Professore rifiuta compito firmato da alunno trans: “Per me sei una donna”

“Io di fronte ho una donna, non mi interessa del regolamento”. Con questa frase un professore del liceo Cavour di Roma si è rifiutato di riconoscere l’identità di genere maschile dichiarata da una studentessa di sesso femminile dopo l’approvazione nell’istituto della cosiddetta “carriera alias” per studenti transgender. La scuola riconosce così il diritto degli studenti trans ad un profilo alternativo sul registro di classe e sui documenti scolastici, prevedendo l’uso del nome d’elezione anziché quello anagrafico. Il docente ha pronunciato queste parole dopo aver sbarrato il nome scelto dall’alunno, con il quale aveva firmato il compito in classe, continuando a ripetere il nome anagrafico dello studente.

L’episodio, accaduto l’8 novembre scorso, è stato denunciato ieri su Instagram da alcuni liceali dell’istituto romano. “È una mancanza di rispetto e della legge, oltre che una manifestazione di transfobia pura”. Gli studenti hanno indetto un’assemblea straordinaria per chiedere provvedimenti disciplinari contro il docente. 

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“Immediate verifiche ed eventuali provvedimenti disciplinari”, chiede anche il Gay Center al ministro dell’Istruzione. “Non possiamo permettere né accettare che episodi di questa gravità continuino ad accadere nell’indifferenza, soprattutto in luoghi che dovrebbero essere protetti come la scuola. La discriminazione uccide e non ha a che fare con le opinioni o le scelte: per questo stiamo chiedendo l’intervento immediato del ministero per tutelare lo studente e l’intera comunità scolastica del Liceo Cavour e ci auguriamo che la stessa dirigenza prenda immediatamente posizione”. 

Immediata la risposta del ministro Giuseppe Valditara: “In riferimento all’episodio avvenuto al liceo Cavour di Roma, il ministero sostiene tutte le opportune verifiche che riterranno di mettere in campo il dirigente scolastico e l’Ufficio scolastico regionale, per appurare se si sia in presenza di un caso di discriminazione. La scuola è il luogo per eccellenza deputato allo sviluppo e alla realizzazione della persona umana e non può ovviamente ammettere al proprio interno alcuna forma di discriminazione”.

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