“Soft power” contro “hard power”. La lezione di Rutelli a Venezia

Rutelli a Venezia promuove la “diplomazia culturale” con la “Soft Power Conference”. Il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Poco prima dell’inizio della Mostra sul Cinema di Venezia Francesco Rutelli ha tenuto presso la Fondazione Cini la “Soft Power Conference”.

Come presidente del Soft Power Club ha dichiarato:

“L’Italia ha un interesse nazionale a promuovere il soft power, la ‘diplomazia culturale’, perché è ciò che ci contraddistingue e ci rende riconoscibili nel mondo”.

Poi ha raccontato quello che è successo:

“Abbiamo nuotato controcorrente, ma lo abbiamo fatto in modo molto robusto e con una partecipazione eccezionale: in un momento come questo, riunire e vedere convergere personalità molto importanti da tutti i continenti, che rappresentano Paesi anche in rapporti critici gli uni con gli altri, è il segno che c’è uno spazio di azione e di pensiero del soft power, per rimettere in moto la collaborazione e non il conflitto, la ricerca scientifica e non le fake news, il ruolo delle nostre società rispetto a un hard power che le schiaccia”.

Alla manifestazione in laguna sono intervenuti, tra gli altri:

Paolo Gentiloni commissario Ue all’Economia, Daniele Franco ministro dell’Economia e finanze, Enrico Giovannini ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Dario Franceschini ministro della Cultura e “inviati delle grandi organizzazioni internazionali che partecipano al Soft Power Club, preceduti dal messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha messo in evidenza l’universalità delle tematiche trattate.

Durante la conferenza si è parlato anche si tematiche energetiche che sono così drammaticamente al centro dell’attenzione in questi giorni sia per la lotta ai cambiamenti climatici sia per la guerra in Ucraina.

È stata messo in evidenza il fatto che proprio dall’Ambiente verranno in futuro le maggiori opportunità di lavoro.

L’impegno di Rutelli per l’Ambiente è storico fin dai tempi dei Radicali e di Marco Pannella, ma forse il punto più interessante è stato quello della contrapposizione tra “soft power” (il potere del dialogo e della persuasione) e “hard power” (potere militare ed economico) per la costruzione di una società della conoscenza e per valorizzare la cultura.

Rutelli, già nel 2012 da capo del Copasir, fu il primo a parlare di cyber sicurezza in un mondo Web che si avviava a divenire sempre più strategico non solo per i cittadini utenti ma anche per le istituzioni.

Da quella data abbiamo assistito, in questi dieci anni, a tanti attacchi informatici che hanno messo in ginocchio grandi aziende mondiali.

Rendere più sicuri i dati e combattere le fake news – che sempre più spesso inquinano il dibattito politico – è sempre più strategico e determinante.

La qualità dell’informazione, utilizzando lo strumento oggettivo del fact-checking, prodotta dall’attenzione ai dati sarà sempre più caratteristica del giornalismo del futuro.


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