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Ecco il Meta Quest Pro, un visore VR per salvare il metaverso dal flop

Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di letturaIl 25 ottobre arriva Meta Quest Pro, il primo visore di una nuova gamma dotata di tecnologie più avanzate, pensate per lavorare nel metaverso. Una mossa escogitata, insieme ad altre, per realizzare la grande promessa del metaverso, un anno dopo aver cambiato il nome da Facebook a Meta.Meta Quest Pro costa 1.799 euro, tre volte il prezzo del Quest 2, e si rivolge a creatori di contenuti, professionisti oltre che ai soliti early adopter. Ossia chi è disposto a pagare molto più degli altri per una tecnologia nuova e ancora non del tutto matura. Il Quest Pro include il tracciamento del volto e degli occhi, che serve a umanizzare gli avatar in modo che le conversazioni in VR risultino più personali. La promessa è che il visore riesca a tradurre le nostre espressioni facciali negli avatar. Ma anche i gesti. Meta sta anche lanciando nuovi controller “auto-traccianti” insieme alle sue nuove cuffie, il che significa che ogni controller ha “sensori integrati” che possono “tracciare la loro posizione nello spazio 3D indipendentemente dalle cuffie”, secondo il post sul blog di Meta sul prodotto.REUTERSMeta ha integrato anche quella che chiama “esperienza di realtà mista a colori”. Utilizza telecamere all’esterno dell’auricolare per consentire alle persone di vedere il mondo circostante e sovrapporvi grafica digitale mentre indossano il dispositivo. Attenzione, non è una novità completa: anche il Quest 2 ha questa funzione di realtà mista, ma solo in bianco e nero.Dal punto di vista tecnico, il Quest Pro è un salto in avanti da tutti i punti di vista. Potenza, confort, display. Ha un processore Snapdragon XR2-Plus invece dell’XR2 del Quest 2, 12GB invece di 6GB di memoria e 256GB di storage invece dei modelli da 128GB e 256GB. Pesa 722 grammi contro i 503 del Quest 2 ed è molto più equilibrato nel peso. I suoi schermi offrono una risoluzione di 1800 x 1920 pixel per occhio con una frequenza di aggiornamento massima di 90 Hz, oltre a una nuova tecnologia di visualizzazione che, secondo Meta, offre un contrasto superiore del 75% rispetto a quello del Quest 2. Alcuni visori della concorrenza possono battere il Quest Pro in specifiche caratteristiche, ma il mix degli upgrade lo rendono un prodotto di alto livello. Con un solo compromesso: la batteria dura quasi la metà, 1-2 ore, rispetto al Quest 2, secondo le prime prove tecniche. Ma già adesso è comune per molti utenti stare nel metaverso con il visore collegato alla presa di corrente.Loading…Meta Quest Pro REUTERSAlcune tecnologie – ha annunciato Meta – arriveranno l’anno prossimo anche su visori più economici. Meta ha anche annunciato che Quest for Business, il suo bundle in abbonamento per Meta Quest 2 e Meta Quest Pro, che include funzioni amministrative essenziali come la gestione dei dispositivi e delle app, arriverà il prossimo anno. Mark Zuckerberg, nel presentare il visore durante l’evento Meta Connect dell’11 ottobre, riconosce però che il trionfo del metaverso non può aspettare che tutti si dotino di un visore. Ecco quindi che ora il suo obiettivo è portare il metaverso ovunque, su ogni dispositivo e app, come rimarcato nell’evento.Tra l’altro renderà il proprio social Horizon Worlds accessibile anche da web e porterà la propria piattaforma per collaborare Workroom su vari dispositivi. Ha annunciato anche l’integrazione, in Workroom, di Zoom, della modellazione 3D e le “Magic Rooms”, che consentono ai team di creare stanze in VR con persone provenienti sia da ambienti remoti che da ambienti personali. Non è un caso che la prima parte dell’evento sia stata dedicata a quanti soldi gli sviluppatori stiano già riuscendo a fare con le app del metaverso.REUTERS“A oggi, sono stati spesi oltre 1,5 miliardi di dollari per giochi e applicazioni nel Meta Quest Store” e ha citato varie app di successo economico. Meta ha bisogno di costruire un ecosistema tutto nuovo, da zero, portando dentro più partner possibili. Mosse che porteranno a migliori e più numerosi giochi, tra l’altro, come gli appena annunciati Iron Man Vr e Among Us Vr.Ma anche prodotti per il business e il lavoro. Così Meta ha annunciato un potenziamento delle partnership con Microsoft, Accenture, Adobe tra gli altri. Microsoft porterà Teams e Windows 365 sul Quest Pro. Gli avatar Quest Pro sbarcheranno su Teams e su Zoom. Ecco perché il Quest Pro è centrale in questa nuova fase della strategia con cui Zuckerberg vuole rendere il metaverso una realtà diffusa e centrale nelle nostre vite.Ma questa visione è ancora lontana e priva di un forte business case. E nel frattempo costerà a Meta altre decine di miliardi di dollari. L’azienda ha dichiarato che gli investimenti nella divisione Reality Labs, responsabile della costruzione del Metaverse, hanno ridotto i profitti operativi di 10 miliardi di dollari nel 2021.Il prezzo delle azioni della società è crollato di quasi il 60% nell’ultimo anno, non solo per colpa di problemi generali del mercato e della pubblicità in Meta e Instagram;pesa anche anche lo scetticismo di alcuni investitori sul fatto che il metaverso possa diventare presto altamente redditizio.A fine settembre, l’azienda ha annunciato il congelamento della maggior parte delle assunzioni e Zuckerberg ha avvertito i dipendenti che i primi licenziamenti potrebbero essere imminenti.

Tutto quello che c’è da sapere sul visore Apple Vision Pro

Nei 12 anni di Tim Cook a capo di Apple le novità non sono mancate, ma il visore Vision Pro è il primo prodotto hardware pensato, nato e sviluppato totalmente sotto la sua supervisione. Arriva dopo sette anni di sviluppo e vanta una tecnologia avanzatissima, un design originale, un sistema operativo ad hoc; prima ancora di essere presentato ha già avuto l’attenzione dei media e l’interesse degli appassionati. Gli manca un ecosistema, e per questo è stato presentato alla WWDC, l’annuale conferenza degli sviluppatori: ad Apple servono le loro app, le loro idee e le loro intuizioni per poter avere successo dove altri hanno fallito. “Vision Pro è un prodotto rivoluzionario, che solo Apple poteva realizzare, una piattaforma tutta nuova, che presenta incredibili opportunità per gli utenti e per gli sviluppatori”, dice Tim Cook. 

WWDC 2023

Il visore per la realtà mista e le altre novità di Apple raccontate in diretta da Cupertino

dal nostro inviato Bruno Ruffilli

05 Giugno 2023

Realtà virtuale, mista e aumentata

La realtà aumentata è una tecnologia che consente di sovrapporre al mondo fisico delle informazioni digitali. Esiste già da tempo: nelle Mappe di Apple (ma anche in Google Maps), ad esempio, si inquadra la strada con la fotocamera e le indicazioni del navigatore compaiono sul display come se fossero scritte direttamente sull’asfalto. Sugli App Store sono disponibili varie applicazioni per provare mobili o vestiti, e molti giochi, tra cui il più famoso è certamente Pokémon Go, che per primo ha portato la realtà aumentata all’attenzione del grande pubblico. 

Vision Pro, tuttavia, adotta una tecnologia diversa, chiamata realtà mista: con un bottone simile alla digital crown dell’Apple Watch è in grado di passare dalla realtà aumentata a quella virtuale. E così diventa una versione hi tech del visore della PlayStation o del Quest di Meta: il mondo esterno è tagliato fuori, ci si muove in una realtà immersiva e isolata, quella che siamo abituati a chiamare metaverso. Il passaggio è immediato e visibile all’esterno: da trasparente, il visore diventa infatti opaco, s’illumina di animazioni colorate o mostra quello che sta vedendo chi lo usa. Ma basta che qualcuno ci rivolga la parola perché torni trasparente, per permettere di interagire in maniera naturale, salvo poi immergerci di nuovo nella realtà virtuale. In realtà “trasparente” è un’approssimazione: quella che si vede all’esterno, infatti, è una rappresentazione digitale ad alta risoluzione dei veri occhi di chi sta usando Vision Pro.

Così è inevitabile che la lista delle controindicazioni sia lunga: va dalle vertigini alle emicranie, dalle lesioni cerebrali post traumatiche alla gravidanza. Nell’uso pratico è possibile indossare il visore Apple più a lungo rispetto ai concorrenti, per la migliore ergonomia e il peso limitato. Ma l’autonomia limitata a due ore è un falso problema, perché molto probabilmente ci si stancherà prima.

Verso il metaverso

Che cosa cambia fra realtà virtuale, realtà aumentata e realtà mista

di Emanuele Capone

18 Gennaio 2023

5000 brevetti

Come già altre volte, l’azienda di Cupertino non arriva per prima, anche se alcune soluzioni tecnologiche sono davvero da primato, per un totale di 5.000 brevetti. Ad esempio la risoluzione dei due piccoli display o le 12 telecamere per riprendere il mondo esterno e i movimenti delle mani (non ci sono controller, a differenza dei visori Meta): una quantità enorme di dati, gestita dai processori M2 di Apple già visti sugli ultimi Mac e da un nuovo chip, chiamato R1. C’è poi la scansione dell’iride (Optic ID) per proteggere i dati e riconoscere l’utente, manca invece la connessione cellulare: per ora Vision Pro si può utilizzare essenzialmente in ambienti chiusi o controllati, come la casa, l’ufficio, la palestra. Il design, infine, ricorda un po’ degli occhiali da sci e riprende alcuni elementi dalle cuffie AirPods Max; la parte frontale è in vetro curvo, il corpo in alluminio. La grossa fascia posteriore è in tessuto e si può cambiare; è disponibile in diverse forme e misure, per adattarsi la meglio alla testa. Per chi ha bisogno di occhiali, è possibile installare delle lenti magnetiche. L’audio spaziale è riprodotto da due piccoli altoparlanti inseriti nelle fasce laterali, che lasciano libero l’orecchio per sentire cosa succede fuori. Peccato solo per la batteria esterna, che va indossata alla vita ed è collegata al visore con un cavo.

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