Scuola e occupazione: l’80% dei diplomati ITS ha trovato lavoro ad un anno dal diploma
L’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire) ha realizzato, su richiesta del Ministero, il monitoraggio nazionale 2021 dei percorsi ITS (Istituti Tecnici Superiori).
Attraverso questo monitoraggio si analizzano gli esiti occupazionali a dodici mesi dal diploma delle studentesse e degli studenti che hanno concluso i percorsi presso gli ITS nel 2019.
In questo caso, la rilevazione si è concentrata sull’analisi dei 201 percorsi oggetto di monitoraggio perché terminati nel 2019, erogati da 83 Fondazioni ITS su 104 costituite al 31 dicembre 2019 con 5.097 studenti e 3.761 diplomati.
I DATI RILEVATI
- Le performance occupazionali dei diplomati ITS a un anno dal diploma
Dal monitoraggio è emerso che l’80% dei diplomati ITS ha trovato lavoro a un anno dal diploma.
Tra questi, il 92% ha trovato lavoro in un ambito coerente con il percorso di studi.
Il dato risulta particolarmente significativo perché riferito al 2020, anno di esplosione della crisi pandemica.
Del 20% dei non occupati o in altra condizione, si legge nel Comunicato INDIRE, l’11,1% non ha trovato lavoro, il 4,1% si è iscritto ad un percorso universitario, il 2,7% è in tirocinio extracurricolare e il 2,4% è risultato irreperibile.
I dati relativi al tasso di occupati a 12 mesi, per area tecnologica, evidenziano in generale un trend in crescita per Mobilità sostenibile (83%) e Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (82%).
In generale per gli ambiti delle Nuove tecnologie per il made in Italy si registra una lieve diminuzione rispetto all’anno precedente, nonostante i valori rimangano alti, è il caso dell’ambito del Sistema meccanica (88%) e del Sistema moda (82%) dove si ottengono i migliori risultati.
- Le tipologie di contratto
Il 42,1% dei giovani che hanno trovato lavoro hanno un contratto a tempo determinato o lavoro autonomo in regime agevolato; tipologia contrattuale più utilizzata in tutte le aree tecnologiche. Unica eccezione per le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, area nella quale prevale l’apprendistato.
IL VALORE DEGLI ITS
Gli I.T.S. sono sempre più capaci di preparare gli studenti in funzione della domanda delle imprese, garantendo loro una formazione dalle elevate competenze tecniche e tecnologiche.
“Gli ITS propongono un’offerta strettamente integrata con il mondo economico e produttivo – ha spiegato il Presidente di INDIRE, Giovanni Biondi -, valorizzando tanto il capitale umano quanto il sistema produttivo nazionale e dei territori. Come evidenzia anche il monitoraggio, gli ITS confermano, nonostante la pandemia, la forza sul piano dell’occupabilità, della formazione e dal punto di vista sociale. Ciò è possibile grazie a un modello dinamico caratterizzato da una flessibilità organizzativa e didattica, da una rete di governance costruita insieme alle imprese, dalla capacità di intercettare l’innovazione, in particolare sul fronte dell’uso delle tecnologie abilitanti proprie al piano Industria 4.0, dalla coerente ricerca sulle metodologie di apprendimento e di acquisizione di competenze per i nuovi lavori”.
Sull’argomento si è espresso anche il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “Questi dati ci dicono, però, che possiamo fare di più ed è l’obiettivo della riforma alla quale stiamo lavorando e che presenteremo a breve. È il momento di uscire definitivamente dalla fase sperimentale e creare una rete nazionale in grado di valorizzare le specificità territoriali. Una rete che renda questa scelta più attrattiva per i giovani e per le loro famiglie. Gli ITS devono essere percepiti sempre di più come parte integrante del sistema nazionale di istruzione terziaria, con una loro autonomia e una loro più forte caratterizzazione nell’ambito dei cicli di studio”.