Bianchi: “Problema trasporti per il ritorno in presenza a scuola”
Così parlò Bianchi. E non solo. Dad, didattica in presenza, lavoro, pandemia. Ecco i temi affrontati dai ministri dell’Istruzione del G20 a Catania, riassunti da Patrizio Bianchi nella conferenza stampa finale di oggi. “Dopo il Covid – sostiene il ministro – investire in istruzione è lo strumento principale per uscire dalla crisi. È una crisi che era già latente da molto tempo prima, dopo la crisi finanziaria del 2008/2009 sono cresciute molte disuguaglianze sociali e di genere”. Oggi il punto chiave è il “recupero delle differenze territoriali”. Il valore simbolico di questa riunione “è ancora più forte perché si fa a Catania. Con l’abbandono scolastico che in molte zone del Sud arriva al 30%”.
Dad
Bianchi spiega poi che ci si è confrontati sulla didattica a distanza e che tutti i Paesi hanno convenuto che “bisogna tornare a scuola tutti insieme, in presenza, ma non bisogna avere paura degli strumenti”. La scuola “deve insegnare una capacità critica dell’uso degli strumenti”. La didattica a distanza “non sostituisce l’insegnante o la scuola in presenza, ma serve ad allargare i rapporti”. Così si può mettere in “contatto continuo” gruppi di studenti “di ogni parte del mondo”. C’è la necessità “di formare di più gli insegnanti e andare verso il superamento modelli didattica formale del secolo scorso – annuncia il ministro dell’Istruzione – si è riflettuto anche sulla transizione scuola lavoro, occorre avere molti strumenti per affrontare anche la trasformazione del lavoro”.
Sicurezza a scuola
Il ministro Bianchi spiega cosa si sta facendo per permettere agli studenti di tornare a scuola in sicurezza l’anno prossimo: “Ci stiamo da tempo organizzando, sono decine di migliaia le persone che stanno lavorando per riportare i ragazzi in presenza – annuncia – Serve grande attenzione, la pandemia non è finita”. E la cautela deve essere ancora maggiore “soprattutto nelle scuole”. Riportare i ragazzi in presenza “anche ampliando gli spazi e articolando le attività didattiche in modo più preciso – spiega il ministro – Insisto sempre sull’avere molta cautela, le cose sono finite quando sono finite”. Bianchi svela poi che c’è un dialogo quotidiano e fitto con il Comitato tecnico scientifico e l’autorità sanitaria: “Vi è un problema di sicurezza non solo dentro le scuole, ma anche fuori, c’è il tema dei trasporti e il problema mobilità”. Il ministro Bianchi dice che il punto centrale è che ci siano “gli stessi livelli di sicurezza dentro la scuola anche intorno alla scuola”. Per questo “stiamo andando avanti da febbraio a lavorare per garantire la sicurezza a scuola e fuori dalla scuola, senza trascurare il tema di un’organizzazione della scuola sul territorio, che può essere molto più articolata”.
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