India, l’allarme di Ruchika: “Scuola e bambini, un disastro. Crisi senza precedenti”

“Il Covid ha lasciato il mondo in una crisi senza precedenti”, è il duro sfogo di Ruchika, segretario dei servizi sociali in India.

a causa del lockdown in India, le vite di migliaia di famiglie emarginate, di lavoratori, di anziani, si stanno sgretolando. Quelli però più colpiti sono i bambini, in particolare modo quelli che vivono per strada, nelle tribù nomadi e quelli diversamente abili. Non solo sono stati colpiti dalla malattia, ma anche da altro.

I bambini dormono per strada in preda alla fame e sono esposti a tutti i tipi di abusi e sfruttamento, compresi quelli sessuali.

“In questo momento di drammatica incertezza, è nostro dovere garantire aiuto per queste persone. Speriamo che presto arrivino alla base i soccorsi dovuti. Intanto stiamo facendo del nostro meglio per aiutare tutta la comunità”.
Ruchika ha sempre lavorato con bambini vulnerabili da 35 anni. Si è attivato per i problemi legati all’ istruzione, alimentazione e assistenza sanitaria. Dal 2019 l’organizzazione è anche intervenuta sui problemi di sostentamento della comunità transgender.

“Nella comunità di Bhubaneswar, a 150 famiglie di transgender siamo riusciti a far arrivare alimentari per il sostentamento di un mese, sapone per l’igiene e mascherine e materiale sanitario. Lo stesso è stato fatto con i bambini che vivono per strada”.

Il lavoro di Ruchika è inarrestabile, con un gruppo di collaboratori della Childline India Foundation, raggiungono tutti i bambini e le famiglie bisognose notte e giorno.

“In questo periodo di chiusura, i bambini che non hanno possibilità economiche per permettersi un tablet, non hanno potuto socializzare con nessuno e nemmeno andare a scuola, questo causa nei bambini ansia e frustrazione, sono confusi, smarriti. Tuttavia, stiamo cercando, con l’aiuto di 65 insegnanti e 10 di sostegno, di migliorare l’istruzione di 3000 bambini. Stiamo, inoltre aiutando anche i giovani a trovare un lavoro, preparandoli con l’insegnamento di uso del computer, relazioni con i clienti, vendita, logistica, compreso l’inglese”.

Un altro problema che l’organizzazione sta affrontando è quella sulla violenza domestica, aumentata con le restrizioni governative. Anche la Commissione nazionale per le donne ha lanciato l’allarme sull’aumento delle violenze domestiche dall’inizio del blocco.

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