Il compleanno dei pittori

Non è una mia idea, naturalmente. Lo fanno in tanti e da tanto tempo, in rete e sui social, di ricordare giorno per giorno il compleanno di un artista del passato, più o meno famoso, pubblicando una selezione delle sue opere. 

Ma come fare a conoscere queste date? La cosa più ovvia è cercare l’artista che ci interessa, anche semplicemente su Wikipedia, e annotare la sua data di nascita (e magari anche quella di morte per ricordare eventuali anniversari importanti). Ma non è un’opzione utile per conoscere i nati del giorno, a meno di non aver scandagliato una quantità smisurata di autori tale da coprire ogni data dell’anno.

Io avevo cominciato a fare questa operazione con una tabella aggiungendo via via le date ogni volta che per altri motivi approfondivo la vita di un artista. La tabella è consultabile a questo indirizzo ed è continuamente aggiornata. Ma, come vedete, molti giorni sono ancora scoperti.

Allora occorre procedere in maniera inversa. Io agisco così: scelgo una data, ad esempio il 13 gennaio, e cerco sul motore di ricerca “nati 13 gennaio”. La prima occorrenza è generalmente una pagina di Wikipedia come questa.

Apriamo la pagina. Comparirà un elenco diviso per secoli come quello qui sotto (è solo la prima parte). Se apriamo la pagina sullo smartphone i secoli sono ‘compressi’ e vanno aperti per poter visualizzare tutti i nomi contenuti.

Ovviamente non ci metteremo a leggerli uno per uno per trovare gli artisti che ci interessano. Basta usare la funzione di ricerca di una parola all’interno di una pagina e cioè i tasti ctrl e F (su Mac è command F).

Su dispositivo mobile basta cercare l’apposita funzione del browser. Su Chrome, ad esempio, occorre premere i puntini in basso a destra e selezionare “trova nella pagina”.  Su Safari, invece occorre andare al simbolo di condivisione, in basso al centro, e scorrere le funzioni fino a “trova nella pagina”.

Proveremo dunque a inserire la parola pittore. Il sistema evidenzierà tutte le occorrenze di quella parola nella pagina. Per leggerle basta premere il tasto invio più volte o scorrere i nomi usando le freccette che compaiono nella barra di ricerca.

La ricerca va ripetuta per tutte le tipologie di artisti che vogliamo trovare. Dunque riproviamo anche con “pittrice“, per trovare le donne nate quel giorno.

Successivamente possiamo cercare scultore, incisore, architetto, illustratore e così via. Allo stesso modo possiamo cercare su Internet “morti 13 gennaio” o in qualsiasi altra data, e cercare tutti gli artisti deceduti in quel tale giorno.

E dopo aver trovato i nomi degli artisti cosa fare? Io in genere ne scelgo uno che mi interessa proporre su Facebook, spesso non celebre, perché quelli famosi li ricordano già tante altre pagine. Il 13 gennaio, ad esempio, ho scelto la veneziana Emma Ciardi.

Cercando online la sua produzione artistica (soprattutto vedute di Venezia) ho messo assieme un post commemorativo capace di restituire a colpo d’occhio il suo caratteristico linguaggio.

Sul metodo per realizzare queste composizioni di immagini ho scritto l’articolo Scoprire l’arte con il fotocollage.

La cosa che mi meraviglia di questa attività che faccio quasi quotidianamente è che della trentina/quarantina di nomi che escono fuori, la maggior parte non li ho mai sentiti nominare! Eppure andando a vedere la loro produzione si scopre che si tratta di artisti di grande talento che però, per motivi molto complessi, non godono oggi di notorietà.

Ecco tutti quelli nati il 13 gennaio. Di questi conoscevo bene giusto Chaïm Soutine, per la sua fama, Giuseppe Abbati per la sua appartenenza ai Macchiaioli, e Antonietta Brandeis ed Emma Ciardi perché mi sono interessata alle loro vedute veneziane.

Ma andiamo a vederne qualcuno a caso, ad esempio il primo pittore, l’olandese Jan van Goyen. Nato a Leida , è stato un valente e stimato paesaggista, autore di oltre mille dipinti. Questo è un suo quadro del 1642 con un mulino presso un fiume.

Prendiamo poi lo scultore italiano Giovanni De Martino, autore verista specializzato negli scugnizzi napoletani. I suoi piccoli bronzi gli valsero il premio del Salon di Parigi del 1900 col Pescatore di granchi.

Insomma, spulciare uno per uno gli artisti del giorno equivale a immergersi in un mondo parallelo, che non è presente sui normali libri di storia dell’arte e che ci fa capire che quelli che si studiano a scuola, i nomi grossi, ingombranti, oserei dire, sono solo una piccolissima parte, una punta di iceberg.

Henry Meynell Rheam, Il bosco incantato, 1903

Dunque, anche se la storia dell’arte privilegia di secolo in secolo un luogo diverso, da Firenze a Roma, da Milano a Parigi, questo non significa che altrove non ci fossero artisti validi, solo che probabilmente non hanno prodotto una svolta artistica oppure non li conosciamo abbastanza per coglierne la portata.

Vladimir Baranov-Rossine, Samovar, 1919

Un’altra lezione che si può apprendere da questa ricerca quotidiana riguarda le artiste. È evidente che sono in numero nettamente inferiore rispetto ai colleghi maschi ma è altrettanto evidente che sono molte di più di ciò che normalmente si immagina e spesso molto apprezzate nella loro carriera.

Purtroppo però vivono oggi una doppia discriminazione, quella di non essere ritenute importanti e quella di non chiamarsi Frida o Artemisia…

Lilla Cabot Perry, Autoritratto, 1889-1896

Questa attività può risultare molto efficace a scuola anche per altri piccoli esercizi, oltre alla creazione del fotocollage. Ad esempio: prendere un autore nato nel periodo che si sta studiando (per esempio per il Seicento/Settecento potremmo scegliere da questo elenco di nati il 13 gennaio il pittore Ilario Spolverini) e individuare nelle sue opere i tratti caratteristici del periodo artistico a cui appartiene.

Ilario Polverini, Giosuè ferma il Sole, 1721-1727

Oppure, dopo aver osservato la produzione artistica, si può scrivere una chiave di lettura capace di spiegare in poche parole l’essenza dell’autore.  Per esempio per Edmond Louis Dupain, autore dei dipinti che vedete qui sotto, io direi “Pittore francese del secondo Ottocento specializzato nel raffigurare la grazia e l’eleganza delle ragazze del suo tempo (ma anche dei levrieri), soavemente immerse nella natura“.

Bene, un altro dei miei passatempi ve l’ho raccontato. Spero che risulti appassionante anche per voi!

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È proprio a causa di quelle amicizie poco raccomandabili che Fra Giacinto, dieci anni dopo, verrà ritrovato assassinato nel suo appartamento presso Santa Maria di Gesù, insieme ad una pistola carica, mazzette di milioni di lire e dei frustini.Un giorno, Fra Giacinto si trova a benedire la casa dei Giammarresi. Appena il prete esce di casa, il piccolo Arturo, che stava impiegando molto tempo ad iniziare a parlare, lo indica e pronuncia la sua prima parola: “mafia”.Dicembre 1974. Arturo è in ospedale con il padre in occasione della nascita del fratello minore Emanuele e prova uno strano senso di spavento vedendo un uomo all’apparenza assolutamente normale e di cui ignora totalmente l’identità: egli si scopre essere proprio Riina, che si trovava all’ospedale per la nascita della figlia Maria Concetta.Negli anni successivi diversi personaggi più o meno noti vengono assassinati, come il vicebrigadiere della Polizia Filadelfio Aparo ed il giornalista Mario Francese. Arturo sente dire a tutte le persone che incontra che gli omicidi di questi uomini non sarebbero legati alla mafia ma al fatto che essi avrebbero tentato relazioni con donne che avrebbero fatto meglio a lasciar perdere. Il protagonista quindi si promette che non avrà mai una relazione con una donna.Arturo va alle scuole elementari, dove nella sua classe arriva una nuova bambina, Flora Guarneri, figlia di un facoltoso banchiere datore di lavoro del padre di Arturo. Arturo si innamora di Flora a prima vista ma non riesce a dichiararsi in quanto, oltre ad essere timido, ha paura degli omicidi. Dopo aver chiesto consiglio a Fra Giacinto, che gli dice di stare tranquillo in quanto non si muore per colpa delle donne, va a spiare Flora di nascosto in casa sua, dove viene visto e rimproverato da Rocco Chinnici, un magistrato che abita nello stesso palazzo della ragazza, in via Giuseppe Pipitone Federico. Saputo che Arturo è innamorato di Flora, Chinnici promette di mantenere il segreto.Arturo chiede al padre come abbia chiesto alla madre di sposarlo e Lorenzo, non avendo voglia di parlarne, lo invita a guardare Bontà loro in televisione, dove Maurizio Costanzo sta intervistando il Presidente del Consiglio in carica, il democristiano Giulio Andreotti, il quale racconta di aver chiesto di sposarlo a sua moglie in un cimitero. Arturo rimane profondamente affascinato da ciò, così comincia a documentarsi sul Presidente, di cui ritaglia le foto dai giornali ed appende un poster nella sua stanza, ritenendolo uno dei politici migliori al mondo ed un uomo che vuole solo il bene per i cittadini e pensa prima agli altri che a sé stesso.Per Carnevale, Fra Giacinto organizza una festa in maschera nell’oratorio della chiesa in cui verrà premiato il bambino con il costume migliore. Arturo si traveste come Andreotti: nessuno capisce con esattezza chi sta impersonando, ma il suo costume piace a tutti, così vince il premio. In quell’occasione, Arturo tenta di chiedere a Flora di andare con lui al cimitero per dichiararle il suo amore, ma Flora deve allontanarsi.Un giorno Arturo, prima di andare a scuola, va al bar Lux a fare colazione assieme al padre e al fratello. Lì il commissario di Polizia Boris Giuliano offre un’iris ad Arturo, che non l’aveva mai assaggiata. Arturo, da quel momento in poi, per diverse mattine, si sveglia prima e va a comprare un’iris che mette sul banco di Flora prima che lei arrivi. Una mattina, Flora trova l’iris mentre in classe ci sono solo lei, Arturo e Fofò Cassina, un ragazzo che va tutti i pomeriggi a studiare a casa di Flora. Flora chiede a Fofò se sia lui a metterle le iris sul banco e Fofò risponde di sì per fare colpo su di lei.Arturo, rattristato da questo evento, legge su un giornale una frase di Andreotti che incita a raccontare la verità. La mattina seguente Giuliano viene ucciso proprio nel bar Lux e alcuni proiettili rompono la vetrina delle iris. Andato a scuola, dice la verità a Flora, aggiungendo però che non potrà più portarle le iris perché dentro ad una di esse c’erano dei proiettili che hanno ucciso un uomo. Flora inizialmente ci crede, ma poi arriva Fofò con un’iris comprata in un altro bar; Flora si convince quindi che Arturo le abbia mentito.Iniziano delle tensioni fra le fazioni mafiose rivali, che portano all’assassinio del giudice Cesare Terranova, del politico democristiano e Presidente della Regione Siciliana in carica Piersanti Mattarella e del procuratore Gaetano Costa. I mafiosi palermitani iniziano ad avere paura di quelli corleonesi, guidati da Riina e comprendenti Bagarella e Provenzano.L’appartamento sotto a quello dei Giammarresi, un tempo di proprietà del defunto nonno di Arturo, viene occupato in affitto da qualcuno; Arturo, convinto che si tratti di un boss mafioso, lo racconta a Flora e la porta a casa sua, in modo da farla ricredere e dimostrarle che non è un bugiardo. In realtà non si tratta affatto di un criminale ma di Francesco, un cordiale giornalista; Arturo quindi fa un’altra figura pessima e Flora, indignata, se ne va.Arturo decide di dedicarsi alla sua passione, il giornalismo, e si fa aiutare da Francesco, il quale, leggendo un tema su Andreotti del protagonista, gli spiega che purtroppo i giornalisti spesso non possono scrivere quello che vogliono ma vengono costretti a scrivere qualcosa di ben preciso. Francesco infatti era impegnato nello scrivere articoli contro la mafia ma, per paura che ciò causasse problemi, il direttore del giornale per cui lavora lo ha obbligato a curare le rubriche sportive. Francesco spiega ad Arturo che i giornalisti devono essere pazienti, tenaci e convinti nel loro mestiere.Arturo partecipa quindi ad un concorso per giovani giornalisti, finanziato dal padre di Flora, il cui vincitore potrà scrivere per un mese sul giornale locale. Il 30 aprile 1982 si viene a sapere che Arturo ha vinto il concorso; proprio durante la premiazione avviene l’omicidio del deputato comunista Pio La Torre.Arturo, in qualità di vincitore del concorso, si reca ad intervistare il generale dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, da poco nominato prefetto di Palermo, e gli chiede come mai abbia preso servizio in Sicilia per combattere la mafia nonostante Andreotti abbia detto che l’emergenza criminalità è solamente in Campania e in Calabria. Il 3 settembre 1982 il generale dalla Chiesa viene ucciso in via Carini ed Arturo è stato l’ultimo ad intervistarlo. Francesco spiega ad Arturo che un giornalista deve stare molto attento alle proprie fonti, quindi in questo caso le dichiarazioni di Andreotti non sono state una buona fonte.Arturo va al funerale di dalla Chiesa, sperando di incontrare Andreotti per potergli chiedere come mai fosse sicuro che il problema della criminalità non riguardasse la Sicilia. Al funerale ci sono alcuni dei più importanti politici italiani del momento, cioè Sandro Pertini, Giorgio Almirante, Giovanni Spadolini e Bettino Craxi, ma non c’è Andreotti; quando alcuni giorni dopo, in un’intervista, al leader della DC viene chiesto come mai non sia andato al funerale del generale, egli dice di preferire i battesimi.Arturo invita nuovamente Flora ad andare al cimitero e questa volta lei accetta, ma Arturo non riesce comunque a confessarle il suo amore. Flora saluta Arturo per l’ultima volta perché si deve trasferire in Svizzera, visto che in Sicilia il padre ha difficoltà a gestire i suoi affari a causa della presenza dei magistrati antimafia.Arturo, quella notte, va sotto la casa di Flora e scrive per terra “Flora non partire, ti amo, Arturo”. Il giudice Chinnici vede la scritta e non dice nulla a Flora, mantenendo la promessa.La mattina seguente, il 29 luglio 1983, proprio mentre Chinnici esce dal palazzo, esplode un ordigno piazzato dai mafiosi, uccidendo il giudice e facendo saltare il marciapiede con sopra il messaggio. Chinnici è quindi l’ultimo ad aver letto il messaggio, mentre Flora non l’ha nemmeno visto.Francesco trasloca; Arturo giura di non dire mai più “ti amo” a una ragazza e perde tutta la stima che aveva nei confronti di Andreotti, avendo intuito i suoi rapporti con la mafia.In quegli anni i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, continuando il lavoro iniziato da Chinnici, istituiscono il maxiprocesso a Cosa nostra, riuscendo a far arrestare ed incarcerare centinaia di mafiosi, responsabili degli omicidi di Aparo, Francese, Giuliano, Terranova, Mattarella, Costa, La Torre, dalla Chiesa e Chinnici.Nel 1992, grazie alla mediazione di Francesco, Arturo viene assunto come pianista ed assistente presso TV Palermo, nella trasmissione Bonsuar: Lo show dei palermitani, condotta dal conosciuto personaggio televisivo Jean Pierre. Durante il primo giorno di lavoro di Arturo, come ospite della trasmissione c’è Salvo Lima, parlamentare siciliano della DC e membro della corrente andreottiana, la cui assistente è proprio Flora, tornata dalla Svizzera. Arturo, vedendo Flora, si distrae mentre suona al pianoforte la sigla della trasmissione e commette diversi errori nell’esecuzione, venendo allontanato dal programma.Flora parla con Lima esprimendo pareri positivi su Arturo, il quale viene quindi assunto come inviato speciale incaricato di realizzare servizi giornalistici sulla campagna elettorale della Democrazia Cristiana in Sicilia per le imminenti elezioni politiche. Arturo si reca nell’ufficio di Flora e vi incontra il vecchio compagno di scuola Fofò, che sta portando dei fiori a Flora. Arturo dice a Fofò che Flora è ritornata in Svizzera perché ha litigato con Lima e gli prende i fiori, con la scusa di metterli in un vaso per non farli appassire, per poi consegnarli a Flora fingendo di averli comprati lui, assieme a delle iris comprate effettivamente da lui, in memoria dei tempi della scuola.Il boss Totò Riina si lamenta del fatto che Lima, nonostante sia stato aiutato dal punto di vista politico dai voti dei mafiosi, non si è adoperato per non farli arrestare, quindi decide di far uccidere prima Lima, poi Falcone e infine Borsellino.Flora invita Arturo a casa sua per farsi aiutare a scrivere un discorso che Lima dovrà leggere. Non trovando un punto d’accordo i due litigano, con Flora che accusa Arturo di credersi meglio di lei e lo caccia via. Jean Pierre va a prendere Arturo in auto e gli comunica di avergli concesso un’ultima possibilità come pianista a Bonsuar: Lo show dei palermitani, avvertendolo che se farà altri errori lo licenzierà definitivamente. In quel momento Jean Pierre viene salutato con cordialità da due ragazzi in scooter, che un attimo dopo si dirigono verso l’auto con a bordo Lima e lo uccidono. Arturo viene nuovamente licenziato e si mette alla ricerca di un nuovo lavoro.23 maggio 1992. Fofò sta guidando in autostrada nei pressi di Capaci quando all’improvviso sente una fortissima esplosione e la sua auto viene coperta da detriti di cemento e da un mucchio di polvere: i mafiosi hanno ucciso Falcone e la sua scorta, nascondendo una grande quantità di esplosivo sotto l’autostrada e facendolo detonare mentre transitava l’auto del giudice.19 luglio 1992. Jean Pierre, mentre rientra nella sua abitazione in via D’Amelio a Palermo, sente una forte esplosione: i mafiosi hanno ucciso Borsellino, facendo esplodere un ordigno all’interno di un’auto parcheggiata sotto il palazzo nel quale il magistrato stava entrando per andare a trovare la madre.Dopo tutti questi attentati i palermitani smettono di essere vittima di quel misto di omertà ed ignoranza che li caratterizzava in origine, acquistano consapevolezza di ciò che sta accadendo e dei problemi che la mafia da sempre crea e, durante il funerale di Borsellino e della sua scorta, scendono in strada a protestare, urlando di non volere più legami tra mafia e Stato. Alla protesta partecipano anche Arturo e Flora, che si riconciliano e si baciano.Arturo e Flora, superati tutti i rancori, si sposano, e dalla loro unione nasce un bambino, che Arturo educa a riconoscere il male e a combatterlo ed a cui mostra i monumenti alle vittime della mafia, uomini coraggiosi caduti mentre facevano il loro dovere, molti dei quali incontrati di persona da Arturo nel corso della sua vita.Il film finisce con un insieme di immagini di giornali con le foto e i nomi delle più famose vittime di mafia.

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