Il Sistema Solare

Il Sistema Solare è uno dei miei argomenti preferiti del programma di quinta ed è sempre apprezzatissimo anche dai ragazzi. L’universo ha da sempre affascinato gli uomini e le donne di tutti i tempi e vale anche per i nostri ragazzi moderni.

Qualche anno fa con una quinta abbiamo scelto di partecipare all’evento di BergamoScienza e per quell’occasione abbiamo realizzato un laboratorio che ci è piaciuto molto e ci ha dato un sacco di soddisfazioni.

Riproduzione di una galassia – Arte e Immagine

Questa esperienza mi ha permesso di produrre e raccogliere un bel po’ di materiale sul Sistema Solare. Ne raccolgo qui una parte che ho conservato.

Presentazione del Sistema Solare

Per introdurre l’argomento ai ragazzi, ho scritto una storia che vi allego. L’ho intitolata “Con il cielo negli occhi”. Mi piace sempre iniziare nuovi argomenti con dei testi o dei libri e in questo caso scrivere questo breve racconto è stato piacevole anche per me. La trovate QUI!

Per prima cosa ho fornito ai ragazzi una scheda informativa sul Sistema Solare, la potete trovare QUI che hanno letto a gruppi, quindi individualmente sul quaderno hanno lavorato con questa scheda (Scheda sul Sistema Solare).

Abbiamo visto il video di “Paxi e il Sistema Solare” realizzato dall’ESA. Ne trovate anche altri molto belli sul sito ESAkids (ha una sezione dedicata alla didattica).

Carta d’identità dei pianeti

Quindi ho diviso la classe in 8 gruppi e ciascun gruppo ha approfondito un pianeta ed ha raccolto le informazioni per realizzare la carta d’identità di ciascun pianeta. Le informazioni sono state registrate sia sul quaderno sia su un cartellone.

La carta d’identità del pianeta ha lo scopo di:

  • Evidenziare gli aspetti ritenuti più importanti per ciascun pianeta 
  • Fornire gli indizi fondamentali per poter poi costruire i modelli tridimensionali dei pianeti 

Abbiamo pertanto inserito:

  • ”DIMENSIONI” e “DISTANZE ” dei pianeti – per riflettere sul concetto che lo spazio è vuoto, ovvero che le dimensioni dei pianeti sono trascurabili rispetto alle distanze che li separano.
  • “COLORE” e “SUPERFICIE” – per poter ricavare le caratteristiche chimiche e fisiche che serviranno per la scelta dei materiali utili alla costruzione dei pianeti.
  • “TEMPERATURA” – perché dal confronto tra i pianeti si dedurrà che la temperatura dipende: 
  1. dalla vicinanza o lontananza dal Sole 
  2. dall’ esposizione verso il Sole,
  3. dalla presenza o assenza dell’atmosfera.
  • “ATMOSFERA”, le informazioni trovate ci faranno scoprire che può essere:
  1. uno scudo protettivo dalle radiazioni solari e dagli asteroidi
  2. molto densa a causa dei gas che la compongono
  3. quasi inesistente per la troppa vicinanza al Sole (forte campo gravitazionale).
  • “SATELLITI”, la presenza o l’assenza e la quantità di satelliti che ruotano intorno ad un pianeta, sono dovute alla forza d’attrazione gravitazionale del pianeta stesso e alla sua posizione rispetto al Sole.
  • “CURIOSITA’”, spazio libero per qualsiasi approfondimento.
Carta d’Identità dei Pianeti

Riduzione in scala dei Pianeti

Un’attività che ha unito scienze e matematica è la riduzione in scala delle dimensioni dei pianeti e delle distanze.

Osservare le dimensioni dei pianeti e della loro distanza dal sole, ci ha permesso di imparare i grandi numeri. Abbiamo visto che l’astronomia è uno di quei campi dove i grandi numeri sono impiegati spessissimo.

Per ridurre i pianeti e le loro distanze abbiamo dovuto utilizzare due scale differenti. In matematica ne abbiamo approfittato per parlare dell’approssimazione e dell’arrotondamento, poiché chiaramente le nostre riduzioni in scala non sono perfette ma approssimative e arrotondate. Devo dire che questo lavoro molto concreto ha aiutato i ragazzi a comprendere il concetto senza troppa fatica.

Grazie a questa riduzione abbiamo realizzato questa riproduzione:

Pianeti in scala realistica

Anche il questo caso ci siamo agganciati alla matematica ed abbiamo affrontato la circonferenza. Per realizzare il cartamodello del sole abbiamo costruito un compasso con gesso e spago. Abbiamo quindi compreso che la circonferenza è 3 volte e un po’ il diametro.

Sul quaderno ci siamo esercitati con il compasso e abbiamo disegnato i pianeti:

Mercurio con un diametro di 0,5 cm, Venere 1,2 cm, la Terra 1,3 cm, Marte 0,7cm, Giove 14 cm, Saturno 12 cm, Urano e Nettuno 5 cm. Prima i ragazzi hanno dovuto calcolare il raggio per aprire il compasso alla giusta ampiezza.

Per la riduzione in scala delle distanze tra i pianeti abbiamo utilizzato una scala differente:

Una volta completi tutti i calcoli ci siamo muniti di un rotolo di carta, di un metro e di cartelli con i nomi dei pianeti e, dopo aver misurato e misurato, abbiamo osservato le distanze dei pianeti.

Ci siamo resi conto che i pianeti terrestri sono molto vicini tra di loro, mentre i pianeti gioviani sono molto distanti sia rispetto al Sole, sia tra di loro. Abbiamo anche osservato che tra Marte e Giove c’è uno spazio molto grande ed abbiamo ipotizzato che lì potesse anche starci un pianeta, infatti, documentandoci abbiamo scoperto che gli scienziati credono che la cintura asteroidale sia un pianeta che non è riuscito a formarsi. Probabilmente a causa delle forze contrapposte esercitate dal Sole e da Giove.

Riproduzione dei pianeti

I ragazzi, nei rispettivi gruppi, hanno realizzato i pianeti. La scala per la riproduzione dei pianeti l’ho fornita io:

  • RIPRODUZIONE DEI PIANETI IN SCALA

Chi sceglierà di cimentarsi in questa attività non potrà esimersi dal ricercare informazioni in merito a COLORE” e “SUPERFICIE”, per poter ricavare le caratteristiche chimiche e fisiche che serviranno per la scelta dei materiali per la realizzazione del modellino.

A questo punto direi che se 

Diametri dei pianeti (1 m = 139.640 Km) per avere una scala coerente

Pianeti e diametri in cm per i modellini

Mercurio 3.5 cm

Venere 8.5 cm

Terra 9 cm

Marte 5 cm

Giove 100 cm

Saturno 83 cm

Urano 36 cm

Nettuno 35 cm

Per i Pianeti terrestri consiglio materiali duri, che richiamino la natura rocciosa di tali corpi.

Materiali suggeriti:

– palline di polistirolo di 3,5; 5; 9 centimetri 

– cartapesta per il rivestimento esterno.

Per Giove, come per gli altri Pianeti giganti, suggerisco materiali morbidi per riflettere la natura gassosa di questi corpi.

Materiali suggeriti:

  • palloni o simili del diametro di 95, 80 e 30 centimetri circa
  • ovatta sintetica per il rivestimento esterno.

Per la coloritura i pianeti rocciosi possono essere colorati con le tempere, mentre quelli gassosi devono essere colorati con le bombolette.

Abbiamo riprodotto il Sistema Solare in diversi modi, anche utilizzando il cibo… ed è stato molto divertente!

Sistema Solare in cucina

In questo video potete vedere un riassunto del lavoro fatto.

Per concludere abbiamo parlato dei movimenti della Terra attorno al Sole e su se stessa.

Rotazione e rivoluzione dei pianeti

I ragazzi si sono avvicinati ai concetti di rotazione e di rivoluzione attraverso delle esperienze pratiche. Nel cortile della scuola abbiamo tracciato le orbite dei pianeti e i ragazzi prendendo il posto dei pianeti hanno rivoluzionato attorno al sole, rendendosi in questo modo conto che i pianeti gassosi, essendo più lontani hanno molta più strada da percorrere per fare un giro completo intorno al sole, mentre i pianeti terrestri hanno un’orbita molto più piccola, pertanto hanno meno strada da fare per compiere una rivoluzione completa attorno al sole.

Questa attività ci ha permesso di comprendere il motivo dell’alternarsi del giorno e della notte (rotazione) e delle stagioni (rivoluzione). Per chiarire meglio le idee ai ragazzi, ho fornito loro questa scheda sugli equinozi:

La luna e le fasi lunari

Come ultimo capitolo del Sistema Solare, abbiamo affrontato la Luna, il satellite della Terra.

Abbiamo visto il video di Paxi sulla Luna:

Abbiamo costruito la “Scatola della luna” con una scatola delle scarpe. Qui potete trovare le istruzioni. Il risultato è davvero incredibile: sembra davvero di avere la luna in una scatola. Qualcuno l’ha realizzata anche a casa.

Abbiamo osservato le fasi lunari anche infilzando con un bastoncino di legno una palla di polistirolo e abbiamo osservato l’ombra del sole su di essa mentre simulavamo una rivoluzione attorno alla Terra.

Abbiamo quindi registrato sul quaderno che la Luna è il satellite della Terra, non ha luce propria, non ha atmosfera, non ha acqua se non sotto forma di ghiaccio ai poli.

Si è formata, probabilmente dalla collisione di un giovane pianeta con la Terra e da questa collisioni ha avuto origine la Luna.

Abbiamo registrato le fasi lunari sul quaderno con questa scheda:

Scheda per registrare le fasi lunari. Le alette, dopo aver tagliato il contorno, si piegano e sulla parte non disegnata si scrive il nome della fase solare corrispondente.

Abbiamo anche registrato che la Luna compie tre movimenti:

  • attorno alla Terra – RIVOLUZIONE
  • su se stessa – ROTAZIONE
  • attorno al Sole insieme alla Terra – TRASLAZIONE

Allego un pdf sul Sole e sulla Luna che abbiamo letto in classe. Lo potete trovare QUI.

Questo laboratorio è stato caratterizzato dal divertimento pertanto non poteva mancare una riproduzione delle fasi lunari utilizzando i biscotti.

In questo video vedete le fasi lunari realizzate da me, ma lo abbiamo fatto anche in classe. I ragazzi hanno apprezzato molto.

Per concludere allego una scheda di approfondimento e un glossario sul Sistema Solare.

Verifica

QUI una verifica sul Sistema Solare.

Continua la lettura su: https://www.maestravera.it/il-sistema-solare/ Autore del post: Maestra vera Fonte: https://www.maestravera.it

Articoli Correlati

maestravera.it

Warning: Constant WP_POST_REVISIONS already defined in /home/mhd-01/www.maestravera.it/htdocs/wp-config.php on line 82Warning: Constant DISALLOW_FILE_EDIT already defined in /home/mhd-01/www.maestravera.it/htdocs/wp-config.php on line 82maestravera.ithttps://www.maestravera.it
Materiale didattico per la scuola primariaSat, 18 Mar 2023 11:31:19 +0000it-IT
hourly
1 https://wordpress.org/?v=6.1.7https://www.maestravera.it/wp-content/uploads/2019/04/cropped-MaestraVera-32×32.jpegmaestravera.ithttps://www.maestravera.it
3232Sistemi o Apparati? Differenza e classificazionehttps://www.maestravera.it/sistemi-apparati-corpo-umano/

Mon, 21 Sep 2020 15:43:15 +0000https://www.maestravera.it/?p=624Spesso parliamo di sistemi e di apparati come se fossero sinonimi, invece c’è una differenza tra i due termini che è bene chiarire presto ai ragazzi prima di iniziare ad affrontare i vari sistemi e apparati che formano il corpo umano. Ogni essere vivente è costituito da semplici unità viventi chiamate cellule. Gli organismi pluricellulari, […]L’articolo Sistemi o Apparati? Differenza e classificazione proviene da maestravera.it.
]] >
Spesso parliamo di sistemi e di apparati come se fossero sinonimi, invece c’è una differenza tra i due termini che è bene chiarire presto ai ragazzi prima di iniziare ad affrontare i vari sistemi e apparati che formano il corpo umano.

Ogni essere vivente è costituito da semplici unità viventi chiamate cellule. Gli organismi pluricellulari, come l’uomo, sono formati da cellule specializzate ovvero da cellule che svolgono una specifica funzione.

In quarta avevamo già affrontato la cellula animale e vegetale, pertanto abbiamo potuto ripassarla e fare il passo successivo, ovvero chiarire che più cellule dello stesso tipo si uniscono e insieme formano i tessuti.

Nel corpo umano incontriamo varie tipologie di tessuti:

muscolareepitelialeosseonervoso…Per facilitare l’acquisizione della classificazione dei tessuti umani, ho fornito ai ragazzi questo schema riassuntivo.

Schema sui tessuti umaniIl passo successivo è stato comprendere che il corpo umano non è però fatto solo da tessuti e per i ragazzi è stato abbastanza evidente rispondere che è composto da ORGANI. Ne hanno citati molti.

A questo punto ho spiegato che i tessuti che si uniscono per svolgere una funzione specifica formano un organo:

cervellocuorestomaco…Compreso il meccanismo degli incastri, hanno intuito che nella distinzione tra apparato e sistema dovevano necessariamente essere coinvolti gli organi.

Hanno riflettuto sugli apparati che conoscono e li hanno cercati sul libro di testo, semplicemente sfogliando le pagine.

A questo punto è risultato evidente che più organi che contribuiscono a svolgere una funzione più complessa formano un apparato o un sistema, ma qual è la differenza?

La differenza è molto semplice:

Organi diversi che collaborano per uno scopo comune (è il caso dello stomaco e dell’intestino nell’apparato digerente), costituiscono un APPARATO.

Organi simili (come quelli del sistema nervoso), formati cioè da tessuti dello stesso tipo, costituiscono un SISTEMA.

Compresa la differenza tra APPARATI e SISTEMI li abbiamo classificati:

Sistemi

Sono sistemi:

Il sistema scheletrico: formato da cartilagini, ossa e articolazioni.Il sistema muscolare: costituito da muscoli volontari e involontari.Il sistema nervoso: formato da cellule chiamate NEURONIApparati

Sono apparati:

L’apparato digerente: formato da numerosi organi e alcune ghiandole.L’apparato respiratorio: formato dalle vie aeree superiori e inferiori.L’apparato circolatorio: costituito da cuore , vasi sanguigni e vasi linfatici.L’apparato escretore: costituito da reni e vie urinarie.L’apparato tegumentario: costituito da pelle , peli, capelli, unghie, ghiandole sudoripare e sebacee.L’apparato riproduttore: differente tra maschio e femmina.Sul quaderno abbiamo registrato la differenza tra sistemi e apparati e abbiamo iniziato a conoscere quali sistemi e apparati costituiscono il corpo umano.

Per ciascuno abbiamo fatto una piccola rappresentazione. Di seguito riporto un’immagine di riferimento.

Sistemi e ApparatiSe avete bisogno di uno schema chiaro per gli alunni DSA, vi suggerisco di visualizzare quello di Mappe per la Scuola.
L’articolo Sistemi o Apparati? Differenza e classificazione proviene da maestravera.it.
]] >Frazioni proprie, improprie apparenti, equivalentihttps://www.maestravera.it/frazioni-proprie-improprie-apparenti-equivalenti/

Wed, 18 Mar 2020 21:27:33 +0000https://www.maestravera.it/?p=538Lezione di matematica sulle frazioni proprie, improprie, apparenti, complementari e equivalenti. Definizioni, videolezione, schede e appunti.
L’articolo Frazioni proprie, improprie apparenti, equivalenti proviene da maestravera.it.
]] >Per fare un veloce ripasso delle frazioni per la mia quinta ho realizzato un video che riassume i concetti di frazione:

Propria e impropriaComplementareEquivalenteApparentePer rivedere il concetto di frazione, unità frazionaria e intero in questa pagina trovate dei materiali.

Ecco il video:

[embedded content]
Trovo che i mattoncini Lego siano stupendi per rappresentare le frazioni.

La conoscenza per i bambini passa attraverso le mani e maneggiare concretamente i concetti permette loro di interiorizzarli molto più facilmente. I mattoncini oltretutto piacciono molto ai ragazzi, per questo ho chiesto ai ragazzi di esercitarsi nel rappresentare le frazioni utilizzando le frazioni. In questo modo:

Frazione propria:

Indica UNA PARTE dell’intero.

Il numeratore è minore del denominatore e maggiore di ZERO.

Frazione impropria

Indica una quantità maggiore di un intero.

Il numeratore è maggiore del denominatore, ma non è un suo multiplo.

Frazione apparente

Indicano una quantità pari o multipla dell’intero.

Hanno il numeratore uguale o multiplo del denominatore.

QUi un’esercitazione sulle frazioni proprie, improprie e apparenti.

Frazioni equivalenti

Moltiplicando o dividendo il numeratore e il denominatore per lo stesso numero, si ottiene una frazione equivalente alla frazione data.

Per farlo si deve DIVIDERE il numeratore e il DENOMINATORE per un divisore comune.

2/6

Le frazioni equivalenti ci permettono di introdurre anche la semplificazione della frazione, poiché semplificare una frazione significa trasformarla in un’altra equivalente ma con termini minori.

la semplifico:

2 : 2 = 1

6 : 2 = 3

1/3

Frazioni complementari

Qui una scheda sulle frazioni complementari.
L’articolo Frazioni proprie, improprie apparenti, equivalenti proviene da maestravera.it.
]] >Frazioni: termini e unità frazionariahttps://www.maestravera.it/termini-frazione-unita-frazionaria/

Wed, 18 Mar 2020 16:00:36 +0000https://www.maestravera.it/?p=522Lezione di matematica per la scuola primaria sulle frazioni: concetto di frazione, intero, termini della frazione e unità frazionaria. Spiegazione e schede
L’articolo Frazioni: termini e unità frazionaria proviene da maestravera.it.
]] >Il primo passo nel mondo delle frazioni riguarda l’acquisizione chiara del concetto di INTERO e del suo CONTRARIO (non intero), prerequisito fondamentale per la comprensione dei termini della frazione e dell’unità frazionaria.

Un’attività molto semplice che non prevede preparazioni complesse è la piegatura di alcuni fogli di carta, vanno benissimo anche fogli di riciclo.

Si prende un foglio e lo si piega prima in due parti, poi in quattro, poi in otto, poi in sedici parti…

Si ragiona con i bambini sul fatto che il foglio costituisce un intero, perché è un foglio, ma lo abbiamo diviso in 2 parti UGUALI, o in 4 parti UGUALI, o in 8 e così via…

Io ho proposto anche piegature non uguali per permettere di capire la differenza tra la frazione e la non frazione.

Abbiamo raggruppato i fogli divisi in parti uguali in una scatola e i fogli divisi in parti diverse tra loro li abbiamo messi in un’altra scatola.

A questo punto ho introdotto la definizione di frazione ed ho spiegato che:

Parliamo di FRAZIONE quando un intero (un oggetto o una figura) è diviso in parti perfettamente uguali, infatti, quelle parti se sovrapposte coincidono.

Ora che abbiamo compreso in cosa consiste una frazione abbiamo attaccato sulla scatola dei fogli frazionati il cartellino FRAZIONI, mentre sull’altra scatola abbiamo scritto NON FRAZIONI.

Ciascuno ha poi piegato un foglio a proprio piacimento e lo ha riposto in un sacchetto. A turno i bambini hanno pescato dal sacchetto un foglio piegato e lo hanno riposto nella scatola adatta, a seconda che fosse o NON fosse una frazione.

Al termine di questa attività è stato possibile introdurre il termine “frazionare“, che significa dividere in parti uguali e non semplicemente dividere.

Unità Frazionaria e termini della frazione

Il passo successivo è avvicinare i bambini al concetto di unità frazionaria e ai termini della frazione.

Riprendiamo i nostri fogli divisi in parti uguali e per ciascun “pezzettino” comprendiamo quanto vale.

Conoscere e fare proprio il linguaggio delle frazioni è molto importante. Nella vita di tutti i giorni ai bambini sarà capitato di sentir parlare di “una bottiglia da tre quarti”, di “un quarto d’ora”, di “un terzo di strada”, ecc.

I bambini potranno capire che quelle espressioni si riferiscono a qualcosa di concreto e ne comprenderanno il significato.

Dobbiamo spiegare ai bambini che le frazioni si scrivono in un modo un po’ speciale. Le vedranno scritte come due numeri separati da una linea. Un numero sopra, una linea e un altro numero sotto, ovvero il numeratore che indica quante parti uguali consideriamo, mentre il denominatore indica in quante parti uguali è stato diviso il nostro intero.

Per spiegare meglio i termini della frazione e l’unità frazionaria, abbiamo rappresentato sul quaderno il Tricolore. Abbiamo disegnato un rettangolo diviso in 3 parti uguali e abbiamo colorato le singole parti con i colori della bandiera italiana e su ciascuna parte abbiamo scritto la frazione corrispondente:

È importante indicare ai bambini che ciascuna parte si può leggere UN TERZO o UNO FRATTO TRE, poiché la linea di frazione si legge fratto ed esprime una divisione.

È importante sottolineare che ciascuna parte dell’intero frazionato si chiama unità frazionaria.

A questo punto abbiamo provato ad utilizzare la terminologia specifica riflettendo sui colori della bandiera,che rappresentano le singole parti, mentre la bandiera corrisponde all’INTERO:

La parte VERDE corrisponde a UN TERZO della bandiera (intero).La parte BIANCA corrisponde a UN TERZO della bandiera (intero).La parte ROSSA corrisponde a UN TERZO della bandiera (intero).Il passo successivo è stato sommare le singole parti:

La parte verde e la parte bianca INSIEME costituiscono i DUE TERZI della bandiera.La parte rossa e la parte bianca INSIEME costituiscono i DUE TERZI della bandiera…Alla fine abbiamo concluso che tutte le parti colorate rappresentano TUTTA la bandiera, cioè l’INTERO.

Sul quaderno abbiamo registrato i termini della frazione in questo modo:

Per rinforzare l’acquisizione della terminologia ho proposto questa scheda Gianni e le frazioni tratta dalla guida di Gaia Edizioni “Laboratorio di matematica per lo sviluppo, il recupero e il potenziamento degli apprendimenti – II livello”.

Un’attività che piace molto ai bambini, che possono fare a casa come come compito, ma anche a scuola, per imparare in modo divertente, consiste nel rappresentare le frazioni con i mattoncini lego. Potranno manipolare i pezzetti, assemblarli per comporre un intero, frazionarli nelle singole parti, trovare, più avanti, frazioni equivalenti, complementari…

Potete proporre una frazione e chiedere loro di rappresentarla con i mattoncini, in questo modo:

L’articolo Frazioni: termini e unità frazionaria proviene da maestravera.it.
]] >Compito di realtà in cucinahttps://www.maestravera.it/compito-di-realta-equivalenze/

Mon, 16 Mar 2020 21:46:26 +0000https://www.maestravera.it/?p=509Compito di realtà per la classe quinta della scuola primaria: ricetta con quantità da trasformare in grammi e calcolo di quantità.
L’articolo Compito di realtà in cucina proviene da maestravera.it.
]] >Equivalenze

In questi giorni di didattica a distanza stiamo ripassando le equivalenze e per mantenere viva l’attenzione ho pensato di proporre un compito di realtà alla mia classe quinta.

Ho dato ai ragazzi della mia quinta una ricetta per preparare 12 muffin ed ho chiesto loro di:

eseguire le equivalenze per trasformare tutti gli ingredienti in grammifare i calcoli per ricavare gli ingredienti necessari per preparare 7, 26, 45 e 2 muffin.Per i calcoli più difficili ho consentito l’uso della calcolatrice.

Ingredienti, equivalenze e calcoli devono essere trascritti sul quaderno.

Terminata la parte matematica ho chiesto ai ragazzi di scegliere quanti muffin preparare, di munirsi di bilancia e grembiule e preparare i muffin. Se fossimo stati a scuola me ne sarei fatta portare uno il giorno successivo. Siamo a casa e mi accontento di una foto.

Ecco la ricetta. QUI trovate il pdf da dare ai ragazzi.

INGREDIENTI

cacao amaro in polvere 70 g 

zucchero 3 hg 

latte intero a temperatura ambiente 0,18 kg 

bicarbonato 0,02 hg 

farina 3000 dg 

burro a temperatura ambiente 15000 cg 

uova a temperatura ambiente 0,220 kg 

lievito in polvere 0,6 dag

PROCEDIMENTO

(TESTO REGOLATIVO)

Per preparare i muffin al cioccolato cominciate versando nella tazza della planetaria il burro a pomata (cioè molto morbido) e lo zucchero. Azionate la frusta e lasciate mescolare per qualche minuto, fin quando non sarà diventato una crema morbida. Se non avete la planetaria potrete utilizzare le fruste elettriche oppure quella a mano. Poi unite le uova a temperatura ambiente e leggermente sbattute un po’ alla volta.

In questo modo il composto si amalgamerà alla perfezione, diventando una massa morbida ed omogenea. Nel frattempo sistemate un setaccio in un recipiente e versate la farina ed il cacao.

Poi il lievito per dolci ed il bicarbonato e setacciate. Un cucchiaio alla volta, inserite le polveri fin quando non saranno completamente assorbite.

L’impasto a questo punto sarà molto consistente quindi allegeritelo aggiungendo il latte a filo, sempre a temperatura ambiente. Sminuzzate il cioccolato al coltello, ottenendo dei pezzettini grandi circa 0,5 mm e aggiungeteli al composto.

Mescolate accuratamente con una spatola per inglobare il tutto e trasferite poi in un sac-à-poche senza bocchetta. Sistemate i pirottini in una leccarda da muffin e spremete circa 100 grammi di impasto così da ottenere 12 tortine.

Cuocete in forno preriscaldato ed in modalità statica a 180° per 28-30 minuti, facendo la prova stecchino per verificarne la cottura (per questi muffin si sconsiglia la cottura in forno ventilato poiché diventerebbero troppo asciutti!). Una volta pronti sfornateli e lasciateli raffreddare o se proprio non resistete, gustate i muffin al cioccolato ancora caldissimi.

(Ricetta di GialloZafferano.it)

“Designed by Tamaratorres / Freepik”I ragazzi si sono divertiti e mi hanno mandato foto incredibili dei muffin. Compito di realtà che la mia classe quinta ha molto apprezzato.
L’articolo Compito di realtà in cucina proviene da maestravera.it.
]] >Sistema Scheletricohttps://www.maestravera.it/sistena-scheletrico/

Mon, 16 Mar 2020 16:26:48 +0000https://www.maestravera.it/?p=496Lezione, sul Sistema Scheletrico, con appunti, metodologia e verifica per la classe quinta della scuola primaria.
L’articolo Sistema Scheletrico proviene da maestravera.it.
]] >Il Sistema Scheletrico è stato il primo sistema che abbiamo affrontato.

Lo abbiamo fatto comprendendo che possiamo parlare di sistema poiché tutti i suoi componenti sono ossa.

Non tutte le ossa del corpo hanno la stessa forma ma tutte quante si somigliano poiché sono formate da cellule dello stesso tipo, pertanto possiamo parlare di SISTEMA SCHELETRICO.

Per prima cosa abbiamo osservato il nostro corpo, ciascuno ha provato a percepire le ossa al tatto e abbiamo provato a nominarle. Partendo dalla faccia abbiamo il cranio, la mascella e la madibola. Abbiamo trovato poi la clavicola e la scapola, le ossa delle braccia, le costole, la colonna vertebrale il bacino e le ossa delle gambe.

Le abbiamo nominate osservando il modellino che abbiamo in classe e facendoci aiutare dall’immagine con la relativa nomenclatura presente sul del libro di testo.

credit: Wikipedia Questo lavoro ci ha permesso di capire che:

TUTTE le ossa presenti nel nostro corpo formano lo scheletro.Le ossa possono essere raggruppate e distinte in tre gruppi: ossa del CAPOossa del TRONCO ossa degli ARTIFunzioni del Sistema Scheletrico

Abbiamo poi riflettuto sulle funzioni del sistema scheletrico, partendo da una domanda molto banale: come saremmo se non avessimo le ossa?

Le risposte sono state molto divertenti e hanno rivelato una grandissima immaginazione. Qualcuno ha ricordato un termine già visto in quarta: INVERTEBRATI e ciò ci ha permesso di capire che senza il sistema scheletrico saremmo degli invertebrati.

Lo scheletro, insieme ai muscoli, è ciò che SOSTIENE il nostro corpo e permette il MOVIMENTO.

Subito dopo, ragionandoci un po’, i ragazzi hanno capito che un’altra importante funzione è quella di proteggere alcuni organi vitali, come CUORE, POLMONI e CERVELLO.

Abbiamo così individuato le principali funzioni del sistema scheletrico:

SOSTEGNO del corpoMOVIMENTO (insieme ai muscoli)PROTEZIONE degli organi vitaliAbbiamo aggiunto che il Sistema Scheletrico ha anche le importanti funzioni di:

– PRODURRE cellule del sangue, grazie al midollo spinale che scorre nella colonna vertebrale.

– RISERVA di sali minerali, poiché le ossa sono formate anche da sali minerali.

Questa precisazione ci ha permesso di passare alla seconda domanda:

Da cosa sono formate le ossa?

Struttura delle ossaSul quaderno abbiamo provato a rappresentare la struttura delle ossa, nominando le varie parti.

Ci siamo soffermati, in particolare, sugli OSTEOBLASTI, la cui funzione è stata oggetto di numerose curiosità, perché abbiamo scoperto che permettono l’accrescimento delle ossa.

Gli osteoblasti ricostituiscono continuamente il tessuto osseo, mentre gli osteoclasti lo distruggono. O meglio, rimuovono continuamente il tessuto più vecchio. Quindi il tessuto osseo “più usato” viene rimosso dagli osteoclasti e sostituito da tessuto nuovo di zecca prodotto dagli osteoblasti.

A livello delle estremità delle ossa lunghe (epifisi) è presente, nella fase di crescita dell’individuo, un particolare tipo di cartilagine, chiamata cartilagine di accrescimento che verrà poi sostituita da tessuto osseo. Le ossa, infatti, non restano sempre della stessa dimensione ma crescono con noi.

Lo scheletro di un adulto è formato da 206 ossa ed esse sono formate da acqua, sali minerali e osseina.

A questo punto abbiamo preso delle ossa di pollo e un contenitore contenente dell’aceto. Abbiamo immerso le ossa nell’aceto e le abbiamo lasciate per qualche giorno.

Esperimento osseinaSuggerisco di utilizzare un contenitore con coperchio se non volete avere la classe pervasa dall’odore dell’aceto.

Questa esperienza ci ha permesso di osservare attentamente le ossa e ha stimolato la curiosità dei ragazzi.

Ci ha dato modo di comprendere che le ossa sono sono formate da qualcosa che le rende dure e da qualcosa che le rende morbide.

Prima di immergere le ossa nell’aceto abbiamo provato a spezzarle, senza riuscirci.

Dopo il trattamento con l’aceto siamo riusciti a piegarle e a spezzarle potendo così osservare il tessuto spugnoso.

Abbiamo pertanto dedotto, visto che l’aceto ha sciolto i sali minerali, che l’osseina rende le ossa elastiche ( quel qualcosa di morbido a cui prima non avevamo saputo dare un nome), mentre i sali minerali le rendono dure.

Abbiamo registrato sul quaderno quanto appreso, dopodiché abbiamo creato uno scheletro grandezza naturale, che ci accompagnerà nel viaggio alla scoperta del corpo umano e verrà arricchito, di volta in volta dei vari organi e tessuti.

Lo scheletro murale da stampare ed assemblare lo trovate QUI.

Le ossa e le articolazioni

Comprese le funzioni del Sistema Scheletrico, la composizione delle ossa e la suddivisione delle ossa del corpo, abbiamo operato un’ulteriore classificazione delle ossa distinguendole in:

ossa LUNGHE: ossa degli artiossa CORTE: vertebre, ossa delle mani…ossa PIATTE: ossa del cranio, del bacino…Abbiamo poi compreso che le ossa solo tra loro collegate e unite.

Sono collegate tra loro dalle articolazioni che possono essere mobili (come quelle del ginocchio o delle spalle che ci permettono movimenti ampi), semimobili (come le aricolazioni vertebrali che permettono movimenti limitati) o fisse (è il caso delle articolazioni del cranio, le quali non consentono alcun movimento).

Articolazioni e legamentiHo poi spiegato ai ragazzi che le ossa sono unite tra loro da fasci di fibre chiamati LEGAMENTI e ovviamente dai muscoli, i quali rivestono le ossa e contribuiscono a tenerle unite.

Per concludere ho fornito ai ragazzi lo schema riassuntivo di Mappe per la Scuola ed ho chiesto loro di articolare un discorso sul sistema scheletrico, spiegando:

Cos’è il Sistema Scheletrico?Quali sono le funzioni del Sistema Scheletrico?Da cosa è formato?Come sono formate le ossa?Che caratteristiche danno alle ossa l’osseina e i sali minerali?Come possono essere classificate le ossa dello scheletro e che funzioni anno?Cosa sono le articolazioni? Come possono essere?Verifica

QUI potete trovare la verifica sul sistema scheletrico.
L’articolo Sistema Scheletrico proviene da maestravera.it.
]] >Il Sistema Solarehttps://www.maestravera.it/il-sistema-solare/

Sun, 15 Mar 2020 23:12:44 +0000https://www.maestravera.it/?p=461Lezione sul sistema solare pensata per la classe quinta della scuola primaria Completa di video, schede, metodologia e spiegazioni sul sistema solare.
L’articolo Il Sistema Solare proviene da maestravera.it.
]] >Il Sistema Solare è uno dei miei argomenti preferiti del programma di quinta ed è sempre apprezzatissimo anche dai ragazzi. L’universo ha da sempre affascinato gli uomini e le donne di tutti i tempi e vale anche per i nostri ragazzi moderni.

Qualche anno fa con una quinta abbiamo scelto di partecipare all’evento di BergamoScienza e per quell’occasione abbiamo realizzato un laboratorio che ci è piaciuto molto e ci ha dato un sacco di soddisfazioni.

Questa esperienza mi ha permesso di produrre e raccogliere un bel po’ di materiale sul Sistema Solare. Ne raccolgo qui una parte che ho conservato.

Presentazione del Sistema Solare

Per introdurre l’argomento ai ragazzi, ho scritto una storia che vi allego. L’ho intitolata “Con il cielo negli occhi”. Mi piace sempre iniziare nuovi argomenti con dei testi o dei libri e in questo caso scrivere questo breve racconto è stato piacevole anche per me. La trovate QUI!

Per prima cosa ho fornito ai ragazzi una scheda informativa sul Sistema Solare, la potete trovare QUI che hanno letto a gruppi, quindi individualmente sul quaderno hanno lavorato con questa scheda (Scheda sul Sistema Solare).

Abbiamo visto il video di “Paxi e il Sistema Solare” realizzato dall’ESA. Ne trovate anche altri molto belli sul sito ESAkids (ha una sezione dedicata alla didattica).

[embedded content]
Carta d’identità dei pianeti

Quindi ho diviso la classe in 8 gruppi e ciascun gruppo ha approfondito un pianeta ed ha raccolto le informazioni per realizzare la carta d’identità di ciascun pianeta. Le informazioni sono state registrate sia sul quaderno sia su un cartellone.

La carta d’identità del pianeta ha lo scopo di:

Evidenziare gli aspetti ritenuti più importanti per ciascun pianeta Fornire gli indizi fondamentali per poter poi costruire i modelli tridimensionali dei pianeti Abbiamo pertanto inserito:

”DIMENSIONI” e “DISTANZE ” dei pianeti – per riflettere sul concetto che lo spazio è vuoto, ovvero che le dimensioni dei pianeti sono trascurabili rispetto alle distanze che li separano.“COLORE” e “SUPERFICIE” – per poter ricavare le caratteristiche chimiche e fisiche che serviranno per la scelta dei materiali utili alla costruzione dei pianeti.“TEMPERATURA” – perché dal confronto tra i pianeti si dedurrà che la temperatura dipende: dalla vicinanza o lontananza dal Sole dall’ esposizione verso il Sole,dalla presenza o assenza dell’atmosfera.“ATMOSFERA”, le informazioni trovate ci faranno scoprire che può essere:uno scudo protettivo dalle radiazioni solari e dagli asteroidimolto densa a causa dei gas che la compongonoquasi inesistente per la troppa vicinanza al Sole (forte campo gravitazionale).“SATELLITI”, la presenza o l’assenza e la quantità di satelliti che ruotano intorno ad un pianeta, sono dovute alla forza d’attrazione gravitazionale del pianeta stesso e alla sua posizione rispetto al Sole.“CURIOSITA’”, spazio libero per qualsiasi approfondimento.

Carta d’Identità dei PianetiRiduzione in scala dei Pianeti

Un’attività che ha unito scienze e matematica è la riduzione in scala delle dimensioni dei pianeti e delle distanze.

Osservare le dimensioni dei pianeti e della loro distanza dal sole, ci ha permesso di imparare i grandi numeri. Abbiamo visto che l’astronomia è uno di quei campi dove i grandi numeri sono impiegati spessissimo.

Per ridurre i pianeti e le loro distanze abbiamo dovuto utilizzare due scale differenti. In matematica ne abbiamo approfittato per parlare dell’approssimazione e dell’arrotondamento, poiché chiaramente le nostre riduzioni in scala non sono perfette ma approssimative e arrotondate. Devo dire che questo lavoro molto concreto ha aiutato i ragazzi a comprendere il concetto senza troppa fatica.

Grazie a questa riduzione abbiamo realizzato questa riproduzione:

Pianeti in scala realisticaAnche il questo caso ci siamo agganciati alla matematica ed abbiamo affrontato la circonferenza. Per realizzare il cartamodello del sole abbiamo costruito un compasso con gesso e spago. Abbiamo quindi compreso che la circonferenza è 3 volte e un po’ il diametro.

Sul quaderno ci siamo esercitati con il compasso e abbiamo disegnato i pianeti:

Mercurio con un diametro di 0,5 cm, Venere 1,2 cm, la Terra 1,3 cm, Marte 0,7cm, Giove 14 cm, Saturno 12 cm, Urano e Nettuno 5 cm. Prima i ragazzi hanno dovuto calcolare il raggio per aprire il compasso alla giusta ampiezza.

Per la riduzione in scala delle distanze tra i pianeti abbiamo utilizzato una scala differente:

Una volta completi tutti i calcoli ci siamo muniti di un rotolo di carta, di un metro e di cartelli con i nomi dei pianeti e, dopo aver misurato e misurato, abbiamo osservato le distanze dei pianeti.

Ci siamo resi conto che i pianeti terrestri sono molto vicini tra di loro, mentre i pianeti gioviani sono molto distanti sia rispetto al Sole, sia tra di loro. Abbiamo anche osservato che tra Marte e Giove c’è uno spazio molto grande ed abbiamo ipotizzato che lì potesse anche starci un pianeta, infatti, documentandoci abbiamo scoperto che gli scienziati credono che la cintura asteroidale sia un pianeta che non è riuscito a formarsi. Probabilmente a causa delle forze contrapposte esercitate dal Sole e da Giove.

Riproduzione dei pianeti

I ragazzi, nei rispettivi gruppi, hanno realizzato i pianeti. La scala per la riproduzione dei pianeti l’ho fornita io:

RIPRODUZIONE DEI PIANETI IN SCALAChi sceglierà di cimentarsi in questa attività non potrà esimersi dal ricercare informazioni in merito a COLORE” e “SUPERFICIE”, per poter ricavare le caratteristiche chimiche e fisiche che serviranno per la scelta dei materiali per la realizzazione del modellino.

A questo punto direi che se 

Diametri dei pianeti (1 m = 139.640 Km) per avere una scala coerente

Pianeti e diametri in cm per i modellini

Mercurio 3.5 cm

Venere 8.5 cm

Terra 9 cm

Marte 5 cm

Giove 100 cm

Saturno 83 cm

Urano 36 cm

Nettuno 35 cm

Per i Pianeti terrestri consiglio materiali duri, che richiamino la natura rocciosa di tali corpi.

Materiali suggeriti:

– palline di polistirolo di 3,5; 5; 9 centimetri 

– cartapesta per il rivestimento esterno.

Per Giove, come per gli altri Pianeti giganti, suggerisco materiali morbidi per riflettere la natura gassosa di questi corpi.

Materiali suggeriti:

palloni o simili del diametro di 95, 80 e 30 centimetri circaovatta sintetica per il rivestimento esterno.Per la coloritura i pianeti rocciosi possono essere colorati con le tempere, mentre quelli gassosi devono essere colorati con le bombolette.

Abbiamo riprodotto il Sistema Solare in diversi modi, anche utilizzando il cibo… ed è stato molto divertente!

Sistema Solare in cucinaIn questo video potete vedere un riassunto del lavoro fatto.

[embedded content]
Per concludere abbiamo parlato dei movimenti della Terra attorno al Sole e su se stessa.

Rotazione e rivoluzione dei pianeti

I ragazzi si sono avvicinati ai concetti di rotazione e di rivoluzione attraverso delle esperienze pratiche. Nel cortile della scuola abbiamo tracciato le orbite dei pianeti e i ragazzi prendendo il posto dei pianeti hanno rivoluzionato attorno al sole, rendendosi in questo modo conto che i pianeti gassosi, essendo più lontani hanno molta più strada da percorrere per fare un giro completo intorno al sole, mentre i pianeti terrestri hanno un’orbita molto più piccola, pertanto hanno meno strada da fare per compiere una rivoluzione completa attorno al sole.

Questa attività ci ha permesso di comprendere il motivo dell’alternarsi del giorno e della notte (rotazione) e delle stagioni (rivoluzione). Per chiarire meglio le idee ai ragazzi, ho fornito loro questa scheda sugli equinozi:

La luna e le fasi lunari

Come ultimo capitolo del Sistema Solare, abbiamo affrontato la Luna, il satellite della Terra.

Abbiamo visto il video di Paxi sulla Luna:

[embedded content]
Abbiamo costruito la “Scatola della luna” con una scatola delle scarpe. Qui potete trovare le istruzioni. Il risultato è davvero incredibile: sembra davvero di avere la luna in una scatola. Qualcuno l’ha realizzata anche a casa.

Abbiamo osservato le fasi lunari anche infilzando con un bastoncino di legno una palla di polistirolo e abbiamo osservato l’ombra del sole su di essa mentre simulavamo una rivoluzione attorno alla Terra.

Abbiamo quindi registrato sul quaderno che la Luna è il satellite della Terra, non ha luce propria, non ha atmosfera, non ha acqua se non sotto forma di ghiaccio ai poli.

Si è formata, probabilmente dalla collisione di un giovane pianeta con la Terra e da questa collisioni ha avuto origine la Luna.

Abbiamo registrato le fasi lunari sul quaderno con questa scheda:

Scheda per registrare le fasi lunari. Le alette, dopo aver tagliato il contorno, si piegano e sulla parte non disegnata si scrive il nome della fase solare corrispondente.Abbiamo anche registrato che la Luna compie tre movimenti:

attorno alla Terra – RIVOLUZIONEsu se stessa – ROTAZIONEattorno al Sole insieme alla Terra – TRASLAZIONEAllego un pdf sul Sole e sulla Luna che abbiamo letto in classe. Lo potete trovare QUI.

Questo laboratorio è stato caratterizzato dal divertimento pertanto non poteva mancare una riproduzione delle fasi lunari utilizzando i biscotti.

In questo video vedete le fasi lunari realizzate da me, ma lo abbiamo fatto anche in classe. I ragazzi hanno apprezzato molto.

[embedded content]
Per concludere allego una scheda di approfondimento e un glossario sul Sistema Solare.

Verifica

QUI una verifica sul Sistema Solare.
L’articolo Il Sistema Solare proviene da maestravera.it.
]] >Apparato Tegumentariohttps://www.maestravera.it/apparato-tegumentario/

Sat, 14 Mar 2020 16:46:19 +0000https://www.maestravera.it/?p=445Lezione di scienze, sull’apparato tegumentario, per la classe quinta della scuola primaria. Appunti e schede per una spiegazione completa.
L’articolo Apparato Tegumentario proviene da maestravera.it.
]] >Come primo argomento del corpo umano, dopo aver affrontato la cellula e la differenza tra tessuti, apparati e sistemi, ho scelto di affrontare la pelle perché è il rivestimento del corpo, la sua custodia. Una sorta di coperta che protegge i tessuti e gli organi che costituiscono il corpo umano.

Prendendo spunto dal libro della Erikson “Scienze facili per la classe quinta”, siamo partiti dall’analisi della parola TEGUMENTO.

I ragazzi non conoscevano il significato di questo termine, pertanto abbiamo ricercato la definizione, che riporto:

tegumento /tegu’mento/ s. m. [dal lat. tegumentum “copertura”]. – (biol.) [rivestimento di un intero organismo, animale o vegetale] ≈ epidermide, Ⓖ pelle, [di organismo vegetale] corteccia, [di organismo vegetale] scorza.Abbiamo così arricchito il nostro vocabolario con una parola nuova, che d’ora in poi utilizzeremo in modo corretto.

A questo punto siamo passati all’osservazione della pelle e alla scoperta degli elementi che la costituiscono.

I ragazzi hanno facilmente individuato i protagonisti dell’apparato tegumentario:

pellepeliunghiecapelliRagionandoci ancora un po’ hanno intuito che mancava ancora qualcosa:

ghiandole sebacee ghiandole sudoripareAbbiamo quindi capito che la pelle è il tessuto che riveste tutto il corpo umano e costituisce l’apparato tegumentario. È l’organo più esteso del corpo umano.

Ha diverse funzioni, tra cui proteggere il corpo, regolarne la temperatura e percepire stimoli termici, dolorifici e pressori (tattili).

La pelle è composta da più strati:

l’epidermide è lo strato esterno protettivo ed è costituita da più strati; il derma permette di percepire il calore e il dolore ed è ricco di vasi sanguigni; l’ipoderma è ricco di grasso corporeo e ha una funzione di isolamento, poiché funge da cuscinetto protettivo per i muscoli.Per semplificare il recupero delle informazioni abbiamo registrato sul quaderno quanto è emerso dalla conversazione .

Ecco gli appunti:

Quindi ho fornito loro questa scheda che ho preparato:

Per approfondire ulteriormente possiamo dare qualche informazione sugli strati dell’epidermide.

Gli strati dell’epidermide

Lo strato corneo è lo strato più superficiale dell’epidermide, è chiamato cute, ed è costituito da molti strati di cellule appiattite e disposte su più strati. Si possono considerare due porzioni: una più profonda e compatta in cui le cellule (corneociti) sono unite tra loro, ed uno superficiale in cui le cellule (dette squame cornee) tendono a staccarsi per desquamazione. La pelle è, infatti, un organo estremamente dinamico, poiché le sue cellule si rinnovano continuamente. Più sotto abbiamo lo strato lucido, che si trova solo nella cute spessa (palmo della mano e pianta dei piedi).Lo stato granuloso è l’ultimo strato di cellule vive.Lo stato spinoso è uno strato spesso, formato da cellule chiamate cheratinociti, che risalgono gradualmente verso la superficie.Lo strato basale è lo strato più profondo dell’epidermide ed è sostenuto da una membrana basale che lo separa dal derma sottostante.Per consolidare questi concetti, abbiamo costruito un supporto visivo utilizzando un modellino di carta della pelle. Per farlo abbiamo utilizzato questo modello trovato in rete:

Qui potete scaricare la versione in bianco e nero.

Curiosità: Perché la pelle degli uomini ha colori differenti?

Nel mondo il colore della pelle umana si distribuisce su una tavolozza dalle dalle molte sfumature e per arrivarci sono servite decine di migliaia di anni. Anche se il colore della pelle è diverso non sono diversi gli antenati. Abbiamo tutti la stessa origine evolutiva.La pelle più scura è vantaggiosa per chi vive nelle regioni molto soleggiate, come quelle attorno all’equatore, mentre quella più chiara è vantaggiosa per chi abita nelle regioni più fredde, meno esposte al sole e più vicine ai poli.Diversi milioni di anni fa, questa distinzione però non esisteva, perché gli ominidi come l’Australopiteco Lucy avevano la pelle ricoperta da peli molto estesi e non erano molto diversi dagli scimpanzé.

Quando l’uomo iniziò a cacciare assumendo un’andatura eretta, si spinse negli spazi aperti e soleggiati della savana. Questo fece in modo che si liberasse dei peli in eccesso. Ciò facilitò la sudorazione e la dispersione del calore.

Se l’intensità dei raggi che ci investono è determinata dalla posizione geografica in cui viviamo, la quantità di raggi che penetra nell’organismo dipende dalla concentrazione di melanina.La melanina è un pigmento marrone scuro che è presente in maggiori quantità nella pelle di chi vive a latitudini tropicali, perché protegge la pelle dai raggi solari, impedendo scottature.

Con il tempo, l’uomo si spostò verso nord e verso sud, muovendosi dall’equatore verso località più vicine ai poli. Ai poli il problema principale non era più contrastare i raggi UV dannosi, ma produrre abbastanza vitamina D, indispensabile per la salute delle ossa, nonostante la poca esposizione solare: bisognava permettere che una certa quantità di raggi solari fosse assorbita dalla pelle (e quindi, occorreva meno melanina, che è un “filtro solare” naturale). Nelle regioni più settentrionali, la pelle è perciò divenuta più chiara.

Grazie a questi meccanismi, diverse popolazioni, a diverse latitudini e in diversi momenti storici hanno sviluppato diversi colori della pelle. Una differenza solo superficiale e nata dalle stesse, universali esigenze di adattamento.

Tratto da: “FocusJunior.it > Scienza > Curiosità scientifiche > Perché abbiamo il colore della pelle diverso?”

Per concludere l’argomento ho fornito lo schema preso dal sito mappe per la scuola ed ho chiesto ai ragazzi di formulare un discorso di qualche minuto sull’apparato tegumentario. Per facilitare il compito ho assegnato alcune “domande guida” per permettere loro di focalizzare i punti salienti da evidenziare:

Cosa significa tegumento?Da quali elementi è costituito l’apparato tegumentario?Quali sono le funzioni della pelle?Da quali strati è costituita la pelle? Quali funzioni svolgono?Queste domande possono essere poi proposte come interrogazione scritta.

L’articolo Apparato Tegumentario proviene da maestravera.it.
]] >Apparato Circolatoriohttps://www.maestravera.it/apparato-circolatorio/

Sat, 14 Mar 2020 13:57:22 +0000https://www.maestravera.it/?p=421Lezione di scienze per la classe quinta della scuola primaria sull’apparato circolatorio
L’articolo Apparato Circolatorio proviene da maestravera.it.
]] >Ho dovuto affrontare l’apparato circolatorio nella mia classe quinta della scuola primaria, nel periodo di sospensione delle attività didattiche, quindi lo abbiamo trattato a distanza per l’emergenza coronavirus.

In classe lo avevamo solo introdotto e non volevo che continuassero a studiarlo solo dal libro, per questo ho preparato una videolezione per arrivare agli alunni nel modo più efficace nonostante la distanza.

L’articolo Apparato Circolatorio proviene da maestravera.it.
]] >“Uno” di Isabella Pagliahttps://www.maestravera.it/letture-per-la-classe-prima-primaria-uno-di-isabella-paglia/

Thu, 18 Apr 2019 20:36:06 +0000https://www.maestravera.it/?p=398“Uno” è un libro per bambini di classe prima, scritto da Isabella Paglia e illustrato da Andrea Scoppetta. Lettura pensata per lettori alle prime armi, è scritto interamente in maiuscolo, presenta numerosi spunti di riflessione perché porta all’attenzione di grandi e piccini il tema della diversità, dell’accettazione dell’altro e del rispetto. Il protagonista è un […]
L’articolo “Uno” di Isabella Paglia proviene da maestravera.it.
]] >“Uno” è un libro per bambini di classe prima, scritto da Isabella Paglia e illustrato da Andrea Scoppetta.

Lettura pensata per lettori alle prime armi, è scritto interamente in maiuscolo, presenta numerosi spunti di riflessione perché porta all’attenzione di grandi e piccini il tema della diversità, dell’accettazione dell’altro e del rispetto.

Il protagonista è un simpatico extraterrestre la cui astronave atterra sulla Terra a causa di un guasto.

Unico sopravvissuto della sua specie, Uno inizia a vivere sulla Terra ma immergersi nella società, giocare coi bambini, farsi accettare, gli risulta estremamente complicato e resta solo per così tanto tempo che non ricorda più il suo vero nome e finisce per chiamare se stesso “Uno”.

Uno veste con abiti sgargianti e fa grossi sorrisi di tutti i colori, senza  però riuscire a fare amicizia, così ogni giorno torna alla sua astronave tutto solo.

Una notte un’altra astronave atterra vicino alla sua e una creatura bizzarra, che dice di chiamarsi “Qualcuno”, bussa alla sua porta chiedendo aiuto.

“Qualcuno” è molto diverso da “Uno” e inizialmente lui ne è spaventato, perciò non lo fa entrare, ma dopo qualche esitazione ripensa al freddo che sente dentro ogni volta che lo evitano ed accoglie Qualcuno nella sua casa.

Da quel momento inizia una bella amicizia tra Uno e Qualcuno, un’amicizia stravagante, colorata, divertente, ma soprattutto contagiosa!

Finalmente anche tutti gli altri comprendono che non è necessario essere uguali per essere amici e nessuno, da quel momento, ha più paura di fare cose diverse.

Isabella Paglia ci presenta la diversità e il cambiamento per quello che è, ovvero un’occasione di crescita e di rinnovamento. La diversità spaventa perché ci costringe a rimetterci in discussione, ma accettare gli altri, accogliendone le diversità come qualcosa di positivo è l’unico mezzo che abbiamo per crescere.

[embedded content]
Lettura consigliatissima!!!
L’articolo “Uno” di Isabella Paglia proviene da maestravera.it.
]] >

BERGAMOSCIENZA 2023

BERGAMOSCIENZA 2023

INFINITO E INFINITESIMO

XXI edizione, 29 settembre – 15 ottobre

Bergamo, 25 settembre – Dal 29 settembre al 15 ottobre torna la XXI edizione di BergamoScienza, il primo festival di divulgazione scientifica in Italia. Organizzato dall’Associazione BergamoScienza, il festival chiama a raccolta scienziati, studiosi e divulgatori di fama internazionale rinnovando un immancabile appuntamento per appassionati e curiosi di ogni età.

Come ogni inizio autunno, diciassette giornate animeranno con conferenze, laboratori, spettacoli e tour virtuali, la città di Bergamo, e stimoleranno le riflessioni di un pubblico vasto ed eterogeneo (324.790 hanno seguito la manifestazione l’anno scorso, 74.676 in presenza e 250.114 da remoto, dall’Italia e dall’estero).

La XXI edizione di BergamoScienza, grazie alla presenza di scienziati e scienziate, ricercatori e comunicatori della scienza dall’Italia e dal mondo, apre una finestra sugli infiniti e infinitesimi della realtà che ci circonda: dalla complessità del cosmo a quella degli organismi viventi, dalla vastità di oceani e deserti alle innumerevoli strade dell’evoluzione umana, da virus e batteri invisibili che mutano,  a modifiche calibrate del DNA, segnali chimici  che se pur quasi impercettibili hanno uno straordinario impatto sulla vita del nostro pianeta.

Come da tradizione torna La Scuola in Piazza. Nel pomeriggio di sabato 30 settembre e nell’intera giornata di domenica 1 ottobre, il Sentierone ospiterà la consueta fiera scientifica on the road, che quest’anno coinvolge 35 istituti scolastici di Bergamo e provincia che, con exhibit, giochi ed esperimenti, stimoleranno la curiosità di piccoli e grandi visitatori.

PROGRAMMA

La XXI edizione di BergamoScienza prende avvio venerdì 29 settembre con l’inaugurazione a Palazzo delle Libertà, dell’esposizione sVALVoLATI. La chirurgia del cuore, un viaggio nel tempo. In occasione dell’apertura della mostra, alle ore 17, si terrà la prima conferenza del festival che vedrà in dialogo, introdotti da Gianvito Martino, il cardiochirurgo di fama mondiale Ottavio Alfieri e il giornalista scientifico Luigi Ripamonti. Curato da Alessandro Bettonagli, Francesco Maisano e Ottavio Alfieri, il percorso espositivo è realizzato da BergamoScienza in collaborazione con l’IRCCS Ospedale San Raffaele – Gruppo San Donato. Un viaggio interattivo nel passato e nel futuro della cardiochirurgia che celebra Bergamo e Brescia, Capitale Italiana della Cultura 2023, come centri di eccellenza nell’evoluzione delle terapie del cuore non invasive. Aperta fino al 22 dicembre, l’esposizione ripercorre le tappe evolutive di una branca della medicina che, dagli studi sul cuore degli antichi Egizi alle più innovative tecniche di cardiochirurgia robotica, ha salvato e continua a salvare innumerevoli vite.

Ospiti del festival saranno alcune delle personalità più illustri della comunità scientifica internazionale che, con un linguaggio accessibile a tutti, illustreranno gli avanzamenti delle loro ricerche. Tra i relatori di questa edizione ben due Premi Nobel. Kip Thorne, Nobel per la Fisica 2017 per l’osservazione delle onde gravitazionali, terrà la conferenza La mia storia d’amore con il lato distorto dell’Universo. Come è nato l’Universo? Possiamo viaggiare indietro nel tempo? Thorne guiderà il pubblico in un viaggio nel lato distorto dell’universo, popolato da oggetti e fenomeni originati da spazio e tempo deformati. Tra buchi neri in collisione, wormhole e vortici spaziali, come nel film Interstellar – di cui Thorne ha contribuito alla sceneggiatura – l’incontro analizzerà i misteri della fisica dei viaggi nel tempo. La conferenza è moderata da Gianvito Martino (5 ottobre).

Nell’ultimo fine settimana attesissima la presenza di Serge Haroche,insignito delpremio Nobel per la Fisica nel 2012 per le sue ricerche sperimentali sulla misurazione e sulla manipolazione di singoli sistemi atomici. Il fisico sarà protagonista della 11th Rita Levi Montalcini Lecture dal titolo La scienza della luce, da Galileo alla fisica quantistica, in dialogo con Dario Menasce, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Haroche illustrerà le ultime frontiere degli studi sulla luce, un fenomeno che affascina l’umanità fin dalla notte dei tempi. La ricerca sulle sue proprietà ha contributo alla nascita della scienza moderna e ha condotto alle teorie della relatività e della fisica quantistica, rivoluzionando la nostra visione del mondo (15 ottobre).

Le nuove frontiere dello spazio

La ricerca di vita extraterrestre è una delle sfide più emozionanti della scienza. Avi Loeb, fisico teorico e presidente più longevo del Dipartimento di Astronomia di Harvard, racconterà al pubblico le scoperte del Galileo Project, un progetto di ricerca internazionale incaricato di scovare indizi di reperti tecnologici extraterrestri sul nostro pianeta, inaugurando, di fatto, una nuova disciplina di frontiera: quella dell’archeologia interstellare. L’incontro è moderato dal giornalista Gabriele Beccaria (8 ottobre).

Torna a BergamoScienza un amico del festival, Luca Parmitano, il primo astronauta italiano a ricoprire il ruolo di comandante della Stazione Spaziale Internazionale. In un dialogo con Luca Perri, coordinatore scientifico di BergamoScienza e Ilaria Zilioli dell’Agenzia Spaziale Europea, Parmitano svelerà i segreti di uno dei mestieri più affascinanti del mondo. Tanti saranno gli interrogativi, tra scienza e fantascienza, per comprendere meglio la vita degli esploratori dello spazio (7 ottobre).

Lo scorso agosto, un nuovissimo strumento si è aggiunto a quelli in uso nella Stazione Spaziale Internazionale: si tratta del laboratorio biochimico in miniatura di ZePrion, che studierà un protocollo innovativo per sviluppare nuovi farmaci contro le malattie da prioni. Uno dei ricercatori del programma, Pietro Faccioli, docente di fisica applicata all’Università di Milano Bicocca, illustrerà i dettagli di un progetto sperimentale che, intrecciando spazio e biochimica, amplierà gli orizzonti della ricerca medico-scientifica. Modera la giornalista Anna Violato (14 ottobre).

Si passa all’economia spaziale con l’astrofisica Simonetta di Pippo, direttrice dello Space Economy Evolution Lab (SEE Lab) di SDA Bocconi. Oggi la space economy vale circa 470 miliardi di dollari, con previsioni di crescita percentuale a due cifre entro il 2040. In futuro la specie umana diventerà multiplanetaria? O la ricerca spaziale ci aiuterà a salvare il nostro attuale pianeta?  Modera Ilaria Zilioli (15 ottobre).

La sostenibilità delle missioni spaziali, tema di stringente attualità, sarà al centro di due conferenze: nella prima Camilla Colombo, docente del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico di Milano, si soffermerà sulle soluzioni da attuare per risolvere il problema dei detriti spaziali, la cui presenza sta aumentando in maniera esponenziale a causa del numero crescente di missioni internazionali. L’incontro è moderato da Tommaso Nicolò, divulgatore di Passione Astronomia (14 ottobre). Nel corso della seconda conferenza, Stefano Bianchi dell’ESA, intervistato dal giornalista Giovanni Caprara, illustrerà le nuove tecnologie di sviluppo dei razzi, sempre più sicuri e sostenibili (14 ottobre).

Il viaggio nelle vastità dell’universo si conclude con due appuntamenti relativi allo studio delle onde gravitazionali. Spiegherà cosa sono, come funzionano e cosa ci raccontano la storica della fisica Adele La Rana, nel corso di un incontro introdotto da Simone Iovenitti dell’Associazione BergamoScienza (13 ottobre). Una tavola rotonda dimostrerà, inoltre, come il nostro Paese sia stato, fin da subito, parte attiva nel processo che ha portato alla scoperta e alla verifica dell’esistenza delle onde gravitazionali. Oggi l’Italia, oltre a ospitare l’interferometro di seconda generazione Virgo a Cascina (Pisa), è candidata ad accogliere, a Sos Enattos in Sardegna, la nuova struttura di terza generazione Einstein Telescope. Si tratta di una straordinaria opportunità per il nostro Paese, sul quale ricadranno i benefici di un’attività di ricerca tecnologica d’avanguardia di livello mondiale. Ne discutono Monique Bossi e Marco Pallavicini dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Luca Perri dell’Associazione BergamoScienza moderati dalla conduttrice radiofonica Sara Zambotti (1 ottobre).Letture dell’attrice Maria Giulia Scarcella.

Un pianeta da salvaguardare: ambiente, clima e sostenibilità

Dall’esplorazione dello spazio alla vita sulla terra: il nostro pianeta è sempre più minacciato dalle problematiche che l’emergenza climatica porta con sé.

Le conseguenze del riscaldamento globale stanno modificando la vita di intere comunità, che si trovano a dover affrontare la sfida di adattarsi al clima che cambia. Dai nativi groenlandesi che lottano per evitare l’apertura di nuove miniere, alla giovane ricercatrice che in Uganda progetta stazioni meteo smart per favorire l’agricoltura: la giornalista Sara Moraca e la climatologa Elisa Palazzi daranno voce alle storie di chi sta già agendo per costruire un futuro migliore (7 ottobre). Modera Andrea Gianola di WeScience.

Monitorare l’impatto che il cambiamento climatico ha sugli oceani, i più vasti e complessi ecosistemi del nostro pianeta, è una delle priorità della comunità scientifica internazionale. Ne parlerà l’esperto di biologia delle piante Chris Bowler, neo presidente della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, in un incontro introdotto dal filosofo evoluzionista Telmo Pievani (7 ottobre).

Ancora il mare è il protagonista dell’incontro con il naturalista Alfonso Lucifredi, che guiderà il pubblico in un appassionante viaggio nella storia della navigazione e dei naufragi, dal Titanic alla leggendaria Endurance di Shackleton (8 ottobre). Modera Anna Spinelli di WeScience.

Secondo alcuni viviamo nell’Antropocene, l’era del dominio umano sul pianeta. Ma forse dovremmo parlare di Wasteocene, un’epoca segnata dalla continua produzione di sostanze, comunità e luoghi di scarto. Lo storico dell’ambiente Marco Armiero, dell’Istituto di Storia della Scienza dell’Università Autonoma di Barcellona, condurrà i partecipanti in un viaggio nelle viscere del Westocene, analizzando le esperienze di resistenza che lo rifiutano. Introduce il sindaco di Bergamo Giorgio Gori (7 ottobre).

Come si rende più sostenibile il settore della tecnologia? Ce lo raccontano Anna Rita Odorizzi, Daniele Paradiso e Alessandro Beretta di StMicroelectronics, che progetta soluzioni ed ecosistemi per ridurre l’impatto ambientale dei prodotti tech (4 ottobre).

La conoscenza del pianeta che abitiamo passa anche dallo studio delle creature che lo hanno popolato milioni di anni fa. Il paleontologo Cristiano Del Sasso, mostrando immagini e video inediti, racconterà la storia dell’incredibile scoperta, nel deserto del Sahara, dello scheletro di Spinosaurus aegyptiacus. Si tratta della prima e finora unica specie di dinosauro semiacquatico mai studiata, nonché del più grande predatore di tutti i tempi. Modera il divulgatore scientifico Diego Mattarelli (7 ottobre).

Dal mondo animale a quello vegetale, con un dialogo tra Paola Bonfante, professoressa emerita di Biologia all’Università di Torino, e il filosofo della scienza spagnolo Paco Calvo. Le piante sono “intelligenti”? A partire da questo interrogativo i due studiosi si confronteranno per esplorare se e come una categoria umana, come quella dell’intelligenza, possa essere applicata alle piante. Modera il biologo Danilo Zagaria (1 ottobre).

Spazio, infine, a una delle figure più rilevanti della storia delle scienze naturalistiche, Ulisse Aldrovandi, precursore della scienza moderna. A ripercorrerne la vita e le imprese, sulla scia del cinquecentesimo anniversario della sua nascita, saranno Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto Botanico di Bergamo, la geologa Grazia Signori e Giovanni Carlo Federico Villa dell’Università degli Studi di Bergamo (7 ottobre).

Salute e medicina

Come ogni anno, il festival dedica grande attenzione alle ricerche in campo medico, incaricando esperti del settore di raccontarne gli ultimi esiti.

Si parte con un dialogo tra Roberta Fulci, autrice scientifica e conduttrice radiofonica, e Agnese Collino, supervisore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi, volto a ripercorrere la storia del dolore, che da sempre medici e scienziati cercano di misurare, definire e interpretare. Tra punture e arti fantasma, sale parto ed evoluzione, le due studiosi tenteranno di ricostruire la storia di un’impresa impossibile (1 ottobre).

Che effetto ha l’alta quota sulla nostra salute? Che rischi si possono correre sui sentieri? Tre ricercatori risponderanno ai quesiti con evidenze di studi effettuati nell’ambito della fisiologia e della medicina di montagna. Intervengono: Guido Ferretti, dell’Università degli studi di Brescia, Simona Mrakic-Sposta, dell’Università Telematica San Raffaele di Roma e Lorenza Pratali, della Società Italiana di Medicina di Montagna (11 ottobre).

Numerosi sono gli incontri che il festival propone in collaborazione con enti, associazioni e fondazioni di rilevanza nazionale operanti nel campo della salute e della ricerca.

Luigi Naldini e Alessandro Aiuti, rispettivamente direttore e vicedirettore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica, e Francesca Pasinelli, direttore Generale di Fondazione Telethon, approfondiranno i risvolti di una particolare tipologia di terapie avanzate: le terapie geniche, una vera e propria sfida per sconfiggere numerose patologie rare, ma non solo. Modera la divulgatrice scientifica Annamaria Zaccheddu (11 ottobre).

Arrivare prima per curare meglio. Questo è l’obiettivo degli screening oncologici, che negli ultimi cinquant’anni hanno contribuito a rivoluzionare le prospettive di trattamento di alcuni fra i tumori più diffusi. Giulia Veronesi, direttrice del programma di Chirurgia Robotica Toracica presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele, e Silvia Deandrea, dottoressa specializzata in screening oncologici, si confronteranno sull’impatto degli screening sulla vita delle persone e sull’economia dei sistemi sanitari. Modera la giornalista Donatella Barus (3 ottobre).

Di nuove sfide contro il cancro, e in particolare di dieta e immunoterapia, si parlerà con i ricercatori AIRC Alessandra Gennari e Claudio Vernieri, intervistati dal divulgatore scientifico Ruggero Rollini (4 ottobre), mentre con la Fondazione ARTET si discuterà delle cause, dei fattori di rischio e dei sintomi della trombosi, una patologia ancora troppo trascurata e sottovalutata. Con Anna Falanga, dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, Sara Gamba e Patricia Rosas-Gomez, ricercatrici di Fondazione ARTET e Franco Piovella della Fondazione I.R.C.C.S. Istituti Clinici Scientifici Maugeri. Modera la giornalista Roberta Villa (9 ottobre).

Nascere o diventare sordi pone sfide complesse all’individuo e alla società. Accanto alla diffusione di innovazioni tecnologiche, come quelle degli impianti cocleari, oggi le neuroscienze aprono nuovi e importanti scenari. L’incontro, a cura dell’Ente Nazionale dei Sordi, vedrà protagonista Francesco Pavani dell’Università degli Studi di Trento, intervistato da Sofia Erica Rossi dell’Associazione BergamoScienza (12 ottobre).

Si ripercorrerà, infine, la storia delle trasfusioni di sangue, pratica imprescindibile senza la quale oggi sarebbero impossibile i trapianti, con Tiziano Gamba, del Comitato Scientifico Avis Nazionale e Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri (12 ottobre).

Scienza, tecnologia e attualità

Dagli antichi greci al buddhismo, la nostra capacità di avere il controllo sulla realtà affascina i filosofi da migliaia di anni, eppure, solo di recente abbiamo elaborato una scienza rigorosa della consapevolezza di sé, la metacognizione. Stephen Fleming, direttore del MetaLab Lab alloUniversity College di Londra, ci guiderà alla scoperta di questo nuovo campo delle neuroscienze, tra intuizioni che spaziano dall’informatica alla psicologia, passando per la biologia evolutiva. Fleming sarà in dialogo con il neurologo Stefano Cappa, dell’Associazione BergamoScienza (15 ottobre).

Di Intelligenza Artificiale, realtà virtuale e tecnologie digitali – innovazioni che stanno già cambiando le nostre abitudini quotidiane e le modalità con cui oggi si fa scienza – si discuterà nel corso di quattro appuntamenti.

Il primo è una tavola rotonda organizzata in occasione della Notte Europea dei Ricercatori (29 settembre), sul rapporto tra ricerca scientifica e intelligenza artificiale, per produrre nuove conoscenze e tecnologie. Interverranno Elena Cuoco, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Maria Francesca Murru e Antonio Ferramosca dell’Università degli Studi di Bergamo, Federica Agosta e Antonio Esposito dell’Università Vita Salute San Raffaele e Michela Bozzetto, dell’Istituto Mario Negri. Saranno intervistati da Agnese Collino, Luca Perri e Nicola Quadri (29 settembre).

Il secondo incontro è incentrato sulle ultime e più avanzate frontiere della realtà virtuale, strumento dalle potenzialità ancora non del tutto espresse, anche a causa di alcuni vincoli tecnici difficili da superare. Sarà data voce direttamente agli ideatori di un nuovo tipo di realtà virtuale, destinata a rivoluzionare il mondo del cinema, dei videogiochi e della divulgazione scientifica: Guido Meardi e Gianluca Meardi, fondatori di V-Nova, Marco Pizzoni, fondatore Way Experience e il regista Alessandro Crecolici. Moderati la tech influencer Fjona Cakalli (30 settembre).

Al centro del terzo appuntamento i giochi di ruolo. Si sperimenterà in che modo oggi la conoscenza della paleontologia e della museologia possa diffondersi giocando a giochi divenuti ormai cult,come Dungeons and Dragons. Un narratore e alcuni giocatori d’eccezione si cimenteranno in un’avventura creata appositamente per l’occasione: Benedetta Colombo, operatrice culturale e storica dell’arte, Simone Iovenitti e Willy Guasti, dell’Associazione BergamoScienza, Andrea Plazzi, matematico e traduttore, lo scienziato ambientale Mattia Teruzzi e Dario Grillotti, della Scuola Internazionale di Comics (30 settembre).

Infine, le competenze digitali possono configurarsi anche come uno strumento concreto contro la violenza economica, una situazione che affligge ancora molte donne in Italia, costrette a subire il controllo del partner. In un incontro nella sede della Banca d’Italia di Bergamo si parlerà di quali strumenti e abilità digitali è possibile avvalersi oggi per contrastare questo fenomeno e tutelarsi (12 ottobre).

In questi ultimi anni – complice anche la proliferazione di piattaforme digitali per la diffusione di contenuti video e audio – la scienza è diventata una delle protagoniste indiscusse di serie tv, film e podcast: un esempio è Breaking Bad, una delle serie televisive di maggior successo della storia, basata sulle vicende di un professore di chimica che, per sbarcare il lunario, inizia a sintetizzare metanfetamina. Ma quanta chimica reale si nasconde dietro la finzione televisiva? Risponde a questa domanda il divulgatore scientifico Danilo Gasca, in un incontro moderato da Mariaelena Enni di WeScience (6 ottobre).

La scienza, in particolare la fisica, è protagonista anche di Oppenheimer, l’ultimo, celebratissimo film di Christopher Nolan. Luca Perri del comitato scientifico di BergamoScienza esaminerà in che modo la scienza viene qui rappresentata e, soprattutto, racconterà la storia e divulgherà i segreti del Progetto Manhattan. Modera Roberto Taino di WeScience (8 ottobre).

In Italia il mercato dei podcast continua a crescere, mentre la radio sembra non invecchiare mai, dimostrando la voglia del pubblico di ascoltare le storie (anche quelle di scienza) direttamente dalla voce dei protagonisti. Ma cosa vuol dire parlare di scienza oggi? Ne discutono Emanuele Menietti, giornalista de Il Post, Roberta Fulci, conduttrice radiofonica e Ilaria Zanardi, ricercatrice del CNR. Modera Nicola Quadri (30 settembre).

Spazio agli scienziati e agli imprenditori del futuro, con due appuntamenti che celebrano i giovani talenti del territorio: il primo è il Phd Day 2023, nel corso del quale 47, tra ragazzi e ragazze, riceveranno il titolo di Dottore di ricerca, alla presenza di Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Andy Neely, docente dell’Università di Cambridge, Gianpietro Cossali, Direttore della Scuola di Alta Formazione Dottorale e Gianvito Martino, presidente dell’Associazione BergamoScienza (6 ottobre); il secondo è la finale della competizione Start Cup Bergamo 2023, il progetto di formazione imprenditoriale ad alto contenuto innovativo dell’Università degli studi di Bergamo. Durante l’evento gli studenti, i docenti e gli ospiti dialogheranno sul tema della crescita d’impresa e degli ecosistemi dell’innovazione a favore dei giovani (9 ottobre).

Musica

Prosegue la collaborazione di BergamoScienza con Contaminazioni Contemporanee, festival internazionale di musica contemporanea, ideato e diretto da Alessandro Bettonagli, direttore artistico di BergamoScienza.

Domenica 8 ottobre, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, è in programma l’anteprima mondiale della composizione Pastorals di Valentin Silvestrov, considerato il maggior compositore ucraino vivente e uno dei più grandi compositori di musica contemporanea. La composizione, commissionata dal festival Contaminazioni Contemporanee per la sua diciassettesima edizione, verrà eseguita dalla violinista Hanna Weinmeister, dalla violoncellista Anja Lechner e dalla pianista Anna Gourari: un nuovo trio che sta ottenendo grande successo di critica e di pubblico e che si riunirà in occasione della presentazione del brano di Valentin Silvestrov.

Gli spettacoli e i laboratori

Quest’anno saranno 16 gli spettacoli del palinsesto del festival. Gli appuntamenti racconteranno il nostro pianeta e le leggi fisiche che lo governano, esploreranno i misteri del cosmo, ripercorreranno la storia di grandi scienziati e scienziate. In programma anche la proiezione di due film.

Non mancheranno anche quest’anno i laboratori per bambini e bambine, ragazzi e ragazze dai 3 anni in su, organizzati dalle scuole di Bergamo, Cremona, Mantova e da enti e associazioni private del territorio. Oltre 140 appuntamenti, in presenza e da remoto, stimoleranno la curiosità e la voglia di mettersi in gioco dei giovani partecipanti: giochi, esperimenti, quiz, visite guidate, workshop creativi condurranno i piccoli scienziati in erba alla scoperta di un’infinità di discipline diverse.

Il programma è disponibile sul sito: www.bergamoscienza.it

Tutti gli eventi sono gratuiti.

Per conferenze, spettacoli e laboratori è necessaria la prenotazione.

Tour virtuali visibili in streaming sul sito e sui canali social del festival.

Vuoi rimanere aggiornato sulle nuove tecnologie per la Didattica e ricevere suggerimenti per attività da fare in classe?

Sei un docente?

soloscuola.it la prima piattaforma
No Profit gestita dai

Volontari Per la Didattica
per il mondo della Scuola. 

 

Tutti i servizi sono gratuiti. 

Associazione di Volontariato Koinokalo Aps

Ente del Terzo Settore iscritta dal 2014
Tutte le attività sono finanziate con il 5X1000