Con la crisi di governo rischio stop ai fondi per l’ambiente
La crisi di governo, con l’esecutivo Draghi incaricato di provvedere da qui alle elezioni del 25 settembre solo all’ordinaria amministrazione, rischia di avere ripercussioni anche sulla crisi climatica. Il timore è che si arenino tutta una serie di provvedimenti che avrebbero dovuto accelerare la transizione energetica, favorendo la nascita di impianti eolici e fotovoltaici. “I primi sei mesi del 2022 sono stati quelli del ritorno al passato (gas, carbone e olio combustibile)”, avverte il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani. “La seconda parte dell’anno avrebbe dovuto essere il ritorno al futuro sulle rinnovabili, ma ora con la fine della legislatura subirà imperdonabili ritardi”.
Per questo sarà fondamentale la conferenza stampa che il ministro per la Transizione ecologica terrà mercoledì prossimo: secondo fonti del Mite Roberto Cingolani coglierà l’occasione “per fare il punto su quello che è stato fatto e su cosa c’è da fare”. Si capirà forse in quella sede quanto
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