Le donne nella storia della Scuola: Maria Pellegrina Amoretti

Maria Pellegrina Amoretti nacque a Oneglia nel 1756. Nipote di un illustre studioso, Maria impara greco, latino e filosofia fin da piccola.

Durante le fasi della sua crescita si indirizza verso lo studio di giurisprudenza, inizia così ad apprendere la materia sui libri del fratello, continuando poi privatamente.

La sua laurea venne rifiutata dall’Università di Torino, ma venne, per fortuna, accolta dall’Ateneo di Pavia. In questa città precedentemente si era trasferita per continuare gli studi, grazie al professore di Legge Luigi Cremani nonché relatore della sua tesi.

Maria sostiene un esame scritto e orale in latino, e alcuni giorni prima della tesi, espone alle porte dell’Università le 100 tesi di Giurisprudenza dedicate all’arciduchessa Beatrice d’Este.

Nel mese di giugno del 1777 le viene conferita la laurea in ‘Utroque Iure’

che letteralmente ha il significato di: ‘nell’uno e nell’altro diritto’ civile e canonico.

Dopo la discussione della tesi, la neo-laureanda venne ricevuta a Milano dall’Arciduchessa Maria Beatrice d’Este che, grata per aver ricevuto la dedica, le consegnò un dono prezioso.

Dopo qualche anno Maria scrisse una lettera al Conte di Firmian, Ministro Plenipotenziario complimentandosi per la nomina a Commissario Imperiale e per ringraziarlo per la sua disponibilità durante la sua permanenza a Milano:

“Memore sempre quale io mi ritrovo dei segnalati favori di cui mi vole aparte l’impareggiabile generosità di Vostra Eccellenza allorquando in codesti Cesarei fortunatissimi stati,

godendo dei suoi luminosi auspici ebbi perfino la sorte di inchinarla più volte di presenza… Umilissima Devotissima Serva Vera Pellegrina Amoretti”.

La risposta del Ministro arrivò un mese prima della morte della Amoretti:

“Quel poco, che ho potuto fare a di Lei riguardo durante la sua dimora in questi Stati, era dovuto al di Lei merito. Continui Vostra Signoria Illustrissima a far onore al suo Sesso ed alla sua Patria”.

Maria Pellegrina Amoretti morì dieci anni dopo la sua laurea a soli 31 anni, nel 1787.

Come segno di rispetto vi è una lapide a lei dedicata all’Università di Pavia:
“Ed or che la risorta insubre Atene, con strana meraviglia, le lunghe trecce a coronar ti viene, o di Pallade figlia, io, rapito al tuo merto, fra i portici solenni e l’alte menti m’innoltro, e spargo di perenni unguenti il nobile tuo serto”.

La Amoretti risulta essere la quarta donna laureata in Italia.

LA PRIMA PUNTATA: Bettisia Gozzadini e Costanza Calenda

LA SECONDA PUNTATA: Laura Bassi e Anna Morandi

LA TERZA PUNTATA: Elena Lucrezia Piscopia

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