Non mi riconosco più nella scuola pubblica italiana
Esprimo una libera opinione da persona che lavora da anni con l’infanzia.
Comprendo pienamente i genitori che hanno la possibilità di optare per scuole sperimentali e progressiste ed alternative alle nostre istituzionali (scuole nel bosco, parentali, steineriane, ecc.).
Le scelte politiche degli ultimi anni hanno accelerato la trasformazione della scuola da comunità educativa e pedagogicamente innovativa ad un’azienda digitalizzata, competitiva, uniformante.
Non esiste più la figura del preside che supporta e sostiene i colleghi docenti, ma è divenuto un vero e proprio dirigente che non comprende le situazioni emergenziali lavorative dei docenti e assomiglia sempre più ad un capo aziendale che comanda e sanziona.
Moltissimi presidi partecipano a bandi che valutano la performance dell’istituto, al fine di ottenere incrementi e premi stipendiali, caricando i colleghi docenti che lavorano sul campo (in aula, in sezione) di ulteriori incarichi, responsabilità, mansioni aggiuntive e formazioni obbligatorie (spesso corsi imposti e
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