Scuola, arriva il protocollo unico valido in tutta Italia contro il contagio tra i banchi
L’Italia resta in zona rossa e arancione ma la scuola deve ripartire. Questa la scelta di Mario Draghi che, indipendentemente dal colore della regione, da domani fa tornare gli studenti in classe (per le regioni rosse, si va in presenza fino alla prima media).
Tornare in classe non deve significare, però, allentare le norme e lasciare il via libera a contatti e assembramenti. E’ per questo che il presidente del Consiglio non tralascia il fattore sicurezza e comincia a pensare ad un protocollo unico da adottare nelle scuole di tutta Italia per prevenire ed eventualmente gestire i contagi.
Questo permetterebbe anche di mettere fine a tutte le incertezze che ricorrono, spesso e volentieri, anche nelle stesse città e a causa di indicazioni contrastanti.
Lo fa sapere il Sole 24 ore: in queste ore il provvedimento è in via di definizione tra il dicastero della Salute e quello dell’Istruzione diretto da Patrizio Bianchi.
Da quello che si apprende, sarà vietato ai ragazzi di stare insieme davanti alle macchinette di distribuzione di merendine e bevande che, se necessario, saranno disattivate.
Vietato creare gruppi e incontri in grado di generare assembramenti: nonostante la scuola sia il luogo in cui i giovani più socializzano, il distanziamento deve rimanere ancora la regola fondamentale da seguire.
Toccherà ai dirigenti scolastici garantire il rispetto di tutte le regole affinchè l’unico momento di aggregazione tra studenti, sempre con le previste distanze, sia quello in classe. Durante la lezione.