Un libro per ricordare Sempé, artista eccezionale ma sottovalutato
Jean-Jacques Sempé, noto nel mondo più semplicemente per il suo cognome che è anche il suo nome d’arte, faceva parte di quella schiera ristretta di ragazzi terribili eppure dolcissimi e un poco impacciati che più che i frutti del maggio sessantottino ne furono veri e propri anticipatori. Protagonisti di quella parte di Novecento che viene dopo le due guerre mondiali e che rappresenta quel secolo giovane che fu il motore del cambiamento sociale ed economico dell’Europa uscita a brandelli dai due conflitti mondiali. Nato nel 1932, come anche François Truffaut, Sempé ha come alter ego Nicolas – così come il grande regista francese aveva Antoine Doinel –, un bambino un po’ discolo creato da René Goscinny, che rappresenta il senso dell’infanzia in una Francia che va incontro alla modernizzazione. Sempé non si è mai limitato ai fumetti o alle storie umoristiche, ma ha sempre ricercato nel segno e nello stile del suo disegno l’elemento puro di un linguaggio unico e subito riconoscibile.
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