Torna la scandalosa Jane Bowles: le sue narrazioni sempre contro le aspettative
Insieme al marito Paul attirò a Tangeri la Beat generation. Racconti ripubblica “Piaceri semplici”, il libro della scrittrice enigmatica e ironica, in un complicato rapporto con la vita: “Vivo sulla soglia, costantemente sospesa tra il desiderio di raggiungere qualcosa e l’incapacità di arrivarci”
“Siamo talmente incompatibili che dovremmo essere conservati in un museo”: questo pensava Jane Auer del suo matrimonio con il musicista, compositore e narratore Paul Bowles, del quale assunse il nome non solo da moglie, ma anche da scrittrice firmando i propri libri, perché il cognome di famiglia le era odioso e voleva solo allontanarsene e dimenticarlo, malgrado fossero i soldi ricevuti in eredità a permetterle di fare la vita randagia cui aspirava e che condivise con lui. A parte la comune passione per lo sradicamento e un erotismo prevalentemente omosessuale, erano davvero due persone agli antipodi. Lei era infantile e chiacchierona, lui paterno e distaccato; lei estroversa, lui compassato; lei esprimeva ogni emozione, lui le emozioni tendeva a sopprimerle; lei era molto paurosa, lui adorava le situazioni estreme; lei beveva parecchio evitando le droghe, lui non amava l’alcol, ma le droghe sì, anzi considerava l’hashish indispensabile per la creazione artistica.
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