Precari, supplenze e algoritmo impazzito: Anief denuncia tutto all’UE
Precari assunti a rilento e assunzioni piene di errori a causa dell’algoritmo: le polemiche non si placano. Il ministero dell’Istruzione continua a sostenere che i docenti sono al loro posto e le supplenze sono completate. Ma i sindacati sostengono che tutte le scuole hanno riaperto i battenti con almeno un docente su cinque mancante. E i precari lamentano l’ingiustizia dell’algoritmo, al punto da formare un gruppo WhatsApp. Anief intende denunciare tutto all’Unione Europea.
Supplenze 2022/23: i precari danneggiati dall’algoritmo?
Le nomine dei supplenti rimangono contrassegnate da errori derivanti da un algoritmo ancora una volta impazzito e quindi tutto da rivedere. O cancellare, come sostiene il sottosegretario Sasso. Anche quest’anno saranno almeno 150mila le supplenze annuali, oltre la metà delle quali su sostegno. Dall’altro lato, deludenti anche i numeri delle immissioni in ruolo: la metà delle 94mila assunzioni autorizzate sono andate “bruciate”, e non certo per assenza di candidati. Le responsabilità sono del Governo e dell’amministrazione scolastica? Secondo Anief sì, per cui ha deciso di denunciarlo all’Unione europea.
Il sindacato Anief ha predisposto appositi ricorsi per tutelare i tanti precari danneggiati dal sistema automatizzato di reclutamento che assegna cattedre a personale già di ruolo o comunque occupato, negandole ai primi in graduatoria per poi affidarle a neo laureati senza abilitazione.
‘Peggio di così non si poteva fare’
Ancora una volta si invoca l’avvio del doppio canale di reclutamento. Marcello Pacifico commenta la situazione con queste parole, rilasciate all’emittente radiofonica “Italia Stampa”: “Quello che si consuma sui precari è uno scandalo per l’Italia, anche rispetto a quello che dice l’Europa. E’ uno scandalo che noi non possiamo che denunciarlo al Comitato europeo dei Diritti Sociali: chiunque può partecipare a questa denuncia. Noi vogliamo che il prossimo Governo e Parlamento finalmente risolvi questa situazione: non è possibile bandire per tre anni consecutivi diversi concorsi e ritrovarsi peggio di prima”.
Ricordiamo il leader che già è pendente una messa in mora dello Stato italiano da parte dell’UE per abuso dei contratti a termine.
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