DSA – Diritto al Salvagente Autorizzato? (Carla Scala)

Eccola! La vedo! Sta arrivando … a traino come sempre poverina! Il salvagente ha funzionato anche questa volta. “Dai ancora un’ultima bracciata e ti tiro sulla barca. Ci sei! Ora tieniti forte!
Mi raccomando non mollare”. Sono cinque anni che andiamo avanti così però! Ormai stiamo arrivando in porto e dovranno tutti scendere dalla barca per salire su quella più grande. Inizierà il
viaggio in un mare più vasto, con onde più alte e venti più forti. La immagino sulla nuova grande barca. Si aggirerà curiosa come sempre, ma come …

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La ROSA DEI VENTI: significato • Nomi dei venti

Partiamo dalla domanda più importante: scopriamo insieme cos’è la rosa dei venti, il significato della rosa dei venti e, soprattutto, la sua derivazione.
Cos’è la rosa dei venti
La Rosa dei Venti è un anemometro, una banderuola e una meridiana, tutto in uno. L’anemometro misura la velocità del vento, mentre la banderuola indica la sua direzione. La meridiana mostra l’ora del giorno e la bussola indica il Nord.
Inizialmente la Rosa dei venti nacque nell’antica Grecia dove ancora oggi è possibile ammirare “La Torre dei Venti”, chiamata anche horologion, ovvero una storica torre ottagonale in marmo pentelico, situata nell’agorà romana di Atene. Come riportano le fonti, il costruttore è presumibilmente Andronico di Cirro, che l’avrebbe realizzata nel 50 a.C.; ma secondo altre fonti sarebbe stata realizzata nel II secolo a.C..
Storica Torre dei Venti in Atene
La rosa dei venti è uno strumento oggi utilizzato dai meteorologi per mostrare come sono distribuite la velocità e la direzione del vento. La velocità del vento è mostrata dalla lunghezza delle barre e la direzione è dal colore delle stesse.
Significato rosa dei venti: perché questo nome
La parola “rosa” deriva dalla parola latina “ruota”. Questo perché le prime rose della bussola avevano la forma di ruote. Al giorno d’oggi, le rose della bussola possono essere di qualsiasi forma, ma spesso sono ancora chiamate “rose”.
Ci sono molti tipi diversi di rose della bussola, ma tutte hanno una cosa in comune: mostrano le direzioni cardinali. Le direzioni cardinali sono nord, sud, est e ovest.
Le rose della bussola di solito hanno anche direzioni intermedie tra le direzioni cardinali. Queste direzioni intermedie sono solitamente chiamate “punti”. Ci sono otto punti su una rosa dei venti e, prendendoli in senso orario, sono i seguenti: nord-nord-est, est-nord-est, est-sud-est, sud-sud-est, sud-sud-ovest, ovest-sud-ovest, ovest-nord-ovest e nord-nord-ovest.
Le rose della bussola si trovano su quasi tutte le mappe o carte nautiche perché sono molto utili per orientarsi. Quando guardi una mappa, le rose della bussola ti aiutano a determinare quale direzione è il nord, il sud, l’est o l’ovest.
Vantaggi nella navigazione con la rosa dei venti
La rosa dei venti ha molti vantaggi rispetto ad altri metodi di navigazione. Forse il vantaggio più ovvio è che è molto più accurata di altri metodi. Questo perché la rosa dei venti tiene conto sia della declinazione magnetica che del nord vero.
Un altro vantaggio di usare la rosa dei venti è che è molto facile da usare. Anche se non sei un navigatore esperto, dovresti essere in grado di usare la rosa dei venti con facilità. Inoltre, la rosa dei venti è estremamente versatile e può essere utilizzata in una varietà di situazioni diverse.
I nomi dei venti
Ci sono molti nomi diversi per i venti, a seconda di dove vivi. In Europa, ci sono quattro venti principali: il vento del nord, il vento del sud, il vento dell’est e il vento dell’ovest. Questi venti prendono il nome dalle direzioni cardinali da cui provengono
Anche in America ci sono quattro venti principali, analoghi a quelli appena citati. Tuttavia, i venti in America hanno nomi diversi: il vento polare, la corrente a getto, gli alisei e i venti occidentali
Ci sono anche molti altri tipi di vento con nomi diversi. Per esempio, una “brezza” è un vento leggero. Una “burrasca” è un vento forte. E un “uragano” è un vento molto forte.
Tuttavia i primi ad assegnare i nomi ai venti furono i greci.
La moderna e più semplice Rosa dei Venti presenta otto punte: 4 per le direzioni cardinali e 4 per le intermedie, come peraltro già visto sopra.
Da tali punte derivano i nomi di altrettanti venti poiché la rosa veniva posizionata, nelle prime rappresentazioni cartografiche del Mare Nostrum, al centro del Mar Ionio oppure sull’isola di Creta, cosicché fosse possibile individuare la provenienza dei venti.
Vediamo di seguito, allora, in maniera schematica, tutti i venti individuati dai greci, ancora oggi universalmente riconosciuti anche in Italia:
Grecale: vento che tira in direzione della Grecia rispetto all’isola Zante;Scirocco: vento proveniente dalla Siria;Libeccio: vento proveniente dalla Libia;Maestrale: derivante da Magister, è il vento proveniente da Roma.
Questi sono i nomi dei venti che corrispondono rispettivamente a: N-E, S-E, S-O, N-O.
Tramontana: dal greco Aparctias, vento del Nord;Levante: dal greco Euro, vento dell’Est;Ostro: dalla mitologia greca, Austro, vento del Sud;Ponente: dalla mitologia greca, Zerifo, vento dell’Ovest.

Ridurre in Scala nella Scuola Primaria: Guida Completa all’Apprendimento

La riduzione in scala nella scuola primaria è un argomento importante e fondamentale per la formazione dei bambini. Questa tecnica permette di rappresentare oggetti o luoghi su una scala più piccola rispetto alla loro dimensione reale, e viene utilizzata in molte discipline, come la geografia, la matematica e la grafica. Comprenderne il significato e saperla applicare è un passo importante per lo sviluppo delle capacità logiche e di pensiero dei bambini.
La riduzione in scala viene insegnata a partire dalla classe seconda della scuola primaria e diventa sempre più importante man mano che i bambini crescono. Nelle classi terza e quarta, ad esempio, la riduzione in scala viene utilizzata per rappresentare mappe geografiche, mentre in classe quinta la riduzione in scala può essere utilizzata per eseguire calcoli matematici e rappresentare figure geometriche.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio la riduzione in scala nella scuola primaria, fornendo definizioni, esempi e attività didattiche per aiutare i bambini a comprenderne il significato e a saperla applicare. Inoltre, analizzeremo le applicazioni della riduzione in scala in discipline come la geografia, la matematica e la grafica, e forniremo video e schede didattiche per aiutare i bambini a mettere in pratica quanto imparato.
Cos’è la Riduzione in Scala nella Scuola Primaria
La riduzione in scala è una tecnica che permette di rappresentare oggetti o luoghi su una scala più piccola rispetto alla loro dimensione reale. Ad esempio, se si vuole rappresentare un edificio su una mappa, si può ridurlo in scala per farlo entrare nella mappa stessa. Questo è utile perché permette di rappresentare grandi aree o oggetti in modo più compatto, rendendo più facile la loro comprensione.
La riduzione in scala viene utilizzata in molte discipline, come la geografia, la matematica e la grafica. Nella geografia, ad esempio, viene utilizzata per rappresentare mappe geografiche, mentre in matematica viene utilizzata per eseguire calcoli e rappresentare figure geometriche.
Come Funziona la Riduzione in Scala nella Scuola Primaria?
La riduzione in scala funziona creando un rapporto tra la dimensione reale di un oggetto o luogo e la sua dimensione rappresentata su una mappa o un disegno. Questo rapporto viene espresso come una frazione o un numero decimale, e viene utilizzato per calcolare le dimensioni dell’oggetto o del luogo rappresentato sulla mappa o sul disegno.
Ad esempio, se si vuole rappresentare un edificio di 10 metri di altezza su una mappa con una scala 1:100, ciò significa che ogni centimetro sulla mappa rappresenta 100 centimetri nella realtà. Quindi, l’altezza dell’edificio sulla mappa sarà di 10/100 = 0,1 centimetri.
Esercizi e Attività Didattiche per la Riduzione in Scala nella Scuola Primaria
Per aiutare i bambini a comprendere la riduzione in scala e a saperla applicare, è importante fornire loro esercizi e attività didattiche. Queste attività possono includere la rappresentazione di mappe geografiche, la creazione di disegni o la risoluzione di problemi matematici che utilizzano la riduzione in scala.
Ad esempio, un’attività didattica potrebbe consistere nel fornire ai bambini una mappa con una scala e chiedere loro di rappresentare sulla mappa un edificio o un luogo conosciuto. Oppure, potrebbero essere invitati a creare un disegno a partire da un’immagine o a risolvere problemi matematici che utilizzano la riduzione in scala.
Video e Schede Didattiche per la Riduzione in Scala nella Scuola Primaria
Oltre agli esercizi e alle attività didattiche, è possibile fornire ai bambini video e schede didattiche per aiutarli a comprendere meglio la riduzione in scala. I video possono fornire spiegazioni visive e animate su come funziona la riduzione in scala, mentre le schede didattiche possono fornire esempi e problemi da risolvere.
Verifica sulla Riduzione in Scala nella Scuola Primaria
Infine, per verificare che i bambini abbiano compreso la riduzione in scala e sappiano applicarla, è possibile sottoporli a una verifica. Questa verifica potrebbe consistere in un test scritto, in un compito a casa o in una presentazione in classe, in cui i bambini dovranno dimostrare di saper rappresentare oggetti o luoghi su una mappa o su un disegno utilizzando la riduzione in scala.
Conclusione
In conclusione, la riduzione in scala è un argomento fondamentale per la formazione dei bambini e una tecnica utile per rappresentare oggetti o luoghi su una scala più piccola rispetto alla loro dimensione reale. Comprenderne il significato e saperla applicare aiuterà i bambini a sviluppare le loro capacità logiche e di pensiero, nonché a prepararsi per ulteriori studi in discipline come la geografia, la matematica e la grafica.
Per aiutare i bambini a comprendere la riduzione in scala, è importante fornire loro esercizi e attività didattiche, video e schede didattiche, e sottoporli a una verifica per verificare che abbiano compreso il concetto. In questo modo, saranno in grado di affrontare con successo gli studi futuri e di utilizzare la riduzione in scala in modo efficace.
Suggerimento:
Per ampliare ulteriormente la comprensione dei bambini sulla riduzione in scala, potresti considerare di organizzare un’uscita didattica in cui visitare un luogo o un edificio e rappresentarlo su una mappa utilizzando la riduzione in scala. Questa esperienza pratica aiuterà i bambini a comprendere meglio il concetto e a metterlo in pratica in un contesto reale.
Potresti anche considerare di introdurre la riduzione in scala nell’ambito della geografia, facendo esempi pratici su come utilizzarla per rappresentare mappe geografiche. Ad esempio, potresti far disegnare ai bambini una mappa di una zona vicina alla scuola, utilizzando la riduzione in scala, e quindi confrontarla con una mappa reale per vedere se corrisponde. Questo aiuterà i bambini a comprendere il rapporto tra la scala e la rappresentazione della realtà.
Potresti considerare anche di introdurre la riduzione in scala nell’ambito della matematica, fornendo esempi di come utilizzarla per eseguire calcoli e rappresentare figure geometriche. Ad esempio, potresti far disegnare ai bambini una figura geometrica utilizzando la riduzione in scala e quindi farli eseguire dei calcoli sulle dimensioni della figura. Questo aiuterà i bambini a comprendere il rapporto tra la scala e le grandezze matematiche.
In sintesi, l’utilizzo della riduzione in scala in molte discipline e la sua applicazione in contesti pratici aiuteranno i bambini a comprendere meglio il concetto e a sviluppare le loro capacità di pensiero e di problem solving.

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