Questi ragazzi fanno pochissimo sport. Alcuni vanno in palestra puntando alla creazione della leggendaria tartaruga addominale. Ma il modo profondo per conoscere se stessi, i propri limiti, la propria capacità di soffrire e di mettersi in gioco insieme agli altri è un altro
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Guardo i miei studenti mentre entrano o escono da scuola: il passo lento, trascinato, le spalle un po’ piegate, dondolanti, pochissima energia che sprizza dai quei corpi giovani. Io vado sempre di corsa, per nevrosi innata, per inquietudine, ma anche per sentire che il fisico ancora risponde, per avvertire quello che resta di un’energia vitale. Non so quanto anni ho trascorso giocando a pallone, prima nei cortiletti, nei giardini e poi nei campi in pozzolana di tutta Roma. Due allenamenti a settimana e il sabato la partita, con la squadra composta da amici del liceo, e dagli amici …..
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