Oscar: “Everything Everywhere All at Once” è il film dell’anno. Spielberg a mani vuote
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“Everything Everywhere All at Once” dei Daniels è il miglior film dell’anno. In una serata davvero poco entusiasmante, Daniel Kwan e Daniel Scheinert hanno trionfato con ben 7 statuette, tutte di peso, tra cui quella alla migliore attrice protagonista, Michelle Yeoh; e ancora l’Oscar per la miglior regia oltre a quello per la miglior sceneggiatura originale. Il film ha ottenuto anche le statuette per il miglior attore non protagonista, Ke Huy Quan, e la migliore attrice non protagonista, un’emozionatissima Jamie Lee Curtis (figlia di Tony Curtis e Janet Leigh), che lo ha dedicato al “plurale” a tutti i suoi familiari e colleghi, e quello per il montaggio a Paul Rogers. Inutile dire che i mancati premi a “The Fabelmans” e a Cate Blanchett (“Tar”) hanno lasciato l’amaro in bocca, come spieghiamo nel pezzo di critica.
L’Oscar per il migliore attore protagonista è stato vinto da Brendan Fraser per “The Whale” di Darren Aronofsky.
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L’Oscar per il miglior film internazionale è stato vinto da “Niente di nuovo sul fronte occidentale” del regista tedesco Edward Berger. Il film tedesco, che si è aggiudicato 4 statuette, è stato premiato anche per la miglior scenografia, assegnato a Christian M. Goldbeck ed Ernestine Hipper, per la miglior fotografia a James Friend, e per la miglior colonna sonora a Volker Bertelmann.
“Navalny”
L’Oscar più emozionante della serata, quello per il miglior documentario, è stato vinto da “Navalny” diretto da Daniel Roher. A ritirare il premio anche la moglie dell’oppositore russo, ancora in prigione.
Il premio per la miglior sceneggiatura non originale è stato assegnato a Sarah Polley per “Women Talking”.
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