Il misterioso cimitero delle rane inglesi

Tra il 2016 e il 2018, durante i lavori di scavo per la costruzione dell’autostrada A14 tra Cambridge e Huntingdon, in Inghilterra, sono venuti alla luce diversi reperti: gli scavi sono ora conclusi, ma le analisi dei resti sono ancora in corso. Ora, riporta il Guardian, gli studiosi hanno scoperto oltre 8.000 ossa di rane, rinvenute in una fossa lunga 14 metri vicino al sito archeologico di Bar Hill (abitato tra il 400 a.C. e il 43 d.C.), nei pressi di Cambridge. La scoperta è alquanto inusuale: è capitato in passato di ritrovare qualche osso di rana, ma mai così tante tutte insieme. Come sono finite lì? Gli archeologi cercano la risposta.

rane

Alcune antiche civiltà, tra cui quella egizia, mesopotamica, greca e romana, vedevano nelle rane un simbolo di fertilità.
© Vladislav Havrilov | Shutterstock

trappola mortale. Le rane potrebbero essere state attratte da insetti come scarafaggi e afidi, a loro volta avvicinatisi alle case dove gli abitanti lavoravano i semi raccolti nei campi: la presenza di semi carbonizzati nel sito fa infatti ipotizzare agli esperti che un gran numero di rane potrebbe essersi avvicinato al villaggio in cerca di cibo.

Un’altra possibilità è che gli anfibi siano caduti nella fossa e poi non siano più stati in grado di uscire, rimanendo imprigionati. Oppure a ucciderli potrebbe essere stato il freddo dell’inverno: pur andando in letargo, temperature estreme avrebbero potuto essere fatali. Un’ultima ipotesi è che a provocare la strage delle rane sia stato un virus, come quello che a fine degli anni Ottanta del secolo scorso colpì molti esemplari nel Regno Unito.

Mangiate? È invece poco probabile che le rane siano state mangiate dagli abitanti del villaggio: è vero che in quelle zone era comune consumare questi anfibi, ma le ossa ritrovate non presentano segni di tagli o bruciature. Va detto però che, se le rane fossero state bollite, questo tipo di cottura potrebbe non aver lasciato traccia sulle ossa.

Insomma, il motivo della morte di così tante rane tutte insieme rimane un mistero: «Si tratta di una scoperta misteriosa e inaspettata, su cui stiamo indagando», spiega Vicki Ewens, archeo-zoologa del Museum Of London Archaeology (MOLA), responsabile della scoperta: «questo accumulo di ossa può essere stato causato da diversi fattori che hanno interagito durante un lungo periodo di tempo: ora non ci resta che scoprire quali fossero».

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