Concorsi scuola, Azzolina scrive a Brunetta: “No a scremature per titoli, sì a nuova legge”

L’ex Ministra dell’Istruzione Azzolina difende i concorsi scuola da lei banditi lo scorso anno e lo fa sottolineando come le nuove regole valide per le assunzioni nella PA potrebbero penalizzare i più giovani.

È questo che emerge da una lettera redatta dalla stessa Azzolina, indirizzata al Ministro Brunetta e pubblicata integralmente dal Corriere della sera.

LE NUOVE NORME SUI CONCORSI E LE CONSEGUENZE SUI GIOVANI

L’ex Ministra, dopo aver analizzato i dati poco rassicuranti che vedono l’Italia detenere il primato di minore presenza di occupati tra i 15 e i 19 anni nel mondo dell’istruzione, passa ad esplicitare la sua preoccupazione maggiore:

gli effetti, sulle prove concorsuali per il settore scuola, della disciplina contenuta nel decreto legge n. 44/2021.

La Azzolina ha evidenziato che, una non giusta interpretazione di tale normativa può

condurre le amministrazioni a consentire l’accesso alle prove concorsuali (scritte e/o orali) previa scrematura per titoli, privilegiando dunque più l’esperienza acquisita che gli studi e la competizione concorsuale in sé.”

Consapevole del fatto che sono moltissimi gli aspiranti intimoriti dalla possibilità che questo avvenga, l’ex Ministra dell’Istruzione ha voluto specificare che è la stessa Costituzione, all’articolo 97, che

individua una regola chiara per l’assunzione dei pubblici dipendenti. Si tratta del concorso, ossia di quello

strumento che si sostanzia in una competizione aperta a tutti e finalizzata alla selezione dei migliori, dei più capaci

e competenti.

E così Azzolina si esprime senza remore:

i concorsi devono articolarsi in prove davvero meritocratiche, nelle quali ciascuno possa dimostrare il proprio

valore, e che certamente deve riservare alla valutazione delle esperienze professionali un posto, ma a fine

competizione e non ex ante.”

Per l’ex Ministra è urgente soffermarsi anche sulla questione della validità dei titoli, che va regolamentata secondo criteri circoscritti e contestualizzati.

I DATI E GLI SCENARI POSSIBILI

Assodato quanto prima descritto, per Azzolina non c’è altro da fare se non espletare presto le prove dei concorsi ordinari, aperti a tutti e banditi lo scorso anno.

Prima di concludere, l’ex Ministra fornisce lo scenario che potrebbe verificarsi qualora la valutazione dei titoli,

culturali e di servizio, diventasse la regola per l’accesso alle successive fasi concorsuali o per l’accesso al ruolo di

docente a tempo indeterminato?

Nella lettera si legge che, secondo la distribuzione delle domande pervenute per fasce di età, per il concorso ordinario

131.040 candidati hanno meno di 30 anni, 168.857 dai 31 ai 40 anni, 103.804 dai 41 ai 50 anni, 26.884 oltre i 50 anni. In sostanza, il 30,4% dei candidati ha fino a 30 anni e il 69,6% fino a 40.

A questi dati, va applicato il risultato di uno studio che ha elaborato un indicatore che attribuisce 0,5 punti per anno di esperienza per la popolazione dei laureati, al quale sono stati aggiunti 5 punti relativi al possesso di dottorato.

Ne è risultato un indicatore che permette di suddividere la popolazione di partenza in due classi, identificando la soglia significativa dei 10 punti (valore che si può ipotizzare discrimini molto, costituendo la metà del punteggio complessivo, che per l’anzianità di servizio rappresenterebbe i 20 anni).

Applicando i risultati di queste elaborazioni alle istanze pervenute – conclude la Azzolina –

si arriva alla situazione di «semisbarramento» quasi esauriente (si giunge a 32.405 posti dei 33.000 disponibili),

con candidati che già dispongono di 10 punti sui 20 disponibili.

Un dato che porta a selezionare un numero quasi irrilevante di istanze di candidati con meno di 30 anni, 324 delle 131.040, pari all’1% del totale delle istanze,

laddove per converso si troverebbero in una posizione di notevole vantaggio le classi di età più mature,

oltre 40 anni di età, delle quali quello con almeno 10 punti in partenza costituirebbero addirittura il 94,6% del totale delle domande pervenute.

Con questa lettera, l’ex Ministra esprime chiaramente la sua preoccupazione in merito ai concorsi e, rivolgendosi al Ministro Brunetta, dichiara di essere favorevole affinché si cerchi una

formula concorsuale seria e meritocratica, digitalizzata, che sia in grado di selezionare le migliori capacità e i

migliori talenti, rinnovando l’amministrazione, tenendo conto però delle peculiarità di settori che necessitano di un

supplemento di attenzione.”

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