Scuola, l’alternativa alla Dad è all’aperto. E c’è chi va in riva al mare

La Dad ha messo a dura prova diverse generazioni di studenti. Alcune scuole, per provare a dare nuova linfa ai propri allievi, hanno deciso di dare vita a lezioni alternative, soprattutto all’aperto.
Sia per far respirare un po’ d’aria buona agli alunni e sia per ridurre la circolazione del virus. Già parecchi istituti ci hanno provato. Ecco i casi più curiosi segnalati da Skuola.net
La scuola statale dell’infanzia e primaria Giacomo Canepa sulle alture di Voltri, a Genova, ha dato lezioni in tal senso anche quando il Covid non si poteva nemmeno immaginare: da quindici anni – infatti – insegna le nozioni non solamente tra le mura di una classe ma anche all’aria aperta.
Dalle lezioni sul moto terrestre intorno al sole – durante le quali i ragazzi sono impegnati nella realizzazione di un orologio solare fatto con pezzi di riciclo – a tante altre di varia natura. Un’impostazione innovativa diventata fondamentale durante l’ultimo anno con i bambini di una o più classi che, quando si può e nel rispetto delle misure antivirus (distanze e mascherina su tutto), fanno lezione all’aperto. Per loro poco è cambiato.
A Sesto Calende si va al parco
Un’intera mattinata di didattica all’aperto è stata organizzata da un gruppo composto da una trentina fra alunni e genitori che si sono ritrovati all’entrata del Parco Europa di Sesto Calende, nel varesotto. I ragazzi e le loro famiglie – ‘armati’ di tè caldo, merenda e hotspot – hanno trascorso quasi quattro ore, dalle 8.00 alle 12.00, all’aperto immersi nel verde del parco di Lisanza dove, seduti sulle panchine, ma osservando le norme di sicurezza e le distanze di sicurezza, hanno avuto di nuovo l’occasione di ritrovarsi tutti assieme.
Ad Asiago gli studenti sistemano il verde pubblico
Ad Asiago i ragazzi dell’istituto agrario, insieme ai loro insegnanti, si sono ritrovati all’aperto per fare lezione ma anche per sistemare il verde pubblico. Gli artefici del restyling delle aiuole di Asiago sono stati proprio gli alunni della classe Prima R dell’Istituto Agrario Mario Rigoni Stern che, sotto l’attenta guida e supervisione dei propri docenti, hanno lavorato alla sistemazione e piantumazione dei fiori nelle aiuole pubbliche antistanti la scuola. Un’attività che, oltre a migliorare il decoro pubblico, ha permesso ai ragazzi e alle ragazze di mettere in pratica le materie di studio: “L’amministrazione comunale di Asiago ringrazia gli studenti per la passione dimostrata nella cura e nell’abbellimento delle aiuole”, ha dichiarato Roberto Rigoni Stern, sindaco di Asiago.
A Sasso Marconi in arrivo un’aula all’aperto
Nel bolognese, i componenti della Banda Riciclante – progetto del Teatro dei Mignoli di Bologna dedicato ai minori – da qualche giorno stanno aiutando gli alunni della scuola media Galileo Galilei di Sasso Marconi a costruire un’aula didattica nel cortile de loro istituto, grazie al progetto “In altro luogo – Educazione all’aperto”. La nuova aula, tirata su seguendo i principi dell’outdoor education – orientamento pedagogico volto a valorizzare l’ambiente esterno come ulteriore occasione di apprendimento per i ragazzi – dovrebbe essere pronta nel mese di maggio. La classe in costruzione è stata pensata proprio per dare una possibilità in più di svolgere le lezioni in sicurezza, rispettando tutte le norme anti-Covid19, all’aria aperta in una struttura comunque funzionale alla didattica. L’aula, inoltre, sarà assemblata usando materiali di recupero e riciclo.
In Spagna lezioni in riva al mare
Arriva dalla Spagna, invece, uno video che sta facendo il giro dei social e che ritrae alcune classi della scuola elementare Felix Rodriguez de la Fuente mentre fanno lezione in spiaggia. Si sono portati i banchi e le sedie e le hanno posizionate, a debita distanza gli uni dagli altri, sul bagnasciuga di Playa de los Nietos. “Operiamo in tutta sicurezza e i bambini si divertono”, ha detto l’insegnate di inglese Juan Francisco Martinez, “quello che imparano qui non lo dimenticano”. Le lezioni fanno parte di un progetto più ampio, chiamato ‘Fresh Air’, che mira a creare una migliore qualità delle lezioni anche dopo che la pandemia sarà passata.