Vietato parlare di Foibe a scuola, scandalo in Piemonte
Foibe: vietato parlarne a scuola. In occasione della celebrazione della Giornata del Ricordo, accade l’impensabile. E cioè che si vieti di parlare dei cruenti massacri avvenuti ai tempi della Seconda guerra mondiale. Bavaglio alla scuola o disguido? Intanto c’è di mezzo anche la Corte dei Conti.
Il fatto
Cos’è accaduto? La giunta, su iniziativa dell’assessore all’Istruzione Elena Chiorino, aveva previsto di distribuire nelle scuole il fumetto “Foiba rossa. Norma Cossetto, storia di un’italiana”. Ma invece è finita nel mirino della Corte dei conti. I libri, causa Covid, non sono mai stati acquistati. Ma nemmeno mai promulgato un atto amministrativo che rendesse operativa quella intenzione. Ciononostante, la Procura contabile, nella figura del procuratore regionale Quirino Lorelli, ha inviato alla Regione un decreto istruttorio in cui chiede conto, letteralmente, dell’iniziativa.
La reazione di Fdl
La vicenda, oltre a generare un certo sconcerto, ha provocato anche la reazione della Federazione di liberali. Che ha rivolto un’interpellanza urgente alla presidenza del Consiglio. Si chiede dunque “l’attivazione di una indagine interna, o di verifiche ispettive per valutare la legittimità e l’opportunità dell’operato della Procura Regionale per il Piemonte della Corte dei Conti”, anche “a salvaguardia dell’integrità e della correttezza istituzionale della Corte dei conti e della onorabilità personale e professionale di tutti i magistrati della Corte dei Conti”. L’azione intrapresa dalla Procura contabile piemontese in assenza di atti concreti e sulla base della sola interrogazione di Leu, citata nello stesso decreto istruttorio, infatti, per FdI ha “conferito, anche involontariamente, all’intera vicenda l’ombra e l’idea di agire in censura politica su mandato altrui”.
Quello che non torna
Non solo, l’istruttoria firmata da Lorelli chiede anche alla Regione Piemonte se avesse concordato l’iniziativa con i dirigenti scolastici e intima una risposta entro sette giorni. Insorge Delmastro, Fdl, in un video in cui ricorda che l’iniziativa della Regione rientra nel solco del Giorno del Ricordo, istituito da una legge della Repubblica; quella legge promuove proprio le iniziative nelle scuole; la Corte dei conti dovrebbe agire sulla base di denunce “circostanziate con la quantificazione e indicazione del danno”. “Quale danno è pensare di celebrare le Foibe? L’intenzione di celebrare le Foibe? O forse – chiede Delmastro nel video, rivolgendosi direttamente a Lorelli – il tuo messaggio è proprio quello: in Italia non si può neanche pensare di celebrare le Foibe? Non si può avere l’intenzione di farlo, perché altrimenti Quirino Lorelli vi processa per danno erariale?”
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