In Italia il 91% crede nella scienza, ma più della metà non ha fiducia dei media

Pubblicata l’edizione 2022 dello State of Science Index di 3M, l’indagine globale sullo stato della scienza condotta da Ipsos per 3M e giunta al suo quinto anno. La ricerca punta a mostrare lo stato del rapporto tra i cittadini e il progresso scientifico, ed emerge che il 91% degli italiani afferma di avere fiducia nella scienza (contro l’88% degli europei), e il 54% ne riconosce maggiormente il valore dopo la pandemia. Si prevede che la disinformazione possa rappresentare un rischio per la salute pubblica, la coesione sociale e il cambiamento climatico: il 52% degli italiani ritiene che sia molto complicato capire quali siano le fonti mediatiche credibili e solo il 33% si fida dei fatti scientifici riportati dai social media. L’88% degli intervistati italiani (contro il 79% a livello europeo) desidera sapere dagli scienziati maggiori informazioni sul proprio lavoro, e questo offre l’opportunità di una comunicazione più diretta sui media tradizionali e sulle piattaforme social. “Abbiamo la grande opportunità di far fronte comune come comunità scientifica e di porci come i custodi della buona scienza, coinvolgendo direttamente il pubblico per aiutare a combattere la diffusione della disinformazione”, ha dichiarato Marc Routier, Presidente di 3M Italia. “Questi dati ci dimostrano che vi è l’opportunità di sfruttare la conoscenza scientifica per educare il pubblico sulle questioni più importanti del momento, dal cambiamento climatico, allo sviluppo dei vaccini, all’intelligenza artificiale”.

A livello globale, la pandemia ha indotto molte persone a rivedere la propria visione e il proprio rapporto con la scienza. Considerando l’Europa nel suo complesso, il 45% dichiara di apprezzare maggiormente la scienza rispetto a prima della pandemia. In Italia questa percentuale sale al 54%. Inoltre, il 42% degli europei considera la scienza molto importante per la propria vita quotidiana (rispetto ad appena il 35% del 2018). E solo un quarto (24%) degli europei è scettico nei confronti della scienza. Infatti, i dati SOSI mostrano che una schiacciante maggioranza di persone in tutto il mondo (97%) guarda alla scienza per risolvere le maggiori sfide sociali. Questa percentuale del 97% viene confermata in Europa e sale al 98% in Italia. Oltre alla pandemia, gli intervistati desiderano che la scienza metta al primo posto la risoluzione di questioni come: gli effetti del cambiamento climatico (61% degli europei e 66% degli italiani), la qualità dell’aria (59% degli europei e 65% degli italiani), la fornitura di acqua pulita e di servizi igienico-sanitari (53% degli europei e 46% degli italiani), la parità di accesso a una sanità di qualità (52% degli europei e 54% degli italiani).

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