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Rientro in classe, Gimbe boccia il piano anti covid: “Raccomandazioni generiche e responsabilità scaricate sulle scuole”

Di redazione

In occasione dei dati settimanali forniti dalla Fondazione Gimbe, il presidente Nino Cartabellotta punta il dito sulle misure previste per il rientro a scuola, giudicandole inadeguate.
Nell’analisi dei dati, il presidente Gimbe rileva che il piano per la scuola “appare inadeguato”, per “misure previste, raccomandazioni spesso generiche e soprattutto per le troppe responsabilità scaricate sulle scuole”, con rischi di impatto su circolazione virus, salute pubblica e giorni di scuola persi.
Niente mascherine ma eccezione per i fragili
Stop per il rientro a scuola tranne nel caso in cui ci siano alunni fragili e nel caso di personale scolastico fragile. “Per gli alunni con fragilità, al fine di garantire la didattica in presenza e in sicurezza, è opportuno prevedere l’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie e valutare strategie personalizzate in base al profilo di rischio”, Il personale a rischio avrà mascherine Ffp2 fornite dalla scuola e dispositivi per proteggere gli occhi.
A casa con oltre 37,5 di febbre
Il documento prevede che la permanenza a scuola degli alunni non sia consentita nei casi di sintomatologia compatibile con il covid, temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi, test per il covid positivo.
Sanificazione locali
Il ministero raccomanda la sanificazione ordinaria periodica dei locali, che deve essere straordinaria e tempestiva in presenza di uno o più casi confermati.
Nessuna misurazione temperatura, isolamento in caso di sintomi COVID
“Per accedere ai locali scolastici non è prevista alcuna forma di controllo preventivo da parte delle Istituzioni scolastiche. Ma, se durante la permanenza a scuola, il personale scolastico o il bambino/alunno presenti sintomi indicativi di infezione da Covid viene ospitato nella stanza dedicata o area di isolamento, appositamente predisposta e, nel caso dei minori, devono essere avvisati i genitori”. Rientrano tra la sintomatologia compatibile con il Covid – chiarisce il ministero – sintomi respiratori acuti come tosse e raffreddore con difficoltà respiratoria, vomito (episodi ripetuti accompagnati da malessere), diarrea, perdita del gusto, perdita dell’olfatto, cefalea intensa.

Isolamento per chi è positivo
Le persone risultate positive al Covid sono sottoposte alla misura dell’isolamento; per il rientro a scuola è necessario il test antigenico rapido o molecolare con esito negativo, anche in centri privati.
Ulteriori misure in caso di peggioramento del quadro epidemiologico
“Nell’eventualità di specifiche esigenze di sanità pubblica sono previste le ulteriori misure, che potrebbero essere implementate, singole o associate, su disposizione delle autorità sanitarie per il contenimento della circolazione virale e la protezione dei lavoratori, della popolazione scolastica e delle relative famiglie qualora le condizioni epidemiologiche peggiorino”.
Continuano i monitoraggi covid
“In continuità con gli anni precedenti, si conferma l’attivazione del sistema di monitoraggio per valutare gli impatti che la diffusione del virus ha su tutti i gradi del sistema educativo di istruzione e di formazione. Con successiva nota verranno fornite alle Istituzioni scolastiche le istruzioni operative per la compilazione della rilevazione che verrà resa disponibile prima dell’inizio delle lezioni”

Contatti con positivo
Nel caso di contatti con casi positivi, non sono previste misure speciali per il contesto scolastico. Si applicano le regole generali previste per i contatti di casi Covid confermati come indicate da ultimo dalla Circolare del Ministero della Salute del 30/03/2022 “Nuove modalità di gestione dei casi e dei contatti stretti di casi”.
Covid, rientro in classe 2022: stop mascherine, cosa fare con i positivi, stop a DAD, contatti con positivo: VADEMECUM Ministero con le indicazioni ufficiali

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Covid e scuole, senza interventi sull’aerazione si torna in classe con le mascherine. L’allarme di GIMBE e ANP

Di redazione

La Fondazione GIMBE e ANP hanno lanciato un’indagine tra i dirigenti scolastici delle scuole italiane per poter formulare proposte concrete e realistiche in vista dell’avvio del prossimo anno scolastico.
Hanno risposto alla survey i dirigenti di 312 istituzioni scolastiche che al proprio interno possono avere scuole di diverso grado per un totale di 649 scuole suddivise in infanzia (163), primaria (183), secondaria di primo grado (186), secondaria di secondo grado (111), Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (6)
Il 46,8% ha realizzato attività di informazione sulla campagna vaccinale anti-COVID-19 rivolte ad alunni e genitori, il 21,5% ha coinvolto esclusivamente gli alunni. Solo meno di un terzo delle scuole (31,7%) non ha effettuato alcuna promozione ulteriore della campagna vaccinale degli alunni rispetto a quella del Ministero dell’istruzione.
Le classi sono state sottoposte a tracciamento e i provvedimenti di quarantena sono stati emanati nel rispetto delle tempistiche previste dalla normativa in circa due terzi dei casi (63,3%). Il mancato rispetto delle tempistiche era imputabile solo nel 4,5% per un ritardo da parte della scuola nella segnalazione all’ASL, mentre nel 32,2% dei casi il ritardo riguardava l’attivazione delle procedure di competenza dell’ASL
E ancora: nell’83% delle scuole italiane, durante la pandemia, la Struttura Commissariale ha garantito tempestivamente la fornitura delle mascherine rispetto all’entrata in vigore delle relative normative, ma il 76,2% dei rispondenti ne ha ricevute in quantità superiori al necessario.
“I risultati della survey – affermano Dario Cartabellotta e Antonello Giannelli – restituiscono un quadro oggettivo delle misure implementate per aumentare la sicurezza COVID-19 nelle scuole, lasciando emergere varie criticità che, auspicabilmente, dovrebbero essere risolte prima dell’inizio dell’anno scolastico 2022-2023. Peraltro, a differenza dello scorso anno scolastico, alcuni interventi di prevenzione risultano “spuntati”. Innanzitutto,l’efficacia del vaccino nei confronti dell’infezione si è rivelata inferiore nella fascia 5-11 anni rispetto alle fasce di età superiori e la copertura attuale (con due dosi) si è fermata intorno al 35% con rilevanti differenze regionali, mentre la terza dose non è ancora stata autorizzata da EMA; in secondo luogo, con una variante così contagiosa come Omicron 5 le attività di tracciamento risultano di limitata utilità; infine, meno dell’1% delle infezioni consegue a contatto con superfici infette. Di conseguenza, per limitare la circolazione virale nelle scuole è prioritario migliorare la qualità dell’aria per evitare di affidarsi ancora una volta alla mera accoppiata protocollo “finestre aperte” e mascherine FFP2. Un aspetto ribadito dall’OMS Europa che ha recentemente definito i 5 “stabilizzatori della pandemia” per la prossima stagione autunno-inverno, di cui uno è proprio “ventilare gli spazi pubblici e affollati (come scuole, uffici e trasporti pubblici)”.

Pubblicato in Cronaca

Argomenti: Ritorno in classe

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