Perché il reato di rave mette a rischio le proteste di studenti e ambientalisti (secondo l’opposizione)

Colpire i rave per mettere a tacere le proteste, siano esse di studenti, lavoratori o attivisti ambientali. È questa l’accusa mossa dall’opposizione al decreto del governo Meloni che, tra le altre cose, rende l’organizzazione e la partecipazione a rave party un reato punibile con pene fino a sei anni di carcere. Il problema, secondo il centrosinistra, è che nelle more del decreto alcuni passaggi aprirebbero di fatto la porta a una stretta su alcune forme di protesta, come l’occupazione di scuole e università.

Cosa prevede il testo

“Il problema non sono i rave party – dice Arturo Scotto, coordinatore nazionale di Articolo Uno – Si tratta di un evidente specchietto per le allodole. La verità è che questo provvedimento (…) riguarderà gli operai che occupano le fabbriche, gli studenti che occupano le scuole e le università ed altro ancora. Sono la destra, per loro l’ordine pubblico si fa così, con la repressione e le pene che crescono. Bisogna mobilitarsi senza se e senza ma contro questo scempio”. Sulla stessa linea il co-presidente dei Verdi, Angelo Bonelli: “E’ una norma liberticida e fascista che addirittura prevede una pena di sei anni con introduzione di misure restrittive che normalmente si applicano ai mafiosi”.

Il passaggio contestato è contenuto nell’articolo 5 del decreto: “L’invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica – si legge – consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.

L’accusa del centrosinistra

Secondo Bonelli, in questa categoria non rientrano solo i rave: “Ho studiato attentamente la norma – dice – e posso affermare che con questa disposizione i rave non c’entrano nulla, invece verranno colpite le manifestazioni di protesta che possono andare da occupazioni di università, scuole, mobilitazioni per questioni ambientali, come ad esempio l’occupazione di terreni inquinati, fino ad arrivare ai luoghi dove oggi vivono i braccianti agricoli che sono su terre occupate”. Per il leader dei Verdi, “può accadere che a uno studente universitario fuorisede che partecipi a un’occupazione si notifichi il foglio di via facendogli perdere il diritto di studiare all’università”.

Anche Più Europa dà la stessa interpretazione: “Il decreto del governo sui rave party, una volta letto il testo, ha tutta l’aria di essere una cosa ben più seria e più grave di quanto sembrasse ieri. Nella definizione di ‘terreni o edifici altrui, pubblici o privati’ ricade di tutto: i capannoni o i campi in cui vengono organizzati i rave, ma anche le università, i luoghi di lavoro, le piazze. E l’espressione ‘può derivare un pericolo per l’ordine pubblico…’ è sufficientemente vaga per ricadere nell’arbitrio più assoluto. Di chi? Essenzialmente dei prefetti, ovvero del governo”, dice il coordinatore della segreteria di Più Europa, Giordano Masini. “Quindi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale (già avvenuta) del decreto, a poter essere incriminati per questa nuova fattispecie di reato e a rischiare quindi la reclusione da tre a sei anni saranno le persone che organizzano e partecipano a qualsiasi manifestazione per la quale venga ipotizzato (dal governo) un pericolo per l’ordine pubblico”, osserva.

Cosa prevede il decreto sui raduni illegali

Di diverso avviso, chiaramente, il centrodestra, a partire dalla premier Giorgia Meloni: “Ci aspettiamo che questa norma uniformi l’Italia alle altre nazioni”, ha detto. “L’impressione che ha dato il nostro Paese (in passato, per episodi simili al rave di Modena, ndr) è stata quella del lassismo rispetto alle regole. Così interveniamo con efficacia. Il segnale dato può essere un deterrente per chi vuole venire in Italia e devastare aree protette organizzando manifestazioni illegali”, ha osservato.

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