La Casarsa degli anni di Pasolini in mostra nella casa in Friuli

Sarà inaugurata domani, sabato 9 luglio, alle 11.00, la mostra fotografica allestita nel Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa (Pordenone) e intitolata “Casarsa negli anni di Pasolini. La Terra di Rùstic Amour e le memorie fotografiche di una comunità (1930 – 1950)”. La nuova mostra temporanea arricchisce il percorso espositivo costituito dal nuovo allestimento di taglio museale di Casa Colussi inaugurato il 5 marzo scorso, nel giorno esatto del centenario di Pasolini, e dalla pinacoteca.

“Ora, dopo gli eventi della prima parte dell’anno che hanno portato al Centro studi una grande visibilità nazionale e internazionale – sottolinea la presidente Flavia Leonarduzzi – questa mostra vuole sottolineare la stretta connessione del Centro con la comunità di Casarsa e l’importante ricerca compiuta da tanta gente, con le importanti testimonianze che ne sono derivate”.

Le testimonianze fotografiche di Pier Paolo Pasolini riferibili ai suoi anni trascorsi a Casarsa, in Friuli, nel paese della madre, non sono molte e si riferiscono in particolare alla sua passione per il calcio, alle gite in bicicletta con gli amici, all’attività pedagogica con i ragazzi dell’Academiuta di lenga furlana o con gli allievi della scuola media di Valvasone, fino alla sua partecipazione all’attività politica nelle file del Partito comunista. La maggior parte di questi preziosi scatti fa parte da quest’anno dell’allestimento permanente del Centro Studi Pasolini. Al fine di restituire, per quanto possibile, le immagini di quegli anni lontani il Circolo Fotografico f/64 propone con il sostegno Centro Studi Pier Paolo Pasolini e della Pro Loco e del una raccolta di fotografie d’epoca recuperate presso le famiglie del paese e, dopo un’accurata selezione, impaginate in un racconto per temi: la guerra, i bombardamenti aerei, il lavoro nei campi, la vendemmia, le sagre, il carnevale, le funzioni religiose, i matrimoni.

L’esposizione, come hanno sottolineato i due curatori Angelo Bertani e Marco Salvadori, “non intende né promuovere una generica operazione sentimentale di nostalgia (magari di un passato idealizzato), né inseguire ingenuamente e aneddoticamente le tracce di realtà che la fotografia (pur sempre in modo non neutro) ci offre. Piuttosto (ri)vedere la comunità, il paese, i borghi, i singoli individui con gli occhi di Pasolini”. Il percorso espositivo è completato da una scelta di testi di alcuni dei giovani ‘poeti’ della scuoletta di Versuta: il cugino Nico Naldini, Ovidio Colussi, Tonuti Spagnol, Cesare Bortotto, Bruno Bruni e di un breve video con i racconti dei vecchi del paese.

La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino all’11 settembre 2022 nei consueti orari di apertura del Centro.

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