Ascoltando gli insetti scopriamo che nei campi senza pesticidi vive il 10% in più di specie animali
Il paesaggio italiano è fortemente modificato dall’uomo e le aree naturali, dove preservare la biodiversità è più semplice, sono poche. In questo contesto, le scelte fatte dall’agricoltura sono determinanti perché i campi coltivati non diventino un’ulteriore minaccia diretta per salute e la conservazione di molte specie. Quanto l’agricoltura possa fare per la biodiversità è mostrato dai risultati della seconda edizione del progetto di Wwf Italia e Huawei “Guardiani della Natura”.
Grazie infatti al monitoraggio bioacustico fornito dalla tecnologia Huawei all’interno e nei pressi di otto Oasi WWF in sette regioni italiane, dal Trentino Alto-Adige alla Sicilia, viene dimostrato che nelle aree coltivate con l’agricoltura biologica è presente in media quasi il 10% di specie in più rispetto alle aree gestite in agricoltura convenzionale, dipendenti cioè dall’uso di pesticidi.
Non usare pesticidi non significa soltanto, come ormai sentiamo da anni, salvare le api e gli insetti in generale. Nel dossier, che si
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