Antartide, cronaca dalla rompighiaccio italiana dei record: ecco perché siamo arrivati fin qui
Al pari di ogni meccanismo complesso, anche quello messo in moto dalle acque antartiche ha bisogno che qualcuno vada a controllare regolarmente se funziona ancora e se ci sono delle avarie. Come ogni anno, la squadra di osservazione sta operando proprio ora in nave nel mare antartico per fare tutti i test necessari.
L’operazione di verifica, che va avanti dagli anni 90, prende oggi il nome di MORSea ed è pilotata dall’Univerità Parthenope di Napoli. Il gruppo di quattro ricercatori partenopei è salpato il 6 gennaio dalla Nuova Zelanda sulla Laura Bassi. Con la sua traversata di 3300 Km (la rotta piu’ breve per la stazione italiana Mario Zucchelli), la nave di proprietà dell’Osservatorio di Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste, ha ufficialmente avviato la 38a campagna oceanografica del Programma Naionale di Ricerca in Antartide, gestito da CNR ed ENEA.
La compagine di Napoli, guidata da Pasquale Castagno, coordinatore scientifico di tutta la missione, dispone di un’articolata strumentazione per testare il corretto funzionamento del climatizzatore planetario nel lungo periodo.
«Veniamo fin qui ad ogni campagna PNRA per raccogliere nuovi dati per aggiornare le nostre serie storiche e riuscire a tracciare tendenze e fare previsioni il più possibile accurate», spiega Castagno.
Quello che Castagno e i suoi compagni studiano è il processo di formazione delle acque dense nel Mare di Ross, uno spazio marino che bagna anche la costa che ospita la stazione italiana. L’elevata densità del Mare di Ross è precisamente ciò che consente alle sue masse d’acqua di inabissarsi ed essere trascinate dalle correnti di profondità verso gli altri oceani del globo che circondano il bacino antartico. Le correnti trasportano tali masse d’acqua verso nord, come un incessante nastro trasportatore, fino a farle confluire nei fondali marini delle zone temperate della Terra. L’obiettivo degli scienziati è tenere sotto osservazione la densità delle acque, misurandone la temperatura e la salinità. Infatti più sono fredde e ricche di sale, più le acque sono pesanti e hanno facilità a scivolare verso il fondo.
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