Le visioni dal futuro di Kai-Fu Lee

Vent’anni fa il panorama dell’innovazione tecnologica era radicalmente diverso da oggi: non esistevano Facebook, Twitter e nemmeno gli smartphone. La realtà virtuale era stata quasi abbandonata dopo gli esperimenti degli anni Novanta. Il deep learning che oggi alimenta le intelligenze artificiali era poco più di una chimera, studiato quasi di nascosto da una piccola nicchia di scienziati. In due decenni il mondo si è trasformato: social network e smartphone hanno cambiato per sempre la società, la realtà virtuale – nonostante qualche difficoltà – vive una seconda giovinezza, mentre l’intelligenza artificiale si è rivelata una tecnologia realmente trasformativa, sfruttata quotidianamente in sempre più ambiti e che continua a sorprenderci per le sue continue evoluzioni.
Come sarà allora il mondo tech tra altri vent’anni? A questa domanda hanno provato a rispondere in AI 2041: scenari dal futuro dell’intelligenza artificiale (ed. Luiss) lo scienziato informatico, saggista e investitore taiwanese Kai-Fu Lee, tra i massimi

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5 consigli per incentivare il social learning nella formazione

Il social learning è diventato sempre più popolare in tempi recenti anche perché unisce due attitudini comuni agli esseri umani: la socialità e il piacere di apprendere in gruppo, anche attraverso l’osservazione degli altri.
Nella formazione online è un elemento particolarmente efficace perché favorisce l’apprendimento e quindi il raggiungimento degli obiettivi formativi.
Il primo passo per promuovere il social learning nella formazione è naturalmente la creazione della comunità. Questo è particolarmente semplice se si usa una piattaforma e-learning specifica per la formazione. In piattaforma chi deve apprendere può essere suddiviso in gruppi, ad esempio attività professionale, corsi di formazione svolti, livello di seniority o altro ancora. Oppure il progetto di social learning può includere tutti gli iscritti alla piattaforma. Ma come implementarlo? In questo articolo condivideremo 5 buone prassi.
Premessa. Presentazione e condivisione.
Se vuoi che la tua comunità sia vivace e abbia uno scambio vivace, allora dovrai avviare questa condivisione. Sebbene socievoli, gli esseri umani a volte possono essere riluttanti a chiedere aiuto o semplicemente essere i primi a impegnarsi in una conversazione. Potresti quindi organizzare un webinar con il solo fine di celebrare il kick off della comunità, presentandoti e invitando i tuoi discenti a fare lo stesso. Condividere un background o una attività comune renderà più facile parlare tra loro.
Il potere dell’apprendimento collaborativo.
Il social learning è di fatto una forma di apprendimento collaborativo. Si è notato spesso come in questo processo i partecipanti riescano a dare un nuovo significato alle conoscenze integrandole con quelle già possedute in un contesto nel quale per raggiungere il risultato finale è necessario il ruolo e l’impegno di tutti i membri del gruppo, interdipendenti fra di loro.
In quest’ottica l’attività di comunità di pratica è fortemente consigliabile.
La partecipazione attiva e continua con questo tipo di strumenti può generare una crescita collettiva del gruppo, che si confronta su tematiche di studio condivise e arricchite dal singolo con le proprie esperienze. Questo metodo, quindi, è occasione di nuovi scambi di esperienze e di confronto.
E adesso i 5 consigli per incrementare il tuo piano didattico di social learning.

1.    Rafforza il social learning promuovendo l’aiuto reciproco tra i partecipanti.
Una volta che le presentazioni sono state fatte, non esitare a incoraggiarli a comunicare e sostenersi a vicenda. Ad esempio, puoi impostare un sistema di tutoraggio tra senior e nuovi assunti. In questo modo incentivi i nuovi arrivati ​​a condividere i loro risultati o domande e allo stesso tempo rendi responsabili i tuoi collaboratori più anziani.

2. Gamification. Amica del social learning.
Una comunità necessità di stimoli e coinvolgimenti continui. Per preservare l’interesse della tua comunità e la buona comprensione dei concetti condivisi, puoi organizzare giochi di gruppo con problemi specifici da risolvere oppure quiz a cui rispondere con classifiche e badge premio. Le attività di gamification abitueranno i partecipanti a lavorare insieme e comunicare per progredire nella loro formazione.
Costituiscono inoltre una spinta considerevole per aumentare l’engagement e quindi la partecipazione attiva degli utenti.
In base agli obiettivi di ogni progetto formativo ranking, badge premio, gare di condivisione, accesso a contenuti speciali possono diventare centrali in un percorso didattico e far raggiungere gli obiettivi dell’iniziativa alla totalità del target.
La gamification ha, inoltre, altre caratteristiche rilevanti per il social learning, tra cui:
applicabilità ad ogni tipo di percorso formativo, educativo e lavorativo;

favorisce la memorizzazione di concetti anche molto complessi in quanto tendiamo a ricordare molto in là nel tempo ciò che apprendiamo divertendoci;
il meccanismo del punteggio/classifica, se correttamente incanalato, crea una competizione positiva tra colleghi;

la parte ludica rende l’apprendimento quasi inconsapevole, naturale e senza sforzo;
i comportamenti interiorizzati tramite la gamification vengono attuati automaticamente.

3. Calendario di appuntamenti in classe virtuale.
Non è sempre facile mantenere la coesione del gruppo quando le persone sono lontane. Puoi fare affidamento sulla classe virtuale per riunire la tua comunità per una sessione di lavoro. Questo incontro favorisce lo scambio diretto e consente agli studenti di porre domande al formatore come se stessero partecipando a una vera sessione di formazione faccia a faccia.

4. Varia i tuoi contenuti di social learning.
Per mantenere alta concentrazione e il coinvolgimento durante l’apprendimento, devi renderlo attraente. Ciò significa che devi utilizzare tutte le risorse a tua disposizione e variare i formati; video, webinar o contenuti di microlearning sono i formati più adatti a questo scopo.
Ma anche contenuti misti, a metà tra nozione e intrattenimento, possono incentivare i discenti a condividere e sviluppare i temi del corso.

5. Offri feed back ai partecipanti.
Il gruppo ha bisogno di sfide per progredire! Termina sempre la tua formazione con una valutazione e l’invito a proseguire in una nuova missione. Avere una sfida è un ottimo modo per motivare i tuoi studenti ad avere successo. Puoi persino impostare un sistema di classificazione durante i tuoi corsi, con premi per i partecipanti con i migliori risultati.
Come vedi il successo del tuo social learning dipende da fattori che si possono incrementare abbastanza facilmente, soprattutto se scegli di farti affiancare da un team di produzione multimediale in grado di trasformare i contenuti in giochi, video, contenuti per social. I risultati non tarderanno ad arrivare e il livello di learning retention dei partecipanti migliorerà di conseguenza.
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Perché creare e far crescere la tua e-learning community

Una e-learning community è un luogo privilegiato per unire la formazione aziendale online a principi di cooperazione, condivisione e collaborazione. A tutto vantaggio della produttività e del benessere organizzativo.
Il modello di apprendimento comunemente diffuso è un tipo di apprendimento sociale e interessa le persone fin dai primi anni di età. I bimbi vengono inseriti in una classe e, come gruppo, iniziano a imparare.
Esistono, certo, anche tipi di apprendimento individuale, leggere un libro, guardare un documentario o un tutorial, una lezione privata, ma in linea generale l’apprendimento è spesso legato a una comunità.
Per i sociologi Jean Lave ed Etienne Wenger, l’apprendimento è un atto di partecipazione sociale. Fin dal 1991 hanno diffuso il concetto di comunità di pratica, in cui i partecipanti possono co-creare un “repertorio condiviso di risorse: esperienze, storie, strumenti, modi per affrontare problemi ricorrenti”.
Questa idea di un insieme condiviso di risorse e storie è il punto in cui nasce la e-learning community, una comunità di apprendimento sociale online che può essere un fantastico modo di costruire una visione aziendale condivisa per collaboratori che operino da più sedi, in Italia o nel mondo.
Il punto di partenza per la creazione di una learning community è naturalmente l’identificazione di un luogo virtuale come una piattaforma e-learning che possa offrire la possibilità di un apprendimento sincrono o asincrono unito a tutte le caratteristiche che caratterizzano una “scuola”: possibilità di riunirsi in gruppi per collaborare, archivio documentale per i contenuti formativi multimediali, possibilità di contattare in modo rapido tutor e docenti, chat, forum, e spazio riservato a condivisioni di nuove prassi e buone pratiche, in audio o video, quello che in Teleskill chiamiamo Wiki- Experience.
Si tratta dell’opportunità, per chi deve apprendere, di poter accedere a sessioni dal vivo guidate da istruttori e risorse di apprendimento, con un focus significativo sull’apprendimento sociale. In altre parole, interagire con i propri colleghi attraverso dibattiti e discussioni online.
Come tutte le comunità, anche quella di una e-learning community richiede alcune accortezze per farla crescere e sviluppare armonicamente. Vediamo insieme quali.
Individuare il facilitatore della e-learning community

Tra i docenti è importante scegliere con accuratezza la figura del facilitatore.
Essere il facilitatore di una comunità online significa favorire le relazioni tra le persone. Non si tratta solo del tradizionale trasferimento di conoscenze o dell’insegnamento.
Tanto per fare qualche esempio, un buon facilitatore creerà un piano di contenuti didattici da pubblicare, che potrebbe includere commenti su ulteriori letture dopo una sessione webinar o porre una domanda per generare dibattito. Potrebbe avviare un sondaggio, richieste di riflessione o tenere una webinar di domande e risposte per conoscere in modo sempre più preciso le esigenze dei singoli e del gruppo.
Incentivare il social learning per il successo della comunità

Anche se la formazione aziendale avviene in una piattaforma e-learning, la comunità deve essere libera di comunicare con altre comunità. Non è un sistema chiuso, ma anzi può essere il modo migliore per attrarre sempre più membri nella nostra e-learning community. Il social learning è quindi un ulteriore strumento per interessare e coinvolgere i discenti al progetto formativo.
Favorire le comunità di pratica

Una learning community richiede una o più comunità di pratica, un luogo virtuale dove poter imparare in modo collaborativo, settorialmente su un argomento specifico. Un’altra caratteristica della comunità di pratica è la volontà di apprendere volontariamente, senza l’input del docente. La comunità di pratica sviluppa una conoscenza di tipo verticale su un dato tema ed è lo spazio in cui i principi di cooperazione e collaborazione diventano più rilevanti. La leadership è diffusa e l’aiuto dei colleghi è di stimolo e di supporto. Un luogo in cui esprimersi per far crescere una cultura collaborativa e condivisa e per apprendere in modo più autonomo rispetto all’apprendimento tradizionale.
Promuovere condivisione e fiducia

In una learning community si cresce tutti insieme. Quando si analizza collettivamente un metodo o una procedura che non ha funzionato non è tanto importante individuare il responsabile e attribuire una colpa, quanto piuttosto capire, collettivamente, cosa si può fare meglio, e quindi imparare dall’errore.Questo processo di fiducia si instaura più facilmente lavorando nelle comunità di pratica, soprattutto se si incoraggia la discussione, il confronto, la collaborazione e la condivisione.
Aiutare chi deve apprendere a “fare rete”

In una e-learning community i nuovi entrati devono poter comunicare facilmente con i senior e con i manager. Si impara l’uno dagli altri perché la comunità è anche un luogo di reverse mentoring, in cui ci si scambiano conoscenze e competenze.
Insieme a una serie di webinar si possono anche promuovere e incoraggiare i video e i podcast con dirigenti aziendali senior, in modo che diversi leader possano condividere le proprie esperienze e momenti di apprendimento.
I giovani potrebbero usare Wiki-Experience per condividere o proporre sistemi che velocizzino le procedure grazie alle nuove applicazioni digitali.
Monitorare la e-learning community

Una piattaforma e-learning specifica per la formazione come Teleskill Web Academy offre una reportistica molto accurata di ogni utente. Questo aiuta a conoscere i bisogni del singolo e del gruppo e ad offrire a tutti ciò di cui hanno bisogno: può essere un incontro personale con un docente, un webinar di approfondimento o altro ancora. Chat e forum sono uno strumento prezioso per conoscere il sentimento della comunità e anche in questo caso offrire risorse e contenuti sempre più professionalizzanti.

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