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Mancano i fondi necessari per le borse di studio a 29mila studenti campani. La denuncia del presidente De Luca

Di redazione

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha dichiarato che il governo nazionale non ha ancora inviato le risorse necessarie per le borse di studio destinate a 29.000 studenti delle scuole superiori.

La Regione ha già elaborato le graduatorie e le scuole sono pronte a partire, ma il governo non ha ancora inviato le risorse stanziate per la scuola.
Il presidente, nel consueto punto settimanale su Facebook, ha affermato che la motivazione data al loro assessore è che i conti del Ministero dell’Istruzione potrebbero essere pignorati se ricevono risorse dal Ministero del Tesoro. Nonostante ciò, la Regione e i 29.000 studenti attendono ancora l’erogazione delle borse di studio.

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“Decine di scuole evacuate, nelle aule la temperatura era sotto i 18 gradi”. La denuncia dell’Unione degli Studenti

Di redazione

“Oggi in tutta Italia decine di scuole sono state evacuate perché la temperatura al loro interno non superava i 18 gradi”.
Lo denuncia in una nota l’Unione degli Studenti spiegando che “oggi in numerose città d’Italia, tra cui Genova, Milano e Napoli gli studenti non hanno potuto svolgere le lezioni normalmente a causa della temperatura troppo bassa, che in alcune scuole è scesa sotto i dieci gradi.  Nella maggior parte dei casi gli studenti hanno evacuato le scuole, poiché, secondo il DPR del 18 dicembre 1975, la temperatura minima per gli ambienti scolastici è di 18 gradi”.
”Denunciamo da troppo il sottofinanziamento della scuola – dichiara Luca Redolfi, coordinatore del sindacato studentesco Unione Degli Studenti, che ha organizzato gli sciopero – La temperatura delle nostre aule non può diventare un ostacolo alle nostre lezioni. Abbiamo bisogno di spazi accoglienti e inclusivi dove poterci esprimere!”
“Abbiamo ragione se riteniamo che le nostre aule gelide non siano luoghi consoni all’istruzione – continua Simone Botti, del Liceo Parini di Milano, che oggi ha scioperato – Abbiamo ragione se decidiamo di scioperare e uscire dalle aule a causa del troppo freddo”.
”Continueremo a mobilitarci ogni volta che il nostro diritto all’istruzione non sarà garantito – conclude Redolfi – scioperando e richiedendo tavoli di confronto con Regioni e Province per risolvere i problemi nelle nostre scuole, rispetto all’edilizia ma non solo”.

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500 euro della Carta docente rubati da hacker e usati per comprare hardware su Amazon, testo denuncia. “Colleghi, controllate”

Di Vincenzo Brancatisano

Le hanno rubato i 500 euro della carta del docente e hanno speso su Amazon l’intero importo, appena accreditato con il nuovo anno scolastico. E’ questa la disavventura capitata a una professoressa in servizio in Calabria.

La docente, A. D. N., residente a Bianco, provincia di Reggio Calabria, e in servizio presso l’Istituto comprensivo di Platì, sempre nella Locride, ha fatto l’amara sorpresa nei giorni scorsi, durante la recente festività, mentre si accingeva a generare un buono per un acquisto. “La sorpresa – conferma la docente, che abbiamo raggiunto telefonicamente dopo che era stata dai Carabinieri della Stazione di Bianco per sporgere denuncia, e che ci ha chiesto l’anonimato – l’ho avuta quando stamattina quando ho cercato di scaricare il buono per acquistare un tablet. Risulta speso interamente su Amazon.eu in hardware il 22 novembre 2022. Sono davvero basita e triste”. E lancia una raccomandazione sul gruppo Facebook Professioneinsegnante: “Andate a controllare, colleghi, anche voi!”
Ma com’è possibile? Per accedere alla Carta del docente, così come succede su altre piattaforme della pubblica Amministrazione, serve lo Spid, che ha vari step di sicurezza. Ma secondo la sfortunata insegnante, gli step potrebbero essere stati violati uno dopo l’altro. La pubblicazione del fatto accaduto, sul gruppo, ha generato sconforto e preoccupazione tra i docenti intervenuti. Molti sottolineano la possibile fuga di dati personali che potrebbe essere avvenuta presso eventuali riparatori dei dispositivi, o il furto di dati possibilmente avvenuto presso negozi frequentati precedentemente e altro, circostanze che la docente esclude. Né la professoressa ha dei nomi di persone sospette che avrebbe potuto fornire al Carabinieri. Come se non bastasse, il dibattito creato in rete in poche ore ha portato allo scoperto l’ammissione di analoghe circostanze capitate ad altri colleghi: “ E’ capitato anche a me alla Feltrinelli – scrive il professor F. S. sul gruppo – Vado per produrre il buono corrispondente all’acquisto dei libri e… mi ritrovo con la carta docente prosciugata. Sono risultati acquisti on line di hardware su Amazon. Ho fatto anch’io denuncia”.
Molti invece sostengono l’improbabilità, se non l’impossibilità, che un terzo possa avere avuto un così facile accesso a un account personale della Carta del docente. “Probabilmente avrai aperto il profilo su un qualche dispositivo a disposizione di altri e non avrai fatto il logout”, le risponde una collega. Cosa che la docente derubata nega. E poi sarebbe davvero così facile prelevare le credenziali e le password dello Spid da un terminale lasciato in astratto privo di logout? E non lo sa il potenziale autore che l’avvenuto acquisto di un bene su una piattaforma come quella di Amazon con una carta altrui verrebbe subito identificato? Peraltro l’utilizzo del buono su Amazon richiede una preventiva conversione del buono ministeriale in buoni Amazon attraverso vari step che richiedono a propria volta l’utilizzo delle credenziali altrui. La professoressa intanto non si capacita: “Non si capisce se è stato un furto di identità dello Spid: ho cambiato adesso la password – racconta lei – O che siano riusciti a scavalcare lo step dello Spid riuscendo ad entrare senza chiedere autorizzazione”. Fatto sta che alle ore 19:11 dell’8 dicembre scorso la docente si è recata presso la Stazione dei Carabinieri di Bianco, dove risiede con la famiglia, e ha presentato denuncia contro ignoti nelle mani dell’agente di polizia giudiziaria di turno. Non dovrebbe essere difficile risalire alle circostanze dell’acquisto. Tuttavia, se nell’acquisto illecito fossero state utilizzate tutte le credenziali eventualmente sottratte della docente, risulterebbe, sul piano formale, che l’acquisto medesimo non sia stato fatto da estranei. Ma non è detto.

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“Docenti e collaboratori scolastici in sciopero, ma studenti al loro posto in classe”, la denuncia dei sindacati

Di redazione

Docenti e collaboratori scolastici in sciopero, ma studenti al loro posto in classe. Sarebbe avvenuto oggi- nel giorno dello sciopero di Cgil e Uil contro la Legge di Bilancio – in alcuni istituti della provincia di Modena.

Lo denuncia la Flc-Cgil puntando il dito contro la decisione dei dirigenti scolastici di autorizzare l’ingresso a scuola ragazzi con, secondo il sindacato, non pochi disagi e rischi.
“Nessuna sorveglianza nei corridoi, nessuna assistenza per gli alunni durante la giornata” dice la Flc. Secondo cui in alcuni casi non è addirittura stata predisposta l’uscita anticipata degli studenti nonostante fosse nota l’assenza dei collaboratori che avrebbero dovuto essere in servizio al pomeriggio.
Situazioni, continua la Flc, che “non hanno solamente posto in essere notevoli rischi sul presidio delle più elementari norme di sicurezza, ma hanno al contempo costretto di fatto i lavoratori presenti a scuola a svolgere la propria attività e mansioni proprie di altri colleghi“.
La sigla di categoria della scuola della Cgil modenese bolla quindi le condotte dei dirigenti come “antisindacali” e ribadisce: “In un giorno di lotta, il servizio deve essere garantito solo ed esclusivamente se la scuola rimane scuola. E non se si trasforma in un parcheggio non custodito”.

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