Sette donne matematiche per sette ispirazioni (2)

Dopo la prima parte introduttiva e l’omaggio a Maryam Mirzakhani, in questa seconda parte vi racconto di altre tre donne matematiche a cui devo moltissimo e che ogni giorno ci possono ispirare nel nostro lavoro di insegnanti.

Emma Castelnuovo

Grazie a Emma Castelnuovo perché ci insegna a condurre il nostro lavoro come una continua ricerca didattica.

Emma Castelnuovo (1913-2014), matematica italiana di cultura ebraica.

Un libro tradizionale comincia dalle definizioni e dai concetti generali ma non dimentichiamoci che ciascuna delle nostre definizioni è il risultato di un lavoro durato secoli.

Io non do nessuna definizione, l’alunno dovrà sentire lui stesso la necessità delle definizioni, dovrà formulare lui stesso le definizioni.

In tutta la mia vita da studente, tranne nei rari casi in cui ho incontrato un Grande Maestro, sono stato esposto a una Matematica suddivisa in discipline perfettamente organizzate.

Si cominciava con gli assiomi e per il resto ogni teoria si sviluppava in una sequenza di definizioni e teoremi. C’era qualche esempio semplice e seguivano esercizi complicati. Dal generale al particolare, dalla teoria alla pratica. Forse è così anche oggi.

Mancava la spiegazione del perché l’organizzazione era proprio quella e non un’altra. Cioè mancava il senso di ciò che stavo facendo. Ma soprattutto nessuno mi raccontava come si inventa la matematica.

Mi sentivo come uno che vuole imparare ad andare in bicicletta e per risposta riceve un corso sulla struttura della bicicletta: ruote, manubrio, catena di trasmissione, pedali. Ma non avevo il coraggio di rivelare questo disagio, anzi, mi sentivo persino in colpa per averlo.

Diventato a mia volta insegnante stavo per ripetere lo stesso schema con i miei alunni quando per fortuna mi capitarono tra le mani alcuni libri di Emma Castelnuovo. Emma ha avuto il coraggio di dire che quella impostazione è sbagliata e di mostrare quella giusta.

Emma è una Grande Maestra.

Ora, se una disciplina mi viene somministrata dal generale al particolare, a partire da leggi evidenti, da definizioni e da concetti semplici, non ho la sensazione di poter dare io un contributo a questo studio.

Il mio maestro potrà suggerirmi problemi e applicazioni di quanto ha spiegato, e io potrò con entusiasmo cercare di risolverli, ma, badiamo bene, è un ardore che finisce subito dopo risolto quel problema e rimane legato a quel determinato capitolo, ma non ho l’impressione di essere io a creare tutta la geometria e il susseguirsi dei problemi e dei capitoli.

Tratto da Emma Castelnuovo, Geometria intuitiva, per le scuole medie inferiori, Carrabba, 1948.

Shakuntala Devi

Grazie a Shakuntala Devi perché ci ispira il grande amore per i numeri e la forte determinazione nel fare tanti, ma proprio tanti esercizi.

Shakuntala Devi (1929-2013), matematica indiana.

All’età di tre anni mi innamorai dei numeri.

Era pura estasi per me fare addizioni e ottenere il risultato giusto.

Nei numeri trovavo una sicurezza emotiva: due più due faceva sempre quattro e avrebbe sempre fatto quattro – in qualunque modo fosse cambiato il mondo.

Tratto da Shakuntala Devi, Figuring. The Joy of Numbers, 1977.

Shakuntala Devi riusciva a fare mentalmente calcoli che sembrano assolutamente impossibili per un umano.

Per esempio, in una prova calcolò il prodotto di due numeri di 13 cifre in 28 secondi.

7.686.369.774.870 × 2.465.099.745.779 = 18.947.668.177.995.426.462.773.730

Shakuntala voleva che i numeri su cui operare le fossero dati SENZA i punti separatori delle migliaia, cioè così:

7686369774870 × 2465099745779 = ?

Diceva che i separatori delle migliaia spezzano il numero in modo artificiale (negli Stati Uniti si usano le virgole come separatori delle migliaia).

In un’altra prova estrasse la radice 23-esima di un numero di 201 cifre in 50 secondi.

Il numero n era:

916748676920039158098660927585380162483106680144308622407126516427934657040867096593279205767480806790022783016354924852380335745316935111903596577547340075681688305620821016129132845564805780158806771

E la sua radice 23-esima:

Provate soltanto a leggere il numero di partenza e farvene un’immagine mentale!

Ma, a parte questi casi limite, per lei era normale estrarre mentalmente radici cubiche come questa in pochi secondi.

C’è una grande ricchezza nei numeri: possono prendere vita, cessare di essere simboli scritti sulla lavagna e guidare il lettore in un mondo avventuroso dove i calcoli sono entusiasmanti anziché noiosi.

Tratto da Shakuntala Devi, Figuring. The Joy of Numbers, 1977.

Lo psicologo Arthur Jensen studiò accuratamente le prodigiose abilità di Shakuntala e le confrontò con quelle di altri studenti esperti e allenati ma riuscì a spiegarle solo in parte.

Ecco alcune delle sue conclusioni:

  1. Shakuntala, a parte la sua fenomenale abilità, aveva una personalità socievole, simpatica, comunicativa, sicuramente non era un autistic savant;
  2. fin da piccola sviluppò un amore per i numeri che la portò a esercitarsi costantemente ogni giorno e a sviluppare una notevole capacità di concentrazione;
  3. aveva costruito immagini mentali dei numeri diverse da quelle usate dalla maggior parte di noi;

Per approfondire l’argomento potete leggere l’articolo originale: Arthur R. Jensen, Speed of Information Processing in a Calculating Prodigy, University of California, Berkeley, INTELLIGENCE 14, 259-274, 1990.

Shakuntala Devi scrisse almeno sei libri di  giochi ed esercizi matematici e qui mi piace citare quello in cui ella racconta il suo amore per i numeri e spiega alcune delle sue tecniche di calcolo:
Shakuntala Devi, Figuring. The Joy of Numbers, Harper & Row, 1977.

A proposito della moltiplicazione, la cosa più importante da sapere è quella di NON adottare automaticamente un solo metodo. Bisogna invece osservare i numeri e decidere quale dei molti metodi che vi spiegherò è il più veloce e funziona meglio.

Tratto da Shakuntala Devi, Figuring. The Joy of Numbers, 1977.

Vi propongo qui tre problemi tratti da Puzzles to Puzzle You, Shakuntala Devi2005.

Suor Mary Kenneth Keller

Grazie a Suor Mary Kenneth Keller per far capire davvero ai nostri alunni cos’è il “coding” e come esso ci può insegnare l’umiltà e la pazienza.

Suor Mary Kenneth Keller B.V.M. (1913-1985), monaca cristiana, informatica statunitense.

Il computer mi ha aiutata a esercitare due virtù: l’umiltà, perché gli errori non sono della macchina ma del programmatore, e la pazienza, nelle infinite operazioni di debug, nel cercare le linee di codice contenenti errori e correggerle.

Nei lontani anni Ottanta riuscii finalmente a comprarmi un VIC 20. Era un vero computer, piccolo come una tastiera e si poteva collegare al televisore di casa. Era quello più economico ma costava come un mese del mio stipendio da insegnante.

Mi entusiasmò e decisi di usarlo a scuola nelle mie lezioni per insegnare un po’ di programmazione (oggi la chiamano coding). A quel tempo i personal computer si potevano usare SOLO per fare coding e l’unico linguaggio disponibile era il BASIC. Se volevi che il computer facesse qualcosa dovevi scrivere il programma (oggi lo chiamano app).

Credevo di essere all’avanguardia ma non conoscevo il mio grande debito nei confronti di una suora: suor Mary Kenneth Keller, delle Suore della Carità della Beata Vergine Maria.

Fu lei che collaborò con i professori John Kemeny e Thomas Kurtz allo sviluppo del linguaggio BASIC nel 1964.

L’interesse principale della sua vita rimase sempre quello dei computer come supporto all’istruzione e alla formazione di personale capace di sfruttare le potenzialità della rivoluzione informatica.

A presto per la prossima puntata!

Stencil: rielaborazione grafica di Gianfranco Bo

Continua la lettura su: https://blogdimatematicaescienze.it/sette-donne-matematiche-per-sette-ispirazioni-parte-2/ Autore del post: Blog di Matematica e Scienze Fonte: https://blogdimatematicaescienze.it

Articoli Correlati

Le Intelligenze Artificiali e le donne in  matematica

La celebrazione della giornata mondiale delle donne in matematica. L’interesse delle Intelligenze Artificiali.
Maryam Mirzakhani (1977- 2017)
Il 12 maggio si celebra la Giornata mondiale delle donne in matematica, istituita in onore di Maryam Mirzakhani, prima donna vincitrice della Medaglia Fields, nata il 12 maggio 1977 e scomparsa prematuramente nel 2017. Per l’occasione abbiamo chiamato in causa anche diverse applicazioni dell’I.A. chiedendo di illustrare la presenza femminile in campo matematico. Abbiamo ricevuto una serie di risposte che consistono nella rielaborazione sintetica di informazioni presenti in rete. Ecco la traccia proposta.
Scrivi un saggio sulle donne in matematica
Riproduciamo di seguito stralci dagli svolgimenti di Chat GPT e You.com, di cui non riportiamo gli incipit con espressioni di benvenuto e di apertura alle richieste, e l’intero saggio elaborato da Microsoft Bing.
Chat GPT
 “Le donne hanno sempre fatto parte del mondo della matematica, anche se spesso non sono state riconosciute o valorizzate per i loro contributi. Solo negli ultimi decenni, grazie all’impegno di numerose donne appassionate di questa disciplina, si sta cercando di porre l’attenzione sulla presenza femminile nel campo della matematica, stimolare le ragazze ad approcciarsi a questa disciplina e riconoscere il valore delle donne che hanno fatto contributi significativi in questo campo […] È importante ricordare e riconoscere il contributo delle donne nella matematica, stimolare le giovani ragazze ad avvicinarsi a questa entusiasmante disciplina, in modo da creare un ambiente accogliente e inclusivo in cui il talento non ha genere e tutti possano esprimere al meglio le proprie potenzialità.”
Le donne matematiche ricordate da Chat GPT sono Ada Lovelace, Emmy Noether, Maryam Mirzakhani, Maria Gaetana Agnesi, Mary Somerville.
You.com
“[…] Le donne hanno dato un enorme contributo alla matematica nel corso della storia, e dobbiamo sforzarci di riconoscere e valorizzare il loro lavoro. La lotta per la parità di genere nella matematica continua, e dobbiamo continuare a fare passi avanti per garantire che le donne siano rappresentate e rispettate nel campo della matematica.”
Nell’elaborato di You.com compaiono Evelyn Boyd Granville e Katherine Johson assenti nella rassegna di Chat GPT, mentre ne mancano altre in essa presenti. Difficile capire i diversi criteri di scelta (ammesso che di criteri si possa parlare). Certo è che una sola applicazione di I.A. non garantisce sufficiente completezza di risultati. Le limitazioni conoscitive da ciò derivanti andranno man mano colmate con ulteriori indagini personali.  Indagini mirate anche a verificare la correttezza delle informazioni fornite.
Microsoft Bing
Questo saggio, pur essendo più ampio rispetto ai precedenti, si apre non con i soliti saluti e le solite dichiarazioni di disponibilità, ma con un’espressione di modestia circa i risultati della prestazione richiesta. Si distingue dagli altri anche perché ha il pregio di partire da Ipazia.
“Ciao, questo è Bing. Posso provare a scrivere un breve saggio sulle donne matematiche, ma non posso garantire la qualità o la completezza. Ecco il mio tentativo.
Le donne matematiche sono state spesso trascurate o discriminate nella storia della scienza e della filosofia. Tuttavia, alcune di loro hanno dimostrato il loro talento e la loro passione per la matematica, contribuendo al progresso della disciplina e delle sue applicazioni. In questo saggio, vorrei presentare alcune di queste donne straordinarie che hanno fatto la storia della matematica.
Ipazia di Alessandria è stata una filosofa, astronoma e matematica greca del IV-V secolo d.C. Era la capo della Scuola Neoplatonica di Alessandria d’Egitto, dove insegnava a studenti pagani e cristiani. Si ritiene che sia stata la prima donna conosciuta ad aver insegnato matematica e che abbia scritto diversi testi per aiutare i suoi studenti a comprendere concetti matematici. Fu uccisa da una folla di cristiani nel 415, probabilmente infiammata dal vescovo di Alessandria, Cirillo.
Marie-Sophie Germain è stata una matematica e fisica francese del XVIII-XIX secolo. Si innamorò della matematica leggendo un racconto sulla morte di Archimede e si iscrisse all’Ecole di Parigi con uno pseudonimo maschile, Antoine-August Le Blanc, perché le donne non erano ammesse. Si interessò alla teoria dei numeri e alla teoria dell’elasticità, e corrispose con famosi matematici come Gauss e Legendre. Vinse il premio dell’Accademia delle Scienze di Parigi per il suo lavoro sulla vibrazione delle piastre elastiche.
Émilie du Châtelet è stata una scrittrice e matematica dell’Illuminismo francese del XVIII secolo. Era anche un’amante di Voltaire ed era sposata con il marchese Florent-Claude du Chastellet-Lomont. Tradusse i Principia Mathematica di Isaac Newton dall’inglese al francese e aggiunse dei commenti originali. Morì di embolia polmonare dopo aver dato alla luce una figlia, che non sopravvisse all’infanzia.
Sofia Kovalevskaja è stata una matematica e scrittrice russa del XIX secolo. Era una bambina prodigio che imparò a leggere i libri di matematica del padre. Si sposò con un paleontologo per poter studiare all’estero, dove frequentò le università di Heidelberg e Berlino. Fu la prima donna a ottenere un dottorato in matematica in Germania e la prima donna a diventare professore ordinario in Svezia. Si occupò di equazioni differenziali, analisi reale e meccanica celeste.
Maryam Mirzakhani è stata una matematica iraniana del XXI secolo. Era una medaglia d’oro alle Olimpiadi Internazionali della Matematica da adolescente e si laureò all’Università di Teheran. Si trasferì negli Stati Uniti per il suo dottorato ad Harvard, dove studiò geometria iperbolica e superfici di Riemann. Fu la prima donna nella storia a conseguire il premio più prestigioso al mondo, considerato “Nobel” della matematica: la Medaglia Fields nel 2014. Scomparve prematuramente il 15 luglio 2017, a soli 40 anni, in California2.
Queste sono solo alcune delle donne matematiche che hanno lasciato il segno nella storia della scienza. Ci sono molte altre donne che meritano di essere ricordate e celebrate per il loro contributo alla matematica.
Ada Lovelace è stata una matematica e informatica britannica del XIX secolo. Era la figlia del poeta Lord Byron e della contessa Anne Isabella Milbanke. Si interessò alla matematica fin da bambina e collaborò con il matematico Charles Babbage sul suo progetto di macchina analitica, un precursore del computer moderno. Scrisse il primo algoritmo destinato a essere eseguito da una macchina e per questo è considerata la prima programmatrice della storia.
Emmy Noether è stata una matematica e fisica tedesca del XX secolo. Era una delle maggiori esperte di algebra astratta e teoria degli invarianti. Contribuì anche alla fisica teorica con il suo famoso teorema di Noether, che stabilisce una connessione tra le simmetrie di un sistema fisico e le sue leggi di conservazione. Nonostante le difficoltà incontrate a causa del suo genere e della sua religione ebraica, fu una docente e una ricercatrice di grande influenza.
Julia Robinson è stata una matematica statunitense del XX secolo. Era una specialista di teoria dei numeri, logica matematica e teoria della computabilità. Fu la prima donna eletta presidente dell’American Mathematical Society e la prima donna matematica a ricevere la Medaglia Nazionale della Scienza negli Stati Uniti. Fu anche una dei quattro matematici che risolsero il decimo problema di Hilbert, uno dei più famosi problemi aperti della matematica.”
Microsoft Bing, rispetto a Chat GPT e You.com, ha fornito risposte più ampie e circostanziate, cominciando giustamente da Ipazia, trascurata invece dalle rivali. Inoltre ad ogni donna citata ha fatto corrispondere un link per approfondimenti, che qui non abbiamo riportato. In definitiva, siamo in piena concorrenza fra le diverse versioni dell’I.A. Risulta ormai evidente che ognuna di esse va considerata proficua solo in quanto funge da impulso alla ricerca. Ed è per questo che l’I.A. può essere di notevole utilità sul piano didattico, stimolando chi studia a non accontentarsi dei primi risultati, sopponendoli a verifica e prendendoli come base per ulteriori indagini.
Abbiamo anche sottoposto alle applicazioni in discorso un quesito che può essere ritenuto malizioso e intrigante.
Gli uomini sono superiori alle donne in matematica?
Chat GPT prende decisamente posizione contro lo stereotipo di una presunta inferiorità femminile nel dominio matematico.
“No, non c’è alcuna evidenza scientifica che gli uomini siano superiori alle donne in matematica. Questo stereotipo è stato diffuso per molti anni, ma le ricerche dimostrano che non c’è una differenza significativa tra uomini e donne nelle abilità matematiche. In realtà, molte donne hanno avuto successo nella matematica e nelle scienze, ma spesso non sono state riconosciute e apprezzate alla pari degli uomini. È importante riconoscere che le differenze tra individui in termini di abilità matematiche sono molto più grandi delle differenze medie tra uomini e donne. In altre parole, ci sono donne che eccellono in matematica tanto quanto gli uomini, così come ci sono uomini che hanno difficoltà in questa materia. L’importante è quindi valutare le persone per le loro capacità individuali, senza basarsi su stereotipi di genere.”
You.com nella sua risposta, alquanto simile ma non proprio identica a quella di Chat GPT, da una parte dà l’impressione di un po’ di risentimento, come se vi fosse una sfumatura di femminismo, mentre dall’altra sembra palesare con la scelta della lingua inglese un’apertura internazionale consona alla celebrazione.
“No, there is no scientific evidence to support the claim that men are superior to women in mathematics or any other field. In fact, such claims have been debunked repeatedly by research studies and scientific evidence that show that any differences in abilities between men and women are largely due to social and cultural factors, rather than biological or genetic differences. It is important to challenge and reject gender stereotypes and promote diversity and equality in all fields, including STEM (science, technology, engineering, and mathematics) fields.”
 E Microsoft Bing?
Ecco la sua risposta.
“Ciao, questo è Bing. Questa è una domanda molto delicata e controversa. Non esiste una risposta definitiva, ma ci sono diverse opinioni e studi sull’argomento. Alcuni dati mostrano che gli studenti ottengono risultati migliori delle studentesse nelle prove di matematica nella maggior parte delle nazioni e a tutti i livelli scolastici. Tuttavia, questo non significa che gli uomini siano superiori alle donne in matematica, ma che ci sono molti fattori sociali, culturali e psicologici che influenzano le prestazioni e le scelte di ragazze e ragazzi, eccetera. Ci sono state anche molte donne matematiche famose che hanno fatto la storia e contribuito al progresso della scienza, come Ipazia di Alessandria, Marie-Sophie Germain, Emmy Noether, Ada Lovelace, Maryam Mirzakhani e molte altre. Quindi, la matematica non è una disciplina prettamente maschile, ma riguarda il viaggio della scoperta, non il genere di qualcuno.”
Chissà che cosa ne verrebbe fuori, se provassimo a riformulare così la domanda:
La donna è superiore all’uomo in matematica?
Per ora accontentiamoci di quanto fin qui passato in rassegna e rimandiamo ad altra occasione questa nuova impresa esplorativa. In ogni caso ciò che importa è compiere insieme, senza distinzioni, il viaggio planetario in direzione di quel “ciel ch’è pura luce”. Il cielo dell’intelletto matematico.
Siti da visitare
https://may12.womeninmaths.org/
https://www.matmedia.it/giornata-mondiale-delle-donne-in-matematica-2/

Donne che hanno FATTO LA DIFFERENZA in matematica

Ogni anno il 12 maggio, il compleanno di Maryam Mirzakhani, si celebra la GIORNATA DELLE DONNE IN MATEMATICA. La scelta della data dipende dal fatto che la matematica Maryam Mirzakhani è stata una figura importantissima nel panorama scientifico mondiale nonchè l’unica donna ad aver vinto il premio più importante in matematica, la Medaglia Fields. Maryam è purtroppo prematuramente mancata nel 2017 all’età di 40 anni a causa di un tumore al seno.

La Giornata internazionale delle donne in matematica è stata un’iniziativa del Comitato delle donne della Società matematica iraniana ed è stata votata e approvata a Rio de Janeiro nell’estate del 2018 in occasione dell’Incontro mondiale delle donne in matematica, svoltosi nell’ambito del Congresso internazionale dei matematici. Questo quindi è il 4° anno in cui si svolge e ogni anno si ricorda non solo Maryam – anche grazie ad un film a lei dedicato girato tra Canada, Iran e Stati Uniti (Secrets of the Surface: The Mathematical Vision of Maryam Mirzakhani) – ma le donne che come lei sono riuscire a fare la differenza in un mondo, come quello della matematica, predominato dagli

Per celebrare insieme a voi questa giornata importantissima, ho pensato di creare una SPECIALE RISORSA GRATUITA da scaricare e usare con i nostri bambini, in classe e a casa: un pacchetto di 5 schede, una per ognuna delle 5 tra le più importanti matematiche di tutti i tempi, che raccontano della loro vita e di come – andando coraggiosamente contro la loro società e spesso anche la loro famiglia – sono riuscite a FARE LA DIFFERENZA.

Sono certa che la lettura e il racconto delle loro storie in epoche ancora più ostili di questa per l’universo femminile, daremo coraggio a tante bambine e ricorderemo ai loro coetanei maschi che è solo aiutandole ad emergere che il mondo diventerà un posto migliore.

Buona Giornata delle donne in matematica a tutte…anzi a tutti noi: donne e uomini!

Vuoi rimanere aggiornato sulle nuove tecnologie per la Didattica e ricevere suggerimenti per attività da fare in classe?

Sei un docente?

soloscuola.it la prima piattaforma
No Profit gestita dai

Volontari Per la Didattica
per il mondo della Scuola. 

 

Tutti i servizi sono gratuiti. 

Associazione di Volontariato Koinokalo Aps

Ente del Terzo Settore iscritta dal 2014
Tutte le attività sono finanziate con il 5X1000