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Final Cut Pro e Logic Pro per iPad, Apple rilancia sulla creatività mobile

Per i creativi che usano l’iPad come strumento principale per la loro attività, l’arrivo di Final Cut Pro e Logic Pro in versione tablet era un evento particolarmente atteso: le due applicazioni professionali per il montaggio video e audio della Mela sono da tempo dei capisaldi su Mac, entrambe con una lunga storia di versioni, aggiornamenti e riscritture. Due app importantissime nel mondo Mac insomma, e che però nonostante la potenza degli ultimi chip con Apple Silicon ovvero M1 ed M2, già presenti su iPad,  non avevano ancora una versione specifica per il tablet di Apple.

Questa situazione si è finalmente sbloccata, e le due app arrivano in versione iPad mantenendo un family feeling e una compatibilità con le controparti Mac,  anche se si tratta (ovviamente) di applicazioni pensate per ottenere il massimo dall’hardware dell’iPad. Insomma FInal Cut Pro e Logic Pro per iPad sono vere e propria riscritture dei programmi originali, ovvero non sono trasposizioni da Mac pure semplici ma delle app completamente riprogettate e ripensate per funzionare in un contesto touch e con l’utilizzo accessorio della Pencil, la matita smart per iPad, che sul tablet diventa un vero e proprio strumento di interazione privilegiata con l’interfaccia di FCP e Logic. Senza dimenticare ovviamente le possibilità in più che offrono la tastiera il puntatore del mouse. Abbiamo provato le due applicazioni a fondo, e conoscendo le controparti Mac, si può affermare che effettivamente si tratta in entrambi i casi di un vero salto in avanti perché utilizza l’iPad per questo tipo di attività e per molti versi di un’evoluzione importante.

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di Emanuele Capone

19 Aprile 2023

Logic Pro, uno studio di produzione musicale mobile

Partendo da Logic, ci troviamo di fronte a una crescita esponenziale di quello che già è GarageBand, ovvero un’ottima applicazione per scrivere e suonare musica, registrarla e arrivare al mix finito. Nella sua versione iPad, Logic Pro è una vera e propria workstation audio, perfettamente utilizzabile in studio e con una qualità rilevante di strumentazione ed effetti. Il processo creativo – dalla scrittura dei brani alla finalizzazione – è estremamente fluido e intuitivo e questo è uno dei punti chiave per un’app che nasce per i Pro e che però è facilmente scalabile nelle sue enormi potenzialità anche da chi professionista non è. Ovviamente su iPad Pro con porta Thunderbolt/Usb-C è previsto l’impiego di schede audio esterne, anche se è realmente possibile lavorare con un setup minimo se non direttamente in the box utilizzando i microfoni dell’iPad e un paio di cuffie. Rilevante secondo noi come in Logic Pro siano disponibili nuove tecnologie molto  interessanti soprattutto per quello che riguarda la sintesi sonora – come la nuova funzione Sound Alchemy che di fatto è uno slicer per campionamenti parecchio evoluto e basato sul tocco multiplo delle dita sullo schermo.

Insomma, con centinaia di suoni a disposizione per creare e un banco mixer con inserti effetti per arrivare al completamento del brano, c’è poco da dire su Logic per iPad se non che ci sembra in assoluto la miglior workstation audio per un dispositivo mobile, oltre che un’app di eccellenza assoluta per i creativi. E’ molto bello secondo noi che in questa versione iPad, Logic rimanga un sequencer professionale ma che allo stesso è un vero e proprio strumento musicale, con le enormi potenzialità di produzione che offre. Importante anche la compatibilità biunivoca con la versione Mac, ovvero una sessione può essere condivisa tra iPad e Mac e lavorata senza limite su entrambi i sistemi. Logic Pro per iPad funziona con iPad con chip A12 Bionic in avanti, ovviamente migliore il chip e più reattiva sarà l’app. Noi l’abbiamo provata su un iPad A12 e su un M2, e la reale differenza che abbiamo riscontrato è solo nella gestione di sessioni particolarmente complesse con tante tracce. Sull’iPad meno potente, abbiamo lavorato su 15 tracce con strumenti ed effetti senza alcun problema. Ottima poi l’idea di inserire la funzione Ableton Link come una sorta di evoluzione di Mainstage, per sincronizzare i due sequencer e portare la sessione Logic in un contesto dal vivo. In sostanza, su iPad al momento non c’è niente di meglio: per chi lavora con la musica, Logic Pro è semplicemente la migliore Daw mobile mai vista (e sentita) e la compatibilità con chip anche piuttosto anziani rende gli iPad ancora non deprecati degli strumenti di produzione di alto livello.

iPad Air di quinta generazione con M1, performance alle stelle per la fascia media Apple

Le magie del chip M1 non stupiscono più: il nuovo silicon di Apple ha debuttato nel 2020 reinventando la linea Mac prima e iPad Pro poi. La vera domanda ormai è: dove altro riuscirà la Mela a infilare il suo chip miracoloso? La risposta è arrivata nel marzo di quest’anno e ha lasciato come sempre tutti sorpresi: la quinta generazione di iPad Air, la fascia media del tablet che domina il mercato, arriva con una sola grande novità (5G a parte): M1 a bordo. Può sembrare poco, ma solo se non avete mai messo le mani su questa tecnologia. La domanda è lecita: di quanta velocità di calcolo ha bisogno un tablet? Ed è qui che le cose si fanno più intricate, perché ormai iPad è in tutto e per tutto un convertibile che diventa un computer in men che non si dica. Negli ultimi anni Apple è stata in grado di spingere su due fronti in modo millimetrico: da un lato iPadOS e la sua mutazione in sistema più complesso e del tutto ispirato a (nonché sempre più comunicante con) macOS. Dall’altro, una selezione di accessori che allargano enormemente le capacità del dispositivo, come l’Apple Pencil o la Magic Keyboard. Accessori che ormai abbondano in scelta anche dalle terzi parti, che spesso offrono alternative ottime per lavorare, disegnare e intrattenersi con iPad.

Ed è qui che si colloca iPad Air, sempre più simile ad iPad Pro ma più accessibile, con prezzi che partono da 699 euro (modello Wi-Fi da 64GB) contro gli 899 del Pro (sempre Wi-Fi, ma con 128GB di memoria). A fronte della perdita di qualità nel display, meno luminoso (500 nit contro 600) e con aggiornamento fermo a 60Hz, iPad Air offre lo stesso design a tutto schermo, con 10.9 pollici di ampiezza a risoluzione 1640 x 2360 pixel. Inoltre, la compatibilità piena con gli stessi accessori. Ora, con l’arrivo dell’M1 a bordo, la distanza si assottiglia ancora meno fino ad annullarsi. Anche perché lo sblocco con lettore di impronte digitali, qui presente sul pulsante on/off, è spesso quasi più comodo del Face ID montato su iPad Pro. L’idea è ottima e funziona alla perfezione, anche se la scelta di partire con lo spazio da 64GB come base rende iPad Air più dipendente da iCloud. Anche perché per passare al taglio successivo si arriva a 256GB per 170 euro in più. Ultime differenze sostanziali con la fascia alta: iPad Air ha una sola fotocamera da 12MP posteriore senza scan Lidar per la profondità e senza flash. La stessa del modello precedente, dal quale differisce però per la fotocamera frontale, che qui è una 12MP con ultra-grandangolo e inquadratura automatica. Apple include così la disponibilità della tecnologia Center Stage, con la fotocamera che segue il soggetto, su tutta la gamma di iPad. Nelle nostre prove, le teleconferenze si sono rivelate molto più efficaci e gestibili, sia per il campo di visione più ampio sia perché la fotocamera segue anche più soggetti senza perdere un colpo.
Come il modello precedente, la quinta generazione di iPad Air arriva con una singola porta USB-C, per collegare periferiche, chiavette, hard disk portatili, fotocamere e qualsiasi altro accessorio. Questa volta però l’ingresso è veloce il doppio, sbloccando fino a 10Gbps di trasferimento dati. Non solo: il tablet è pienamente compatibile con Pro Display XDR a risoluzione 6K o Studio Display a risoluzione 5K, e naturalmente con tutti i monitor 4K. In tema di connettività, la versione Cellular di iPad Air diventa compatibile con il 5G, permettendo sia l’inserimento di una SIM o lo scan di una eSIM, sia l’abbonamento a un piano mobile direttamente dalle opzioni, offrendo diverse possibilità a seconda della zona dalla quale ci si collega. Wi-Fi 6 e dual band a bordo, con Bluetooth 5.0, concludono il ventaglio delle connessioni possibili. La versione Wi-Fi funziona egregiamente con gli hotspot dei nostri smartphone anche fuori casa, a patto che si abbia una connessione con abbastanza dati di traffico.La vera star del pacchetto è lui, M1, al suo debutto sul dispositivo più economico che lo abbia mai contenuto. Ed è qui che le cose iniziano a farsi davvero interessanti. CPU da 8 core, GPU da 8 core, Neural Engine da 16 core: M1 è del 60 per cento più veloce della scorsa generazione con A14 Bionic, dichiara Apple. La RAM integrata in M1 è da 8GB, il doppio rispetto ad iPad Air 2020. Nel concreto, che cosa vuol dire questo sull’utilizzo di tutti i giorni? Dipende: per la navigazione su browser, l’uso dei social, la scrittura e le e-mail si nota di certo una reattività più scattante, ma nulla che faccia davvero la differenza rispetto alla generazione passata. Ma ora iPad Air di quinta generazione può essere usato per ancora più scopi: è più veloce nel montaggio video, nel lavoro su oggetti 3D, nella manipolazione di immagini RAW e in generale garantisce un workflow più fluido e piacevole. Anche il gaming migliora in termini di caricamenti e resa, gestendo i videogiochi più pesanti senza perdere un colpo. Ormai su iPadOS (iPad Air arriva con la 15.4) sono presenti quasi tutte le app di macOS, e l’ecosistema è pensato per dialogare agevolmente con tutti i dispositivi Apple. In particolare, iPad può essere usato come secondo schermo di un Mac ed è stata anche introdotta la funzione Controllo universale, che consente di passare file da Mac a iPad a MacBook e controllare fino a tre dispositivi con lo stesso mouse e la stessa tastiera.
iPad Air è quindi un ottimo strumento di lavoro, che a seconda delle vostre esigenze e delle app che utilizzate di più può tranquillamente sostituire un laptop. Come dicevamo, gli accessori fanno al differenza: Magic Keyboard aggiunge tastiera retroilluminata e trackpad al tablet, cambiandone completamente l’esperienza d’uso e liberandone tutto il potenziale, anche se bisogna spendere 399 euro. Apple ha realizzato anche altre custodie, come la Smart Keyboard Folio con tasteria (senza trackpad) integrata e la Smart Folio che protegge fronte e retro. L’accessorio principe (e indispensabile) resta Apple Pencil di seconda generazione, che si collega magneticamente sul lato del tablet e lo rende uno strumento davvero unico grazie alle numerose implementazioni in iPadOS. Il sistema operativo è davvero migliorato negli ultimi anni, e ora offre funzioni utilissime come il Testo attivo per selezionare testo dalle foto e interagire con esso (copiandolo e incollandolo, o estrapolando un numero di telefono da un’immagine per chiamarlo), un multitasking funzionale, la presenza di widget e molto altro.

Grigio siderale, rosa, viola, galassia e un nuovo punto di azzurro sono i colori tra i quali è possibile scegliere. Si parte appunto da 699 euro per la configurazione Wi-Fi da 64GB, 869 per quella da 256. I corrispettivi con connettività 5G costano rispettivamente 869 euro e 1.039 euro. Con l’arrivo di M1 e tutta una serie di migliorie marginali ma che si sentono, e in vista di un aggiornamento di iPad Pro sul quale ancora si sa troppo poco se non rumor (schermo Mini-LED su tutti i modelli? Chip M2? Ricarica MagSafe?), ci sentiamo di incoronare iPad Air di quinta generazione come il migliore della gamma per rapporto qualità prezzo. La sua nuova potenza permette di rinunciare a qualsiasi compromesso della fascia media in termini di prestazioni. Inoltre, l’ottimizzazione di iPadOS e la sua versatilità funzionano bene anche su uno schermo da 10.9 pollici, unica taglia in cui iPad Air viene proposto (iPad Pro esiste da 11 e 12.9). L’upgrade da iPad Air di quarta generazione non è a conti fatti fondamentale, ma per chiunque voglia scegliere un nuovo iPad non solo per divertirsi ma anche per lavorare sfruttando i vantaggi dell’ecosistema Apple la scelta da considerare è sicuramente questa.[embedded content]

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