La Scuola che vorrei: tra valori, merito e realtà

Ho sempre pensato che la scuola dovesse essere quel luogo sicuro, limpido, corretto e tanto altro di buono, in cui noi docenti possiamo operare per trasmettere ai ragazzi non solo conoscenze, ma anche valori. Tuttavia, dopo sette anni di insegnamento, mi sto rendendo conto che qualcosa non funziona, a partire dal sistema di reclutamento, che fa acqua da tutte le parti, perché non premia il merito né valorizza chi realmente si impegna e dà il massimo per i ragazzi.

Un sistema che non funziona

Nel corso della mia esperienza ho visto docenti che, invece di essere figure di riferimento, si abbassano a un livello di confidenza inappropriata con gli studenti, tanto da scambiarsi cartine per le sigarette e fumare insieme sulla soglia della porta o addirittura in aula. Ho visto colleghi permettere agli allievi di giocare a carte napoletane in classe, mentre loro leggevano il giornale. Altri, invece, preferiscono prendersela

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