Scuola e nuova zona gialla: le riaperture di Draghi e il “pensiero dominante”

Mario Draghi ha un “pensiero dominante”: riaprire la scuola al più presto, virus permettendo. È vero che bisognerà far passare Pasqua e che bisogna analizzare i dati della curva epidemiologica, ma Draghi non vuole farsi trovare impreparato e che, senza ombra di dubbio, al primo posto nel suo elenco delle riaperture figura la scuola.

LE PAROLE DEL PREMIER

 “Mentre la campagna di vaccinazione procede, è bene iniziare a pianificare le riaperture”, ha sottolineato. Subito aggiungendo: “Cominceremo a riaprire le scuole primarie e dell’infanzia, se la situazione lo permette anche nelle zone rosse, dopo Pasqua”.

Una nuova zona gialla

Per la riapertura delle altre attività l’ipotesi è di far tornare in vigore la zona gialla, di fatto “sospesa” nel pacchetto di restrizioni dell’ultima stretta avviata dal 15 marzo per limitare il più possibile gli spostamenti e arginarela diffusione del contagio. Ma potrebbe essere una zona gialla “nuova” e non ci si arriverà subito. Dal centrodestra si spinge per riaprire, ma scienziati e tecnici del Cts, sulla base del quadro epidemiologico, hanno manifestato più di una perplessità rispetto all’eventualità di allentare le restrizioni in vigore. Riaprire al pubblico bar e ristoranti, far ripartire le attività agevolerebbe spostamenti e incoraggerebbe gli assembramenti. Impensabile per gli scienziati, con lo scenario attuale.

L’orientamento, al momento – scrive l’Huffington Post sembra quello di prorogare, con un nuovo decreto, le misure in vigore per un periodo che potrebbe arrivare fino a due settimane. Successivamente, dati permettendo “reintrodurre la zona gialla”. Anche se con parametri diversi.

Ritorno tra i banchi, “ma non sia stop and go”

Si è cominciato a parlare della riapertura della scuola, a partire da infanzia e primaria, che si annuncia un tema caldo per i prossimi giorni,

sul quale tra i ministri potrebbero registrarsi idee diverse.

Forza Italia e Pd concordano sulla necessità di un ritorno tra i banchi in presenza, sostenuta anche dall’Anci, con il presidente Antonio Decaro. Per la vicepresidente dei berlusconiani al Senato, Licia Ronzulli, che ha ringraziato Draghi per “aver accolto le sollecitazioni del mondo dell’infanzia e di Fi e per essersi impegnato a riaprire – se possibile – le scuole dopo Pasqua, anche nelle zone rosse”, “la scuola deve essere il primo comparto a tornare alla normalità”.

“La primavera cominci dalla scuola”, ha scritto in una nota Manuela Ghizzoni, responsabile istruzione, università e ricerca del Partito Democratico, sottolineando: “Ogni sforzo deve essere finalizzato a trovare soluzioni veloci e praticabili affinché, a partire da nidi, scuole d’infanzia e primaria, possano riprendere le attività scolastiche in piena sicurezza”.

E “si eviti lo stop and go che ha caratterizzato i mesi precedenti di attività scolastica”. Spera in “una riapertura vera, non a singhiozzo” anche l’Anp con il presidente dell’associazione in Lazio, Mario Rusconi, che, a nome dei presidi, ha assicurato: “I dirigenti sono pronti a far tornare gli studenti in aula dopo Pasqua” chiedendo sostegno agli enti locali qualora, per tenere a bada le varianti, il Cts dovesse indicare misure più severe da adottare nelle scuole e supporto perché tutti i territori siano dotati di una connessione sufficiente per garantire la continuità didattica, anche se a distanza. In vista di nuovi stop – “sappiamo che potranno esserci”, ha spiegato Rusconi. Ora, però, si pensa a riaprire.

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