“Possibile che non riescano a scrivere periodi più brevi?”. La correzione del compito d’Italiano e una riflessione su come insegnare la punteggiatura

Di Francesco Schipani

Mi è capitato parecchie volte di osservare, in aula docenti, colleghi che si apprestano a correggere elaborati di italiano. La scena si presenta quasi invariata: profondo sospiro, poco prima di iniziare; dopo qualche minuto, richieste di aiuto/confronto (“Scusa, tu capisci che cosa significa questa frase?”); poi subentra l’indignazione (“È mai possibile che non riescano a scrivere periodi più brevi! Eppure gliel’ho ribadito a più riprese: evitare chilometri di autostrada fra un punto e l’altro!”); infine la rassegnazione, espressa nella maggior parte dei casi con accuse cantilenate (“Non leggono!).

Geremiadi a parte, la correzione dei compiti di italiano è un momento prezioso di valutazione degli studenti ma anche di autovalutazione degli insegnanti. Di seguito una mia esperienza relativa alla produzione di un testo scritto.

Anno scolastico 2022/’23, l’anno in corso. La 2BU del

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