anno e sostiene lo sviluppo di una strategia a lungo termine per i videogiochi nell’UE, compresi gli Esports, da mettere in atto per l’intera regione. E anche questi sviluppi dovrebbero essere presi in considerazione”.

IIDEA afferma inoltre che sia importante non confondere l’attività delle sale LAN con l’intero ecosistema Esports. L’associazione ricorda che gli Esports sono leghe, circuiti competitivi, tornei o competizioni simili che tipicamente coinvolgono un pubblico di spettatori in cui singoli giocatori o squadre videogiocano, sia di persona che online, allo scopo di ottenere premi o per puro intrattenimento e, benché in Italia non esista una regolamentazione specifica, gli stessi sono assoggettati alle norme generali dell’ordinamento al pari di qualsiasi altra attività economica. IIDEA è anche consapevole che ci siano norme che attualmente impediscono lo sviluppo del settore in Italia e impattano negativamente sulla sua attrattività a livello internazionale, come ad esempio la regolamentazione in materia di manifestazioni a premi. Una regolamentazione specifica per il settore non esiste peraltro nemmeno nei principali mercati esports in Europa, come ad esempio Regno Unito, Germania e Spagna. L’unica eccezione è rappresentata dalla Francia, che ad oggi è l’unico paese europeo ad aver introdotto una norma che chiarisce correttamente che gli esports non devono essere considerati né sport né gioco d’azzardo, né devono conseguentemente essere regolamentati come tali.

Nel frattempo una rappresentanza di titolari di Esports Center, Sale Lan, Simulation Center, VR Center e affini, si sono riunite per far fronte comune alle recenti iniziative dell’ADM. L’intento di questo gruppo di aziende è quello di cercare un confronto con le istituzioni pubbliche per trovare una soluzione normativa o interpretativa alla lacuna legislativa sulla questione, per evitare la problematica estensione di interpretazione e applicazione di norme datate a nuove tecnologie e moderni usi e costumi. La volontà è quella di creare un nucleo che rappresenti tutte le aziende di questo settore per proporre un confronto aperto con ADM, MISE e le altre istituzioni collegate rispetto alle caratteristiche del mondo degli Esports e più in generale all’intrattenimento digitale, discutendo delle potenzialità di questo settore che i governi di altri Paesi europei stanno incentivando con leggi e riforme. “Sia in ADM che al Governo il tema Esports e videogiochi è stato preso in notevole considerazione, e questo ha fatto molto piacere sia a me che a tutte le aziende del mio settore”, dichiara Alessio Cicolari, CEO di AK Informatica. “Ovviamente è solo un punto di partenza ma sono fiducioso che verremo presto alla soluzione della vicenda, soprattutto ora, chiarito che gli Esports e videogiochi non sono il male ma anzi un’ottima opportunità di impiego e business digitale. Il momentaneo stop degli Esports Center colpiti dal fermo amministrativo sta causando danni economici ingenti nonché una preoccupazione generale di investitori, sponsor e altri stakeholder. Decine di altri gestori, in via cautelativa e a causa della poca chiarezza di applicazione dell’art. 110 comma 7 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, hanno fermato le attività, e inoltre risentono del blocco anche team, organizzatori ed eventi. Ci auspichiamo quindi che nell’interesse collettivo si giunga presto ad una chiara regolamentazione che lasci poco adito ad interpretazioni. Dalle conversazioni che ho avuto con le parti politiche, sembrerebbe che si stia andando nella giusta direzione. Nonostante l’ovvia amarezza dei primi giorni, guardando in avanti ora siamo tutti fiduciosi in un buon esito della vicenda“.

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