Scuola, ritorno al metodo azzoliniano?

Un “ricambio d’aria costante e un controllo sul livello di umidità  dell’aria nelle classi è diventato indispensabile. E’ il minimo sindacale che bisogna pretendere , lo era lo scorso anno e lo sarà  per il prossimo anno, già  a partire dal prossimo  settembre”. Questa una delle richieste che Libero Tassella, Scuola Bene Comune, fa al Governo.
“Avere  in dotazione tali dispositivi – sostiene infatti – è  un impegno che il Governo deve onorare, non sarà  certo possibile praticare il metodo azzoliniano delle finestre  e delle porte aperte ad ogni intervallo per il ricambio d’aria, nel centro nord del Paese la temperatura comincia a virare al freddo già ad inizio ottobre”.

Le decisioni del CTS

“Ricordiamo che il CTS  in questi giorni ha raccomandato a settembre l’uso della mascherina in classe. Ci auguriamo che la scuola fornisca ad alunni e insegnanti mascherine degne di questo nome e non più quelle puzzolenti dell’ex commissario  tuttofare dott. Arcuri. Viene raccomandato altresì il distanziamento di un metro.
Certo lo scenario epidemiologico di settembre, all’apertura delle scuole, noi non lo conosciamo. Lo possiamo solo  prevedere, ma credo che in caso di necessità la scuola si uniformerà, come lo scorso anno,  alla tipologia di colorazione dei territori. Ma temiamo fortemente  che ancora di nuovo si faccia trovare impreparata”.

Dad e classi pollaio

“Una cosa è certa – afferma ancora Tassella – bisogna scongiurare l’uso massiccio della DAD. Nonché fenomeni di apertura e di  chiusura delle scuole, la scuola a fisarmonica, come l’abbiamo definita lo scorso anno. Che abbiamo imparato a  conoscere in quest’anno scolastico terribile e che si è appena concluso. Sic stantibus rebus,  con le classi pollaio che ci ritroveremo, nulla è  stato fatto per evitarle. Non è detto, come addetti ai lavori già stanno paventando, (si leggano in merito  le  dichiarazioni del Presidente dell’ANP Antonello Giannelli ), che si faccia  ricorso di nuovo  alla DAD e agli  ingressi  a scuola  scaglionati  oppure ai doppi turni”.

La variante Delta

Punto importante: che fare con la Variante Delta? “Noi non sappiamo come  evolverà  la variante cosiddetta Delta, la variante  indiana, dopo i movimenti estivi soprattutto dei giovani e non solo. Sappiamo che questa variante è  molto più aggressiva di quella inglese e si diffonde tra i giovani. I giovani sono dei serbatoi di questa particolare  variante e le scuole e in particolare le aule sono dei cluster. Noi di SBC  lo abbiamo sempre affermato, malgrado l’ex ministra Azzolina, i suoi supporter e i famosi no dad abbiano spesso negato la realtà dei fatti. Affermando e mentendo, che la scuola fosse comunque estranea alla diffusione del contagio. A settembre ma forse già a fine agosto la variante Delta, se ne vedono già  i segnali, avrà  soppiantato la variante inglese oggi ancora predominante in Italia. E noi dobbiamo fare i conti con la realtà  di fatto che di seguito illustriamo in 4 punti.

I 4 punti

1) I ragazzi da 0 a 12 anni non saranno vaccinati, in pratica l’intera  popolazione scolastica degli asili, della scuola dell’infanzia,  della scuola primaria e del primo anno della scuola secondaria di primo grado.

2) I genitori dei ragazzi di età  tra i 12 e i 19 anni, ( alunni della  secondaria di primo grado, secondo e terze e secondaria di secondo grado)  pur se essi  hanno aderito alla campagna vaccinale con 1 dose o anche con due dosi, sono restii a far vaccinare adesso  i loro figli, anche  per i rarissimi episodi di miocardite registrati  in paesi esteri in questa fascia di popolazione, essi  preferiscono rinviare la vaccinazione dei figli  al ritorno dalle vacanze, a settembre.

3) Per la fascia  12 /19 bisogna ancora capire se i vaccini devono essere somministrati presso gli hub  istituiti dalle ASL o presso i pediatri e i medici di famiglia che conoscono la storia clinica dei giovani assistiti.

Un dato emerge molto chiaramente, che su una platea  di 4, 5 milioni di ragazzi dai 12 ai 19 anni , i vaccinati sono solo  727.000 con una dose, ovviamente non per ritornare in classe in sicurezza, ma per andare in vacanza,  ( infatti  i giovani vaccinati sono  tra i 16 e i 19 anni, ivi compresi i maturati)  siamo appena al  il 15% ed appena il 2,7% con due dosi.

Sotto i 16 anni i vaccinati non arrivano oggi a 150.000, troppo pochi in vista della riapertura della scuola tra solo  due mesi.

4) Il personale scolastico ( Docenti e  ATA) vaccinato ad oggi rappresenta il 73% del totale, tanto che il generale Figliulo ha chiesto alle Regioni di fare una  ricognizione  del personale scolastico non ancora vaccinato.

La combinazione di quanto indicato ai punti 1), 2) 3) e 4)  potrebbe rendere complesso il rientro a scuola a settembre, soprattutto se la variante Delta dovesse far sentire i suoi effetti in termini di contagi, come sta accadendo in nazioni come la Gran Bretagna e la Russia”.

Che fare?

“Innanzi tutto ci domandiamo oggi dove sono le mamme coraggio No DAD che si sono tanto battute e sbattute per mesi  in piena pandemia con migliaia di positivi e centinaia di morti  contro la didattica a distanza e oggi, forse impegnate a programmarsi la loro  vacanza, non battono ciglio all’inerzia del Governo  Draghi per assicurare un’apertura sicura dell’anno scolastico 21/22. Noi di SBC diciamo che ci vuole tensione e attenzione al problema e soprattutto ci vogliono  investimenti. Quelli che non servono sono invece le  dichiarazioni e i proclami  di politici, del ministro e dei due sottosegretari. Purtroppo niente è  stato fatto  e niente si farà  in termini di organici e di edilizia scolastica , i numeri degli organici di diritto li conosciamo e conosceremo tra giorni  anche quelli dell’organico di fatto e sappiamo che molti alunni saranno  costipati in piccole classi  di pochi mq soprattutto e non solo nelle classi delle superiori delle grandi città. Lo stesso  accadrà nelle sezioni di scuola dell’infanzia dove i piccoli alunni non vaccinati non porteranno neppure  la mascherina.

Organici e spazi invariati

“Non ci risulta inoltre che le scuole,  chiuse le attività  didattiche il 30 giugno  e terminati  gli esami di scuola media e di Stato,  siano diventate dei cantieri per modificare gli spazi interni e non ci risultano neppure che si stiano costruendo tensostrutture per creare nuovi spazi come accade dopo i terremoti. Neanche accadde lo scorso anno, penso che fu solo l’Azzolina a vedere una  tensostruttura come disse in un’intervista. Quindi per organici e spazi le cose restano invariate.

Cosa chiede SBC

“Allora bisogna  per SBC procedere almeno  con una programmazione differenziata degli ingressi, con i doppi turni,  con un programma d’intesa con il Ministro dei trasporti e quindi con  le regioni per potenziare i trasporti urbani interurbani e provinciali. Lo scorso anno non si fece poco o nulla. Insomma fare  almeno l’indispensabile per garantire la scuola in presenza per tutti. E ancora , per noi c’è  bisogno di una rigorosa azione di monitoraggio della diffusione del virus nelle aule scolastiche (attraverso tracciamenti e tamponi salivari). E ancora per SBC  da subito, bisogna  comprare e installare impianti di purificazione, ricambio e verifica del tasso di umidità  nelle aule di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Tenendo però  conto, non vogliamo essere accusati di puntare al ribasso, ma siamo realisti e siamo al 6luglio,  che le scuole diverranno sicure ed efficaci  solo e soltanto se si garantiranno spazi adeguati agli studenti  e si ridurrà il numero degli alunni nelle classi, questi sono i veri interventi strutturali che la scuola aspetta da anni al netto dalla pandemia e  che  ne’ il Conte 2 ne’ il governo Draghi sia Azzolina e sia Bianchi non hanno saputo o meglio  voluto affrontare”.

Lo spreco di Bianchi

“Bianchi ha sprecato 510 milioni in attività  parascolastiche – conclude Tassella – mentre i problemi della ripresa restano irrisolti. Iniziamo la scuola  a settembre 2021 come abbiamo iniziato a settembre  2020 con due ministri  Azzolina (5 stelle) e Bianchi (tecnico area PD),  ambedue chiacchieroni e ambedue inconcludenti”.

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