Il movimento globale delle città da 15 minuti
BUENOS AIRES – Appena tre anni fa la “città da 15 minuti” era solo una teoria e nessuno credeva potesse essere davvero messa in pratica. Voleva ridare il tempo agli abitanti delle metropoli e così facendo sanare squilibri e fratture, iniziando da quella endemica fra centro e periferie. Proponeva di offrire servizi in ogni quartiere: scuole, uffici, negozi, ristoranti, ospedali. Tutto avrebbe dovuto essere a portata di mano, in massimo un quarto d’ora a piedi o bicicletta, finendola così con i ghetti delle aree dormitorio, con il far sprecare centinaia di ore nel traffico ogni anno alle persone, con la concentrazione della scelta e della ricchezza solo nelle zone centrali. Soprattutto puntava a ridurre le emissioni di gas serra grazie ad una quotidianità nella quale l’uso della macchina diventa raro. Un’utopia, o qualcosa che le somigliava molto.
Oggi invece quell’idea comincia ad essere una realtà, anzi un movimento globale. È
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