Quanto pesa lo zaino. Quante paia di mutande e calzini. Quanti ostelli prenotare in anticipo. Forse nessuno? Però poi rischi di passare quattro ore in giro per Madrid cercando un buco in cui dormire. La saponetta e il caricabatteria, mi raccomando! La disponibilità a mangiare quello che capita, quando capita, e più in generale agli imprevisti. Una certa fiducia nel tempo – in un tempo lento – e negli sconosciuti. La monumentale quantità di diari di viaggio reperibili in Rete consente di ripercorre il mezzo secolo compiuto dall’Interrail come un’educazione sentimental-ferroviaria di massa. Che tiene insieme chi aveva vent’anni cinquant’anni fa e chi è appena tornato. E dispensa consigli pratici sul budget, sulle scarpe comode, sul fare l’amore, sul couch-surfing, il passaggio dai divani altrui che il Covid ha reso più impervio.
Ma l’Interrail resiste: il passaggio di secolo, con l’esplosione dei voli low cost l’aveva fiaccato; e già nell’estate del …..
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