Scuola, docenti arrestate per “mazzette”: ecco come convincevano le altre insegnanti
«Perderete il tram perché non esiste l’etica morale»: così due insegnanti, finite ieri agli arresti domiciliari, cercavano di convincere due giovani donne a pagare consistenti somme di denaro per superare un concorso. Le insegnanti, che avranno modo di fornire i chiarimenti che riterranno opportuni e di riferire la propria versione dei fatti, sono C. M.e T.O.(a casa di quest’ultima sono stati trovati 48 mila euro di cui lei rivendica la provenienza lecita), molto note nell’ambiente anche perché entrambe svolgono attività sindacale. Insegnano rispettivamente Grafica ed Educazione motoria all’istituto tecnico «Marconi» di Giugliano.
SOMME PER SUPERARE CONCORSO 2020
Sono accusate . secondo quando rileva il Corriere del Mezzogiorno – di corruzione per induzione: avrebbero infatti dato vita a un giro di mazzette per superare concorsi per l’insegnamento, tra cui il noto «concorsone» della primavera 2020. Tutto è venuto alla luce grazie a due sorelle, che avevano già sostenuto il concorso per la selezione di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado per gli ambiti di laboratori di tecnologia e tecniche per la comunicazione multimediale.
Entrambe erano in attesa dei risultati: le correzioni non erano ancora iniziate e gli inquirenti sono intervenuti prima, proprio per impedire assegnazioni illegali di cattedre. Le due sorelle sono state avvicinate da una terza persona. legata alle due indagate. Si sono recate a colloquio con una delle docenti.
DUE SORELLE HANNO REGISTRATO COLLOQUIO
Un colloquio interamente registrato con il cellulare. Durante il quale è formalizzata la richiesta di denaro che avrebbe concesso loro il superamento del concorso. In quel caso è stato anche applicato uno sconto: si trattava di due ex alunne e di due sorelle, quindi invece di 30 mila euro la somma da corrispondere sarebbe stata di 20 mila. Le due ragazze hanno preso tempo, dicendo di non avere a disposizione i soldi. Poi hanno consegnato tutto agli investigatori.
Analoga proposta è stata fatta anche a un’altra candidata a cui però sono stati chiesti. 40 mila euro. La candidata agli inquirenti ha detto che non era la prima volta che una delle due l’avvicinava per quel tipo di richiesta. In precedenza, ha raccontato, le era stata prospettata la possibilità di superare, pagando 20 mila euro.
Un altro concorso, relativo all’assegnazione di una cattedra come insegnante di sostegno. Secondo quanto emerge dall’indagine le due professoresse lasciavano intendere alle candidate che l’ingente somma sarebbe divisa tra i componenti della commissione esaminatrice di cui C. M. faceva parte. Gli altri componenti, però, venuti a conoscenza della vicenda, hanno presentato una querela al commissariato di Pompei, che ha poi svolto le indagini.
SCUOLA, INDAGINI A NAPOLI NORD
Indagini che, per competenza territoriale (i fatti sono avvenuti a Giugliano), sono coordinate dal procuratore facente funzione di Napoli Nord, Carmine Renzulli, e dal sostituto Paola Izzo. La certezza della tentata induzione a dare o a promettere utilità, riguarda, al momento, tre candidate,.Ma sono in fase di valutazione molti altri casi. In alcuni dei quali le somme sarebbero versate. Le due professoresse organizzavano anche corsi per la preparazione ai concorsi e anche in queste occasioni avrebbero chiesto ai partecipanti soldi per il superamento della prova.
Dalle conversazioni registrate emerge che C. O. avrebbe assicurato il superamento del concorso manovrando le correzioni delle prove (che si eseguono su una piattaforma informatica) grazie all’intervento di M..
