La catastrofe post datata
B con le distopie! Il protagonista del romanzo che sto finendo di scrivere lo dice, per essere sinceri, con meno eleganza. Ma gli ho prestato un’insofferenza che è anche mia: rispetto a un genere di racconto – letterario, filmico – che tende a proiettarci in un domani minaccioso. Non si contano i libri, spesso libracci, in cui le grandi metropoli sono invase dalle acque. A un certo punto, magari, si affacciano gli alieni. Vedo un rischio concreto nell’alimentare a dismisura un immaginario giocato sulla catastrofe post-datata: puoi esserne spaventato ma per gioco, riconoscendola come iperbole narrativa – una specie di caricatura del possibile. E comunque, non riguarda l’immediato.
In realtà, nelle oscillazioni violente di un quadro climatico sufficientemente stravolto, la sconcertante evidenza restituisce una distopia già in atto. Ha infiltrato il presente: come fa con le case l’acqua che sommerge e cancella Cantiano, Marche, Italia.
La dimensione che più sfugge …..
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