Europa: scuola italiana in ritardo

Una luce in fondo al tunnel. Questa penalizzazione non vale infatti per tutti i capitoli della spesa pubblica. L’Italia è infatti il primo Paese in Europa per la spesa sociale dedicata alle pensioni di reversibilità, e il secondo per quella indirizzata agli anziani. Alle pensioni di reversibilità va circa il 5,4% della spesa sociale complessiva, mentre agli anziani il 27,5%, seconda solo alla Grecia (28,1%). In media invece l’Ue a 27 spende il 3,3% per la reversibilità e il 22% per gli anziani. Le previsioni? Tra 20 anni la spesa per pensioni potrebbe toccare il livello più alto di sempre, mentre quella per la scuola potrebbe scendere al 3,1% del pil.

Unimpresa 

Questa la fotografia del rapporto di Unimpresa “I giovani e l’istruzione: la spesa pubblica in Italia e i divari da colmare”. Un divario che potrà essere colmato con il Piano nazionale di ripresa e resilienza: sui 191,5 miliardi assegnati col Pnrr dall’Unione al nostro Paese, infatti, il 16%, pari a 30,6 miliardi, è destinato a istruzione e ricerca. Di qui l’appello del presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi: “I giovani, i nostri figli sono una priorità: la scuola deve ripartire definitivamente e deve ripartire in presenza. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sta agendo bene e sta facendo il massimo per la presenza stabile in aula di tutti gli studenti italiani”.

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